Corato festeggia il suo Santo Patrono
Ricorre oggi la festività di San Cataldo
venerdì 10 maggio 2019
9.43
Corato celebra il suo Santo Patrono. Ricorre oggi, infatti, la festa di San Cataldo, patrono della Città di Corato nel giorno in cui si ricorda il ritrovamento delle sacre spoglie del Santo irlandese attualmente custodite nella cattedrale di Taranto.
Il 10 maggio la Città di Corato celebra San Cataldo in preghiera. Questa mattina, alle 10.30, Mons. Leonardo D'Ascenzo presiederà l'Eucarestia nella Chiesa Matrice. Alle ore 19 un'altra celebrazione, sempre in Chiesa Matrice, chiuderà la giornata dedicata al Santo Patrono.
Allievo e poi maestro nel celebre monastero di Lismore, fondato da San Cartago, egli sarebbe poi giunto all'episcopato in modo insolito, cioè con la morte del Duca dei Desii, il quale lo aveva accusato di stregoneria, a causa dei suoi miracoli.
Dopo aver retto santamente il vescovado, Cataldo si sarebbe imbarcato, verso il 666, per un viaggio in Terrasanta. All'andata o al ritorno, approdato o naufragato sulla costa salentina, si sarebbe recato a Taranto, dove i cittadini lo vollero porre sulla cattedra vescovile vacante. Morto nel 685, venne sepolto sotto l'impiantito della cattedrale dove il suo corpo fu rinvenuto e chiaramente identificato nel 1094. Della sua santità fecero fede innumerevoli miracoli, che diffusero prima in Puglia, poi in tutta Italia, la devozione per il Vescovo irlandese, al cui nome s'intitolarono cappelle e chiese, località e paesi, dalla costa del mare al crinale dei monti. Insieme alla sua fama, al suo culto e al suo nome.
Il 10 maggio la Città di Corato celebra San Cataldo in preghiera. Questa mattina, alle 10.30, Mons. Leonardo D'Ascenzo presiederà l'Eucarestia nella Chiesa Matrice. Alle ore 19 un'altra celebrazione, sempre in Chiesa Matrice, chiuderà la giornata dedicata al Santo Patrono.
CHI ERA SAN CATALDO DI RACHAU
Allievo e poi maestro nel celebre monastero di Lismore, fondato da San Cartago, egli sarebbe poi giunto all'episcopato in modo insolito, cioè con la morte del Duca dei Desii, il quale lo aveva accusato di stregoneria, a causa dei suoi miracoli.
Dopo aver retto santamente il vescovado, Cataldo si sarebbe imbarcato, verso il 666, per un viaggio in Terrasanta. All'andata o al ritorno, approdato o naufragato sulla costa salentina, si sarebbe recato a Taranto, dove i cittadini lo vollero porre sulla cattedra vescovile vacante. Morto nel 685, venne sepolto sotto l'impiantito della cattedrale dove il suo corpo fu rinvenuto e chiaramente identificato nel 1094. Della sua santità fecero fede innumerevoli miracoli, che diffusero prima in Puglia, poi in tutta Italia, la devozione per il Vescovo irlandese, al cui nome s'intitolarono cappelle e chiese, località e paesi, dalla costa del mare al crinale dei monti. Insieme alla sua fama, al suo culto e al suo nome.