Guai a chi la tocca! Storia di una fornacella che brama di essere liberata

Curiosa immagine scattata in via Manzoni

venerdì 1 settembre 2017 12.39
Girando per le strade cittadine ci si imbatte in spettacoli di ogni tipo. Alle volte incresciosi, il più delle volte ilari, alle volte persino snervanti. E non è raro che alla nostra redazione giungano lamentele sulla condotta di anziani signori, per lo più residenti in locali a piano terra, che considerano la pubblica via come una pertinenza esclusiva della loro abitazione, collocando al loro esterno stendini e sedie e persino fioriere pur di evitare che dinanzi alla loro porta venga parcheggiata qualche automobile. «Mi entri in casa con la macchina», disse una simpatica donna di mezza età ad un signore che le faceva notare l'abuso.

Un modo pittoresco di sentire la strada come casa propria; quasi una fusione panica di dannunziana memoria tra l'abitante del "magazzeno" e l'immediatamente esterno alla sua abitazione. Immagini di un folklore tutto paesano, difficile da cancellare.

Il pericolo, però, è sempre dietro l'angolo. Di malintenzionati ce ne sono tanti e rischiano di non tenere le mani a posto per cui, quando arriva sera, la mercanzia esposta a presidio dell'ingresso del magazzeno rientra in casa. Non tutto però.

L'immagine di copertina racconta di un sistema di antifurto infallibile: il classico catenaccio. E così, in via Manzoni, un arrostitore seriale di bistecche ha pensato bene di legare l'insostituibile compagna di mille grigliate, la fornacella, con un catenaccio robusto, assicurato ad una grondaia da un altrettanto robusto lucchetto.

Guai a chi la tocca! Sembra aver pensato il proprietario della fornacella. E la fornacella attende di essere liberata nell'attesa della prossima grigliata.