L’Open è davvero “open”: buona la prima per la nuova era del collettivo pensato dai giovani per i giovani

Nella sede di Via Castel Del Monte 139 presentati alcuni dei prossimi progetti, tra live e dj set

mercoledì 18 gennaio 2023 13.42
A cura di Stefano Procacci
E luce fu. Dopo mesi di polemiche, discussioni, diatribe - social e non - con di mezzo l'inaugurazione di metà dicembre, riapre ufficialmente l'Open con "Atto I", il primo evento ufficiale, finalizzato a presentare la programmazione dei prossimi quattro mesi dell'associazione.

La prima novità è nel nome, ora solo "Open", la seconda nella sede, non più quella di Viale Ettore Fieramosca 169, ma al piano terra di PriMa (gruppo Forza Vitale) in Via Castel Del Monte 139, sede del laboratorio fitoterapico di Vito Cannillo, il primo imprenditore (l'unico?) a credere in questo gruppo di giovani e a mettersi a disposizione affinché questa realtà non morisse.

Sulla vicenda tanto - troppo - è stato detto e scritto, rendendo il dibattito ideale per chiacchiere da bar, riducendo il tutto ad un mero schierarsi: o a favore dei ragazzi, o a favore dell'amministrazione comunale. L'unico fatto oggettivo era uno solo: dopo cinque anni di onorato servizio, L'Open Space stava chiudendo e a perdere sarebbero stati tutti: i ragazzi, i giovani imprenditori che gravitano intorno a questa realtà, la città intera. E invece l'Open è più "open" e vivo che mai, come testimonia la serata di ieri.

L'EVENTO:

Decine di ragazzi hanno affollato i rinnovati spazi dell'Open, in un clima di festa e musica. Ad aprire le danze, è proprio il caso di dirlo, la live session di Ryah che ha presentato cinque suoi inediti. La serata è proseguita poi con Luka Sensi e gli amici indie: un viaggio di un'ora e mezza nel palcoscenico indie pop moderno italiano. A chiudere la serata il dj set di Edoardo Marchese che ha fatto ballare tutti con il suo sound techno.

Nel corso della serata poi spazio anche (e soprattutto) alle prossime progettualità dell'Open, legate ad altre performance live che si terranno all'interno dello spazio e agli eventi correlati al bando "Puglia Capitale Sociale", vinto proprio dall'Open.


Una sartoria sociale in città e un bando Erasmus a cura di Elena Torelli che prevedrà una serie di corsi aperti a tutta la cittadinanza, sono solo l'antipasto di quello che Open potrà essere per Corato: «Questo è l'inizio di un percorso che abbiamo avviato grazie alle grandissime energie e sinergie che stiamo incontrando sul territorio. Il grazie più grande va ovviamente a Vito Cannillo che ci sta permettendo di fare tutto ciò nei suoi spazi». Così il presidente di Open Roberto D'Introno.

Entusiasta anche Vito Cannillo: «Ho rivisto in loro il "me" di venti anni fa, con sogni, incertezze, speranze e progetti, è stato quasi naturale per me aiutarli. Questa sarà un'occasione di crescita per loro, per me e magari di buon esempio per altri imprenditori. La serata di oggi è stato un termometro di quanto i giovani della nostra città, abbiano bisogno, fame di spazi per crescere ed esprimersi. Questi processi stanno dando vita a veri e propri processi di auto-formazione, connessione tra persone. "Open" non è altro che un contenitore di competenze che i ragazzi mettono a disposizione della collettività. Solo così le idee possono prendere vita, con la condivisione. – Poi conclude – Questo nuovo modello, sulle orme di ciò che accade in molte capitali europee e mondiali, creerà collaborazioni tra imprese ed associazioni. Questo è stato solo l'atto primo di una serie di eventi che certamente daranno solo benefici a tutta la cittadinanza».

La prima serata (inaugurazione a parte) del nuovo corso Open dunque è stata un successo, ma come il nome della serata suggerisce, abbiamo assistito solo al primo atto di una nuova storia tutta da scrivere, che potrà fungere per molti di loro da trampolino di lancio verso la realizzazione dei propri progetti e dei propri sogni. Ad maiora.