Congresso nazionale di Demos, incarico per il vicesindaco Marcone

Nominato segretario regionale. Il Sindaco De Benedittis nella direzione del partito

domenica 15 maggio 2022
Una delegazione di sostenitori da Corato, comprendente anche alcuni amministratori comunali, ha partecipato ai lavori del primo congresso nazionale di Demos - Democrazia solidale, che si è concluso sabato 14 maggio. La nuova formazione politica ha riscosso un lusinghiero risultato nelle elezioni amministrative coratine del settembre 2020, centrando il primo posto assoluto fra le liste.

«Una fase di avvio iniziata con un'assemblea dell'ottobre 2018» hanno rimarcato i referenti di Demos.

Mario Giro, presidente di Demos ed ex viceministro degli affari esteri, ha ricordato la sfida raccolta tre anni e mezzo fa che «superando il senso dell'irrilevanza, porta oggi all'essere rilevanti sullo scenario internazionale, nazionale e locale. Di contro allo sgretolamento delle grandi narrazioni, Demos accetta la sfida del ripartire sempre dal basso: "questo ridà senso alla politica mentre tanto spettacolo la danneggia e corrompe».

Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha sottolineato la forte politicità di Demos che non è un partito politico tradizionale ma neanche una forza civica, piuttosto «un soggetto politico caratterizzato dalla radicale intransigenza a condurre lotte alle disuguaglianze, guardando l'intero Paese, le città, la società con gli occhi dei piu fragili» come ha dischiarato Paolo Ciani.

Un percorso interessante si apre, con la nomina di Paolo Ciani a segretario nazionale. Nella direzione nazionale inoltre sono stati eletti due coratini: il Sindaco Corrado De Benedittis, il vicesindaco Beniamino Marcone, insieme all'amico Gianni Liviano di Taranto.

Beniamino Marcone, nominato segretario regionale, porterà la Puglia al primo congresso regionale nel prossimo autunno. Un cammino interessante si apre per Demos che guarda al governo delle città e del Paese con un vocabolario inedito e per questo foriero di visioni e prassi capaci di trasformare l'edito, non sempre entusiasmante, del fare politica.