Droga, scacco al clan Dello Russo. Rifornivano anche acquirenti di Corato

Venticinque arresti operati dai Carabinieri

martedì 7 gennaio 2020 12.34
Sono 25 le persone arrestate nell'operazione "Anno Zero" dei Carabinieri a Terlizzi, città considerata uno snodo importante dello spaccio. Gli acquirenti venivano anche da Ruvo di Puglia: i pusher ricevevano ordini per telefono recapitando gli stupefacenti in aree periferiche o rurali del paese.

Oltre 250 i militari impegnati. Decine gli arresti e le perquisizioni domiciliari alla ricerca di armi e droga. Unità cinofile, metal detector, sofisticate strumentazioni ed un elicottero sono stati utilizzati dai Carabinieri per chiudere il cerchio sui Dello Russo di Terlizzi. Capi e partecipi sono stati neutralizzati da una complessa indagine che, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha colpito un pericoloso gruppo criminale, attivo sull'area del nord barese.

Le accuse nei confronti dei pregiudicati di Terlizzi vicini al gruppo criminale facente capo alla famiglia Dello Russo sono di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti con l'aggravante dell'organizzazione armata. Nel corso dell'indagine, i Carabinieri avevano già proceduto all'arresto di 10 indagati, al sequestro di stupefacenti (cocaina, eroina, marijuana ed hashish) ed alla segnalazione all'Ufficio Territoriale del Governo di numerosi loro assuntori.

L'indagine, basata su intercettazioni telefoniche, ambientali e videoriprese, è cominciata nel lontano 2014 e si è arricchita negli anni delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, inizialmente terlizzesi vittime di minacce da parte del gruppo criminale, poi bitontini. Si tratta, in questo caso, dei pregiudicati divenuti collaboratori di giustizia dopo l'omicidio dell'anziana Anna Rosa Tarantino, uccisa per errore a Bitonto durante un agguato mafioso nel dicembre 2017.

L'operazione - convenzionalmente denominata "Anno Zero" - è il frutto di un'indagine avviata nel 2014 dalla Tenenza di Terlizzi e poi proseguita congiuntamente, sino al luglio del 2018, dalla Compagnia di Molfetta e dal Nucleo Investigativo di Bari, sviluppata mediante incessanti servizi di osservazione e di pedinamento effettuati in territori ostili e per mezzo di costanti attività tecniche d'intercettazione telefonica ed ambientale.

L'indagine, inoltre, si è arricchita negli anni delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, inizialmente terlizzesi vittime di minacce da parte del gruppo criminale, poi bitontini. Si tratta, in questo caso, dei pregiudicati divenuti collabori di giustizia dopo l'omicidio dell'anziana Anna Rosa Tarantino, uccisa per errore a Bitonto durante un agguato mafioso nel dicembre 2017, che hanno consentito di: