Il teatro del potere in scena con gli alunni del “Tannoia”

“Tanto per non cambiare”, da Shakespeare a Orwell

mercoledì 20 dicembre 2017 13.44
Da Shakespeare a Orwell seguendo il potere dell'immaginazione, no, meglio: l'immaginazione del potere. La scena dello spettacolo teatrale che il "Tannoia" si prepara a presentare al Teatro comunale di Corato, sarà tutta dedicata al potere, alle sue forme e ai suoi temi eterni. Da Shakespeare a Orwell, lungo le pagine della "Fattoria degli animali" contrappuntate da passi dell' "Amleto", del "Giulio Cesare", dell' "Antonio e Cleopatra", del "Macbeth", di "Riccardo II". Seguendo il filo delle molte invenzioni che il potere politico ha adottato per perpetuarsi spesso in una spirale di tragica autoreferenzialità.

"Tanto per non cambiare" recita, infatti, il titolo dell'esibizione che gli allievi del Laboratorio teatrale di Francesco Martinelli, rappresenteranno giovedì 21 dicembre, con inizio alle ore 20.30.

La dimensione pubblica e quella privata dei potenti sottoposte allo scandaglio impietoso del teatro che, per sua natura, non si limita a raccontare ma mostra, dando evidenza plastica alle idee e ai personaggi che le incarnano. Così si incontrano autori di secoli tanto diversi: se Shakespeare -spiega Martinelli- "ci catapulta nella dimensione relazionale, anche privata, di chi governa e di chi viene governato, Orwell con un trattato politico in forma di favola animata da animali parlanti e agenti, ci insegna a riconoscere i sistemi autoritari".

Realizzato nell'ambito del Progetto "TannoiaLab: progettazione, didattica e inclusione" il Laboratorio Teatrale "La magia del Teatro" ha coinvolto tanti studenti anche grazie all'impegno delle tutor prof.sse Rosanna Falco, Margherita Balducci e Annamaria Piarulli. L'esperienza del teatro è sempre, per chi la vive sulla scena, un'occasione per indagare la propria personalità, e di sperimentare e coltivare la propria creatività. "Il Laboratorio -ha chiarito il Dirigente Scolastico, prof.ssa Nunzia Tarantini- è stato per tutti una grande esperienza formativa e socializzante prima ancora che artistica, un momento di apprendimento attivo durante il quale le ragioni della didattica sono sempre privilegiate rispetto alle ragioni dello spettacolo".

Di fronte all'esercizio di un potere che non vuole passare la mano e che si ostina a durare anche quando ogni ragione pubblica che giustifichi quella ostinazione sia ormai venuta meno, non resta, allora, che la rivoluzione? Attraverso un allestimento scenico che si rifà all'idea dell'anarchico Bakunin di rivoluzione come se fosse "per tre quarti fantasia e solo per un quarto realtà", lo spettacolo sembra negarlo: grotteschi personaggi conducono lo spettatore nell' "inferno rivoluzionario", illustrandolo e vivendolo nello stesso tempo.È satira politica, di costume, sociale, che non salva nessuno.Denuncia di situazioni disumane e visione di una politica "horror"che pretende di trasformare il popolo in "animale mansueto" che non si ribella alle tecniche del dominio.

Al Teatro comunale di Corato, giovedì 21 dicembre alle ore 20.30.