Io non rischio Protezione Civile
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IONONRISCHIO, buone pratiche di protezione civile

La campagna di comunicazione nazionale della Protezione Civile

Io non rischio è una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. Ma ancora prima di questo, Io non rischio è un proposito, un'esortazione che va presa alla lettera. L'Italia è un paese esposto a molti rischi naturali, e questo è un fatto. Ma è altrettanto vero che l'esposizione individuale a questi rischi può essere sensibilmente ridotta attraverso la conoscenza del problema, la consapevolezza delle possibili conseguenze e l'adozione di alcuni semplici accorgimenti. E attraverso conoscenza, consapevolezza e buone pratiche poter dire, appunto: "Io non rischio".

Io non rischio è anche lo slogan della campagna, il cappello sotto il quale ogni rischio viene illustrato e raccontato ai cittadini insieme alle buone pratiche per minimizzarne l'impatto su persone e cose. E in questo caso il termine slogan, che in gaelico significa "grido di battaglia", è particolarmente appropriato: è la pacifica battaglia che ciascuno di noi è chiamato a condurre per la diffusione di una consapevolezza che può contribuire a farci stare più sicuri.

Quest'anno Io non rischio si svolge in un'unica giornata, sabato 14 ottobre 2017, in tutti i 107 capoluoghi di Provincia. Ciascun capoluogo ospita un evento (in un'unica piazza o in luoghi vicini collegati), che riunisce tutte le organizzazioni di volontariato di protezione civile della provincia che si sono candidate per l'edizione 2017. Una giornata di incontro e di discussione in piazza con i cittadini, finalizzata all'informazione sui rischi e alle scelte che ogni cittadino e ogni comunità può fare fin da subito per ridurli. Un'esperienza straordinaria di condivisione e collaborazione fra organizzazioni di volontariato diverse, con l'obiettivo comune di diffondere le buone pratiche di protezione civile. Dopo gli eventi che hanno colpito il Centro Italia – che testimoniano tragicamente la fragilità del nostro territorio – la prevenzione dei rischi assume oggi un ruolo ancora più importante.
Il sistema più efficace per difendersi da un rischio è conoscerlo. Questo tipo di conoscenza, per essere realmente utile, di solito comporta un livello di approfondimento che difficilmente può essere comunicato con un semplice spot radiofonico o televisivo.

L'ideale, per un cittadino, sarebbe poter parlare con qualcuno capace di raccontargli tutto quello che occorre sapere sul terremoto, sul maremoto o su qualsiasi altro rischio, magari incontrandolo direttamente nella sua città, in piazza, un sabato o una domenica mattina. Ed è qui che si è accesa la lampadina: i volontari di protezione civile!

Le associazioni di volontariato di protezione civile sono presenti in tutta Italia. I volontari vivono e operano sul proprio territorio, lo conoscono e a loro volta sono conosciuti dalle istituzioni locali e dai cittadini. Chi meglio di loro per fare informazione sui rischi che su quel territorio insistono?
Da questi presupposti è nata l'idea originaria di Io non rischio. Formare i volontari di protezione civile sulla conoscenza e la comunicazione del rischio per poi farli andare in piazza, nella loro città, a incontrare i cittadini e informarli. Un'idea concepita e proposta da ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) e subito sposata dal Dipartimento della Protezione Civile, dall'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e da ReLuis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), e poi progressivamente allargata ad altre associazioni di protezione civile. Perché se è vero che le idee camminano con le gambe delle persone, per un'idea come questa di gambe ce ne vogliono davvero tante.

Ogni processo di comunicazione, informazione o educazione è necessariamente un processo a cascata. Tutti, a scuola come sul lavoro, siamo stati formati da persone che, a loro volta, sono state formate da altre persone. Quindi è sembrato del tutto naturale utilizzare questo processo anche nella formazione dei volontari e, di conseguenza, nella comunicazione finale con i cittadini.

Questo è quello che succede oggi nelle piazze di Io non rischio. Il domani lo costruiremo giorno per giorno con i volontari, i cittadini e tutti quelli che vivono con noi questa campagna.

A Bari, Barletta, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto volontari di protezione civile incontreranno i cittadini per parlare di terremoto, maremoto, alluvione e di cosa ognuno di noi può fare per ridurne gli effetti.

A Bari partecipano le organizzazioni di volontariato UNITALSI di Bari, ASERC di Casamassima, Aves Modugno, Protezione Civile di Modugno, ANPAS – Associazione Volontari Canale, Sermolfetta di Molfetta, MISERICORDIE di Molfetta, FIR CB – VItal Ser di Polignano a Mare, FIR CB – Ass. Vol. Rangers PC di Putignano, ANPAS –Associazione Protezione Civile Rutigliano, ANPAS – Pubblica Assistenza Sammichele di Sammichele di Bari e ANPAS – Gruppo Volontari Valenzano.

Mentre a Barletta partecipano le organizzazioni di volontariato Misericordie di Andria, Volontari S.F. di Puglia 3 di San Ferdinando di Puglia e Misericordie di Trani.

Per l'edizione speciale di quest'anno, oltre ai punti informativi Io non rischio, la piazza di Bari e la piazza di Barletta saranno animate con la Caccia al tesoro alla scoperta delle buone pratiche di protezione civile.

Info: notiziesocialmenteutili@htmail.com
Fonte: http://iononrischio.protezionecivile.it/
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