Covid, associazioni e sindacati: "Potenziare smart working e ridurre spostamento dei lavoratori"

Confartigianato: "Però anche controlli più severi per le strade"

martedì 23 marzo 2021
Le parti sociali ConfartigianatoImprese, CNA, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Legacoop, Confapi, Casartigiani, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri e CGIL, CISL e UIL della Puglia, accogliendo l'appello dei giorni scorsi del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano di adottare – laddove possibile, e in ragione del ciclo produttivo – ogni azione tesa ad ottenere una importante riduzione degli spostamenti del personale in organico nelle imprese pugliesi, hanno sottoscritto un avviso comune nel quale invitano tutte le imprese con unità produttive site nel territorio pugliese a ricorrere il più possibile all'utilizzo dello smart working al fine di ridurre le possibili occasioni di contagio in ambito lavorativo.

Nell'avviso comune si invitano altresì le Prefetture e le autorità preposte al presidio del territorio, al monitoraggio continuo ed all'adozione di adeguate e concrete azioni di controllo finalizzate ad evitare che gli sforzi e gli ulteriori sacrifici richiesti a lavoratrici, lavoratori e imprese pugliesi vengano vanificati da diffusi atteggiamenti di refrattarietà alle regole.

Intervento richiesto per arginare i comportamenti di quella parte della popolazione che sembra essere refrattaria al rispetto delle regole anti-Covid e che, in qualche maniera, sta vanificando proprio gli sforzi fatti con grande responsabilità dalle imprese e dai lavoratori per ridurre la circolazione virale.

Già da tempo, infatti, le Parti Sociali regionali hanno sottoscritto specifici accordi tesi all'adozione di protocolli aziendali di contrasto alla diffusione del Covid-19 in linea con i Protocolli condivisi nazionali.

"Dobbiamo uscire il prima possibile da quest'incubo. La via maestra è, ovviamente, quella di procedere velocemente con le vaccinazioni", sollecita il presidente di Confartigianato Puglia, Francesco Sgherza. Le imprese sono luoghi in cui le norme anti-Covid vengono applicate puntualmente e pertanto vanno scongiurate ulteriori restrizioni. Pensate ai locali degli acconciatori e delle estetiste: sono diventati ambienti quasi sanitari ma, nonostante ciò, sono stati sottoposti a chiusura dalle norme nazionali.

È ormai evidente che per ogni sforzo e ogni sacrificio fatto, ci sono fette della cittadinanza che sottovalutano o, per qualche strano motivo, non percepiscono più il rischio: abbiamo ancora ben presenti le immagini delle nostre città nei giorni scorsi, specie con il bel tempo. Sono scene che non possono ripetersi. È doveroso controllare le situazioni in cui aumenta il rischio di assembramento e contagio, moltiplicando i controlli per strada, atteso che al momento appare essere questo il punto critico, piuttosto che quello delle aziende. Infine – conclude Sgherza – considerata l'esiguità delle somme messe a disposizione dal Governo nazionale e alla luce delle nuove restrizioni, è urgente ripensare a ristori anche sul livello regionale. Sia chiaro che, sostegni a parte, il primario interesse delle nostre imprese è quello di tornare a lavorare in condizioni di serenità. Ma per farlo, serve l'impegno di tutti. Nessuno escluso».