Da Corato energia pulita per 1000 famiglie. Inaugurata la centrale idroelettrica

Taglio del nastro alla presenza dell'assessore Giannini e del presidente AQP Di Cagno Abbrescia

venerdì 27 settembre 2019 14.54
Sostenibilità, innovazione ed efficienza energetica. Sono gli aspetti che contraddistinguono gli impianti di produzione di energia idroelettrica di Acquedotto Pugliese, l'ultimo del quale è stato inaugurato questa mattina a Corato dal presidente dell'Acquedotto Pugliese Simeone Di Cagno Abbrescia e dall'assessore alle risorse idriche della Regione Giovanni Giannini. Una scelta green che sfrutta il salto dell'acqua, ovvero la differenza di quota dell' acqua, nel tragitto dalle sorgenti fino alla Puglia, per produrre energia pulita.
Presente al taglio del nastro il direttore dell'autorità idrica pugliese, Vito Colucci oltre a tecnici e specialisti Aqp.

«Aqp - ha dichiarato l'assessore Giannini - privilegia l'economia circolare: essendo uno dei maggiori consumatori di energia, investe nell'autoproduzione di energia pulita e da fonti rinnovabili, per garantire il funzionamento in continuo degli impianti e dei processi afferenti il sistema idrico integrato. Una scelta fatta all'insegna della sostenibilità ambientale ed economica, ancor più significativa trattandosi di una delle più grandi aziende del Mezzogiorno». È interessante rilevare che la Regione ha contribuito alla realizzazione dell'opera stanziando circa 800mila euro.

«La sostenibilità- ha sottolineato il presidente Di Cagno Abbrescia - è la chiave del successo per tutte le aziende che lavorano al servizio del territorio. Siamo decisi a perseguire obiettivi sempre più alti in termini di sostenibilità e lo facciamo ogni giorno definendo e promuovendo strategie efficaci di intervento. Le due nuove centrali mini­ hydro si inseriscono in un piano articolato di gestione responsabile della risorsa idrica. Energia pulita e tutela dell'ambiente generano maggiori benefici per la collettività. Un nuovo traguardo, reso possibile grazie alla professionalità e all'impegno di tutta la squadra Aqp
Acquedotto Pugliese - ha proseguito il presidente - è una delle aziende più energivore di Italia. La spiegazione è insita nella natura del nostro lavoro: gestiamo l'intero ciclo dell'acqua, e dunque ci occupiamo del suo trasporto in rete, lungo tutto il territorio pugliese, per raggiungere le nostre comunità, ma anche di tutte le fasi successive del ciclo, ovvero fino alla depurazione. La sostenibilità è un nuovo metodo di lavoro che si traduce in ogni aspetto della nostra attività e quindi anche in azioni mirate a produrre energia pulita, ridurre i consumi energetici, intensificare la sperimentazione e l'impiego di nuove tecnologie».

Il funzionamento dell'impianto è stato illustrato da Antonio De Leo, direttore dei servizi tecnici e manutentivi di Acquedotto Pugliese. La centrale sfrutta il surplus di energia di cui dispone l'acqua. In questo caso l'acqua proviene dal Castel del Monte e ha quindi una energia potenziale elevata. «A salvaguardia della condotta in cui si muove - che serve tutti i Comuni principali della Bat e arriva fino al serbatoio di Bari Modugno - eravamo costretti a dissipare il carico per ridurre la pressione nelle condotte ed evitare di danneggiarle. Piuttosto che dissipare l'energia, abbiamo pensato di sfruttarla per produrre energia elettrica» ha spiegato il tecnico.

Sfruttando l'esperienza delle centrali idroelettriche già in esercizio (Battaglia, Padula, Barletta, Monte Carafa), le tecnologie all'avanguardia e gli avanzati sistemi di automazione e controllo, le due nuove centrali mini-hydro rappresentano i più grandi impianti di Aqp in termini di portata nominale, un fiore all'occhiello nella produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
I due nuovi impianti di Corato e Andria, con una potenza nominale complessiva pari a 0,9 MW sono infatti in grado di garantire una quantità di energia elettrica pari al consumo annuo di circa 1.000 famiglie. Innumerevoli anche i benefici per la difesa e tutela dell'ambiente in termini di riduzione della CO2, stimabile in circa 1.000 tCO2 non emesse in atmosfera.
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