La poetica visiva di Michele Macchia nell'Atlante dell’Arte Contemporanea DeAgostini

Per il secondo anno consecutivo l'artista coratino annoverato fra gli 800 artisti del prestigioso volume

martedì 7 luglio 2020
A cura di Tiziana Di Gravina
«In un mondo dove il consumismo dilagante e la pubblicità dominano, il lavoro dell'artista deve adattarsi a questo, diventandone complice, anche trasformandosi in uno spot da mostrare con audacia all'osservatore, attraendolo ed ipnotizzandolo». Sono le parole con cui l'artista coratino Michele Macchia descrive la poetica espressa nelle sue opere, predilette per il secondo anno consecutivo anche dal prestigioso Atlante dell'Arte Contemporanea edito da DeAgostini col sostegno della società Start Group.

Presentato lo scorso 5 giugno al Museo MAXXI di Roma, anche la seconda edizione della pubblicazione curata dal critico Daniele Radini Tedeschi e Stefania Pieralice, dedica ben tre pagine all'arte del nostro concittadino Macchia, apprezzato a livello nazionale e internazionale nei più ambiti ambienti del settore.

Un corposo lavoro di approfondimento e di ricerca teso alla storicizzazione degli artisti con relativi indici di mercato, con una mappa di individuazione regionale degli artisti, assieme alle tecniche utilizzate, il genere di arte prodotto, citando le gallerie che li rappresentano, il tutto corredato da un ampio apparato iconografico.

Riccamente illustrato, l'Atlante dell'Arte Contemporanea DeAgostini, esplora la produzione artistica di 800 artisti italiani in attività tra il 1950 e il 2019, ponendosi come strumento indispensabile per gli esperti e operatori del settore.

«Nelle opere di Macchia, con gli originali collages, la mescolanza di diversi espedienti tecnici, il ricorso a elementi prelevati dalla realtà, le ammalianti campiture di colore puro e nitido, si condensa una spregiudicata e al tempo stesso ironica riflessione sui mutamenti della realtà circostante, condotta attraverso la ripetizione seriale di formule stereotipate, prelevate dagli annunci commerciali e sottolineati da vivacissimi contrasti cromatici». Si legge nella profonda analisi sull'arte di Michele Macchia contenuta nell'Atlante dell'Arte Contemporanea DeAgostini.

Da Giorgio De Chirico a Massimo Campigli, da Maurizio Cattelan a Piero Manzoni, sfogliando le pagine patinate del volume, si scopre anche la poetica visiva del nostro artista coratino che, come scrivono i curatori: «si impone come una denuncia alla contemporanea società di massa, rea di aver condotto alla spersonalizzazione del singolo e alla soppressione dell'individualità. Attraverso la sua segnica dinamica, incisiva e precisa, l'artista postula una riflessione sulla realtà attuale, invitando alla liberazione e all'abbattimento di stereotipi comuni».

Immagini gentilmente concesse dall'artista.
Pagine dedicate a Michele Macchia
Michele Macchia Divismo e plastica
La presentazione del volume
La presentazione del volume