Abusivi al mercato, gli ambulanti insorgono

Le associazioni di categoria chiedono un incontro con il commissario prefettizio

domenica 21 ottobre 2018
«Il sabato a Corato ci sono due mercati paralleli: uno regolare e uno abusivo».

È la protesta delle associazioni di categoria degli ambulanti che il sabato mattina animano il mercato settimanale che si snoda in via Santa Maria e traverse. La protesta nasce dalla convivenza con alcuni venditori non autorizzati che, durante il mercato settimanale, espongono la loro merce per strada, approfittando del via vai degli avventori che giungono presso le bancarelle.

Le associazioni di categoria avevano già fatto sentire la loro voce per una situazione simile verificatasi ad Altamura: lì sono stati presi provvedimenti e gli abusivi non si sono visti per settimane. Oggi si chiede che anche a Corato vengano presi provvedimenti al fine di evitare che venditori abusivi espongano le loro merci nel mercato regolare.

«Sarà l'efficacia dell'azione repressiva posta in essere nel comune di Altamura ove ugualmente il mercato si svolge il sabato, dove gli abusivi da settimane sono spariti, sta di fatto che la città di Corato ha visto un aumento esponenziale della presenza di venditori abusivi che esercitano in aree non destinate alla vendita» lamentano in una nota le sigle che rappresentano gli ambulanti che giudicano la situazione coratina «intollerabile e gravissima».

A nome delle Sigle ha parlato il rappresentante andriese Savino Montaruli che ha dichiarato: «ormai siamo in una condizione di caos che sta alimentando una tensione sociale gravissima che se non controllata e tenuta a bada rischia seriamente di sfociare in una rivolta di massa. E' assolutamente inconcepibile ed inaccettabile che si possa tollerare situazioni così diffuse e così radicate di abusivismo commerciale, di vendite di prodotti al di fuori di qualunque norma, anche di tutela del consumatore. Non posso accettare che trascorriamo intere giornate, settimane, mesi per mettere in sicurezza le aree mercatali, nel rispetto delle vigenti disposizioni normative e circolari ministeriali per poi veder vanificare il nostro lavoro. Quando un soggetto non autorizzato occupa aree pubbliche all'interno del mercato, come i marciapiedi, che non sono destinate ad attività di vendita ma devono restare nella libera fruizione del pubblico allora significa che si sono superati tutti i limiti ed è inaccettabile che ciò possa accadere nell'indifferenza generale».

Montaruli continua: «Il mercato di Corato deve ritrovare la sua dignità ed essere ciò che è stato nel tempo cioè un modello sia dal punto di vista dei controlli che per l'ordine e la disciplina, anche dal punto di vista del corretto comportamento in materia ambientale. Allora cosa sta accadendo a quello che era un modello di mercato?»

Nella sua dichiarazione Montaruli fa anche riferimento alla collocazione del mercato settimanale di Corato e auspica un suo ritorno al centro

«Sicuramente il tempo ha distrutto una delle principali caratteristiche di quel mercato cioè il fatto che si svolgeva nel pieno centro e vedeva la fruizione di un eccezionale numero di cittadini, di consumatori e di utenza proveniente anche da altri comuni delle province limitrofe. Dalla data del suo trasferimento quel mercato è progressivamente decaduto fino alle estreme conseguenze di oggi. Le proposte ci sono, le idee sono state reiteratamente avanzate e messe sui tavoli di concertazione e non si può pensare di continuare a portare alla definitiva estinzione o peggio alla chiusura per mancanza di rispetto delle norme e per declassamento un mercato, quello di Corato, che potrebbe invece tornare ad essere, in centro, un presidio culturale, di offerta economica ed emblema storico della splendida città di Corato che non merita questo degrado crescente».

«La presente nota stampa - conclude Montaruli - viene formalmente inviata alla dott.ssa Rossana Riflesso, nella sua qualità di vice-prefetto Vicario di Bari e soprattutto di Commissario Prefettizio della città di Corato, le cui capacità ed esperienze conosco personalmente e che sono certo darà seguito alla nostra richiesta di incontro urgente da tenersi, preferibilmente, in orario pomeridiano il più presto possibile per pianificare, organizzare e stabilire un cronoprogramma di interventi non più procrastinabili»