Rigenerazione Urbana, il progetto di Corato non finanziato

L'assessore regionale Pisicchio però apre uno spiraglio

martedì 27 marzo 2018 13.43
Il progetto di rigenerazione urbana proposto dal Comune di Corato, in risposta al bando regionale, rivolto ai Comuni pugliesi (anche in forma aggregata) con più di 15.000 abitanti, che avessero adottato il Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana (DPRU) e dotati di una Strategia Integrata per lo Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS),
non rientra tra i primi 25 finanziati dalla Regione Puglia.

Il progetto coratino è infatti risultato 35esimo nella graduatoria provvisoria che ha visto la presenza di 89 proposte pervenute.

Si ricorderà l'iniziativa, dello scorso settembre, da parte dell'amministrazione comunale, di raccogliere le istanze dei cittadini attivando una pagina Facebook ed un indirizzo di posta elettronica dedicato. A Corato fece anche tappa l'assessore regionale Pisicchio per spiegare i requisiti del bando e aiutare i comuni nel percorso verso la candidatura al bando.

Si ricorderà, inoltre, l'inziativa di aprire per un solo giorno i locali del vecchio liceo classico, struttura da inserire all'interno del progetto di riqualificazione.

Un progetto di rigenerazione urbana che intende attraversare l'intero centro storico «per ridargli il ruolo di centro attivo nella vita della città e nel territorio» si leggeva nella nota diffusa da Palazzo di Città.

«In tale ottica si pone la scelta di riportare i servizi pubblici, di completare il ripristino delle reti pubbliche puntando sulle energie rinnovabili, rendendo il nucleo antico più smart, attrezzato per una mobilità sostenibile e, al contempo, offrire nuove opportunità ai giovani e non, realizzando spazi laboratoriali per nuove opportunità di lavoro e di svago, di studio e di socializzazione (edificio ex liceo Oriani), come indicato nelle molte manifestazioni d'interesse pervenute.
Proprio l'articolazione e la pluralità di servizi e attività che si possono collocare nell'antico convento, già oggetto di una concreta proposta del Forum dei Giovani, possono trasformare questo luogo in un centro che connetta tutti i cittadini di Corato, dal centro alla periferia, ed assumere al contempo un ruolo di centro di relazione anche con altri attori di paesi limitrofi, in un'ottica di contaminazione.
L'idea è quella di ridare al centro storico il ruolo di centro attivo nella vita della città e nel territorio, facendolo diventare luogo di lavoro, di studio, di approfondimento, e di residenza per tutti, ma soprattutto per i giovani; trasformarlo in un luogo dove si crei una qualità urbana del vivere a dimensione di un cittadino 2.0, che può rinunciare all'automobile, che può essere sempre connesso, che viva in una dimensione contemporanea pur godendo dei valori storici ed artistici della sua città, ne recuperi la memoria storica e l'antico valore del "rapporto di vicinato"»
si leggeva ancora nella nota.

Il progetto, dell'importo di 3milioni e mezzo di euro, al momento non è finanziabile.

Tuttavia l'assessore regionale Alfonsino Pisicchio, con una nota, lascia intravedere una possibilità di allargare i finanziamenti oltre i primi 25 posti in graduatoria.

«Sul bando della Rigenerazione Urbana non resteremo indifferenti alle tante richieste che stanno giungendo in queste ore e da più parti: ampliare il fondo iniziale di 108 milioni di euro al fine di scorrere la graduatoria finale. Non a caso assieme al collega al Bilancio, l'assessore Raffaele Piemontese, stiamo già ragionando sulla possibilità di reperire altre risorse. Stessa considerazione l'abbiamo affrontata anche con il presidente della Commissione Bilancio, Fabiano Amati. E sono convinto che su un simile tema ci sarà la massima collaborazione.
L'interesse suscitato dalla pubblicazione della prima e provvisoria graduatoria, composta da 83 progetti dichiarati ammissibili, dimostra infatti che la rigenerazione urbana è uno dei principali pilastri sui quali i Comuni, dai più grandi ai più piccoli, hanno davvero voglia di rilanciare e riqualificare i territori. Sono molto soddisfatto perché questi bandi ci convincono sempre più della necessità di investire sulla qualità della vita, sulla ricucitura dei tessuti urbani e sull'ambiente. Insomma, è la giusta strada verso il cambiamento» ha infatti affermato l'assessore regionale.