Estorsioni, in carcere 40enne residente a Corato. Era il fiduciario del boss

Eseguiti tre ordini di carcerazione

giovedì 8 ottobre 2020 13.16
Nella mattinata di oggi, la Squadra Mobile di Foggia e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria - G.I.C.O. di Bari, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Bari, nei confronti di tre persone, ritenute responsabili di estorsioni ed esponenti della criminalità organizzata foggiana.

Tra loro anche un quarantenne di Foggia, ma residente a Corato, ritenuto un fiduciario del boss Pellegrino che dovrà scontare una pena residua di 3 anni e 6 mesi di reclusione. In manette anche lo storico capo del sodalizio "Moretti - Pellegrino", il 68enne A.V. P., condannato a scontare la pena residua di anni 6, mesi 7 e giorni 26 di reclusione una donna di 45 anni ritenuta la fiduciaria del boss Francavilla. Dovrà scontare la pena residua di anni 3, mesi 1 e giorni 15 di reclusione.

L'attività, denominata "Operazione Rodolfo" è l'epilogo di complesse investigazioni coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che vide nel 2016 l'arresto di 11 soggetti intranei/contigui alle "batterie" mafiose della Società Foggiana "Moretti - Pellegrino" e "Sinesi - Francavilla" , perché gravemente indiziati di essere responsabili di estorsioni con l'aggravante del metodo mafioso.

In tale circostanza è stato altresì eseguito - unitamente allo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza - il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni immobili e mobili nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo stimato di oltre 700.000 euro.

In particolare, le articolate attività investigative hanno permesso di accertare e documentare come le "batterie" mafiose "SINESI-FRANCAVILLA" e "MORETTI-PELLEGRINO" abbiano assoggettato ad estorsione, con metodo mafioso, imprenditori operanti nell'indotto (servizi e logistica) di un settore strategico per l'economia dauna, quale quello della produzione e trasformazione alimentare dei prodotti dell'agricoltura.

Le estorsioni riscontrate, per le quali i personaggi condannati in via definitiva hanno svolto un ruolo di primo piano, hanno riguardato non solo la forzata elargizione mensile di somme di denaro a vantaggio dei "vertici" delle cosche, ma anche l'assunzione di soggetti "vicini" alle compagini malavitose che - pur percependo regolarmente lo stipendio mensile - non svolgevano, di fatto, alcuna attività lavorativa.