Migranti, la posizione del MEIC della Diocesi: «Non tacere dinanzi al clima di odio e xenofobia»

L'intervento del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale

mercoledì 1 agosto 2018 17.30
Il testo del comunicato stampa del Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) diocesano a proposito della situazione italiana attuali in ordine alle persone dei migranti, di cui è Presidente la Prof.ssa Maria Bisceglie, che è anche Vice-delegato regionale del medesimo movimento.

Il gruppo MEIC "Lazzati-Giannetto" dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie sente di non poter continuare a tacere davanti ai fenomeni migratori che investono ormai l'intero pianeta e al clima di odio e xenofobia dilagante che nelle ultime settimane ha contagiato persino tanti cattolici.
La fedeltà al Vangelo invita noi laici cristiani a non farci dominare dall'indifferenza, da inquietudini e paure, da pulsioni di disprezzo, rabbia e rifiuto verso le persone migranti, che vengono lasciate in balia del mare e spesso ne sono inghiottite senza ricevere i soccorsi previsti, peraltro, dalla "legge del mare", che impone di adoperarsi per salvare la vita di chiunque sia in pericolo.
Come laici credenti ci sentiamo responsabili di quella moltitudine di poveri (bambini senza genitori, mogli senza mariti, genitori senza figli), che nel Sud del pianeta sfuggono da guerre, dalla fame, da torture per cercare di raggiungere la parte più opulenta del pianeta; non possiamo chiudere le frontiere e alzare barriere al Vangelo della fraternità, dell'accoglienza, della solidarietà e della giustizia; siamo vicini e grati a chi nella legalità, tra mille difficoltà anche burocratiche, si adopera con compassione, lungimiranza e coraggio nella costruzione di una società inclusiva capace di tutelare la vita di tutti, prescindendo dal colore della pelle, dalla provenienza geografica, dall'estrazione sociale e politica, dal credo religioso professato.
Auspichiamo che un'Europa, unita e solidale, non speculi sui conflitti sociali, sulla xenofobia e sulla paura dell'altro, bensì si attivi per cercare soluzioni concrete, per l'apertura di robusti 'corridoi umanitari' tesi adaccogliere persone migranti come, peraltro, ha fatto la Caritas della nostra Arcidiocesi, che il 14 giugno u.s. ha accolto 18 ragazze sbarcate dalla nave 'Diciotti' approdata a Catania con a bordo 932 persone provenienti da diversi Paesi dell'Africa.