Il Carnevale Coratino, volano per l'economia del territorio

In una tavola rotonda le prospettive per il futuro della storica manifestazione cittadina

giovedì 23 febbraio 2017 20.31
Il Carnevale Coratino rappresenta ormai uno degli eventi maggiormente consolidati della nostra città, al punto che da alcuni anni lo si definisce il "Carnevale del Nord Barese".

Sono ormai 38 le edizioni in cui si svolge il Carnevale che, anche quest'anno coinvolgerà circa 3mila partecipanti, facendo leva soprattutto sui gruppi mascherati privati e le scolaresche.

Una occasione di divertimento ma anche di sviluppo economico. Ed è proprio in merito a questa prospettiva del Carnevale Coratino che si è discusso nella tavola rotonda allestita il 21 febbraio a Teatro Comunale ed alla quale hanno partecipato, oltre al sindaco Massimo Mazzilli e al presidente della Pro Loco Gerardo Strippoli, anche il dirigente del Liceo Artistico "Federico II Stupor Mundi" Michele Bonasia ed il prof. Riccardo De Feo, docente di storia dell'arte del medesimo istituto.

Dare una tematica intorno alla quale orientare la fantasia per l'allestimento dei gruppi mascherati (quest'anno il tema è il Carosello), è stato un passaggio importante per dare una dignità anche culturale ad una manifestazione che, come ricordato dal sindaco Mazzilli, nel passato era occasione per atti di teppismo veri e propri.

Oggi non si può più pensare al Carnevale Coratino come ad un evento limitato ai due giorni delle sfilate. Il Carnevale Coratino è una tradizione, un elemento del folklore cittadino ed anche una importante risorsa per lo sviluppo economico del territorio.

E su questa linea sembrano essere d'accordo tutti i relatori che hanno parlato agli studenti intervenuti nel teatro comunale: in una città in cui non è possibile realizzare il turismo di massa occorre far leva su questo tipo di eventi per avviare un percorso di sviluppo del turismo destagionalizzato.

Sotto questo punto di vista è fondamentale il ruolo che la scuola, in quanto istituzione, ma anche le attività economiche del territorio, oltre che a tutti gli attori dell'industria culturale e le associazioni, abbiano un ruolo da protagonista.

Nelle parole del preside Bonasia e del prof. De Feo il sunto della interessante conferenza.