Concorso Arpal Puglia, la denuncia dei concorsisti: «Ci sentiamo beffati»

In campo anche esponenti politici di Fratelli d'Italia e M5S che chiedono chiarezza sullo svolgimento delle prove preselettive

martedì 6 luglio 2021
A cura di Tiziana Di Gravina
Un concorso tanto atteso quanto dibattuto e discusso, specie negli ultimi giorni, con lo svolgimento delle prove preselettive in corso all'interno del Palaflorio di Bari e che ha scatenato indignazione da parte di concorsisti ed esponenti politici regionali che ne chiedono di far chiarezza.

Sono oltre sessantamila i partecipanti al mega concorso Arpal Puglia, per circa mille posti a tempo indeterminato, per diversi profili professionali, che si stanno ritrovando davanti ad una batteria di quesiti inaspettati e non confacenti con gli argomenti del concorso.

Le anomalie denunciate dai candidati

Il bando del concorso fu pubblicato quasi un anno fa, ad agosto 2020 e già si rilevavano le prime anomalie. «Per i diversi profili professionali, il bando era esattamente lo stesso, identici i requisiti richiesti, ovvero alquanto generici» - raccontano alcuni concittadini che si sono iscritti al concorso con la speranza di un lavoro dignitoso e soddisfacente. «Se da un lato può sembrare positivo che sia possibile accedere a qualsiasi profilo con il proprio titolo di studio, dall'altro non veniva data alcuna dignità a titoli specifici, quindi un informatico poteva concorrere come esperto nei rapporti coi media, al pari di un esperto di comunicazione o un giornalista, per fare un esempio».

«Per non parlare dell'iscrizione dal punto di vista tecnico, con un portale poco trasparente e cavilloso. Ma ci siamo iscritti - dicono - perchè la necessità di un lavoro fa anche chiudere un occhio, purtroppo». L'iscrizione richiedeva il pagamento di una tassa di 10 euro per ogni profilo di partecipazione, poi si aggiunge l'acquisto del manuale, i costi di viaggio e del tampone da effettuare prima della giornata concorsuale. «Spese che dovrebbero portare chi organizza un concorso ad avere rispetto per le migliaia di persone che si iscrivono». E invece?

La prova preselettiva prevede la conoscenza di materie nell'ambito del diritto del lavoro, diritto amministrativo, legislazione sociale, ordinamento dell'Arpal Puglia, regolamento europeo in tema di privacy e trattamento dei dati personali, reati contro la pubblica amministrazione, contratti nel pubblico impiego. In sede di concorso, ogni candidato ha ricevuto una batteria di domande diversa dagli altri, senza un equilibrio rispetto alle materie, ma anzi: «Ci siamo trovati davanti domande di ogni tipo ma non di certo tutte attinenti al concorso e che non erano state pubblicate in banca dati» - sottolineano i ragazzi - «C'è chi si è ritrovato domande di diritto, chi domande di logica, ma molte le domande inutili di "cultura generale" ci hanno detto. Ma partecipare ad un concorso e ritrovarmi domande su Toy Story, Michael Jackson, Don Matteo non mi sembra né professionale, né rispettoso, né tanto meno in linea con il profilo per cui sto concorrendo. Per non parlare di come erano scritte le domande, illeggibili o non in italiano corretto o con delle opzioni di risposta identiche. Una beffa, domande buttate a caso, con la netta e limpida sensazione di esser lì a perder tempo e a servire da pedina per dei giochi interni. Ci sentiamo raggirati, vedremo poi fioccare assunzioni di persone con chissà quali competenze».

Farete ricorso? «Non lo escludiamo».

Dal comparto politico regionale: FdI e M5S «Vogliamo chiarezza»


Mentre il direttore generale di Arpal si difende evidenziando che si tratta solo di prove preselettive, «test fatti bene, uno diverso dall'altro, senza possibilità di imbrogli», promettendo domande attinenti al concorso nella prova scritta, l'indignazione si solleva anche nel comparto politico regionale con il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia che aveva da sempre manifestato dubbi sull'Agenzia del Lavoro della Puglia.

«Aspettavamo di essere smentiti all'atto pratico, invece ci ritroviamo di fronte a un concorso che presenterebbe (a detta di alcuni candidati che ci hanno avvicinato e che annunciano ricorsi, ma anche di alcune notizie di stampa) grandi falle organizzative e un test con domande più 'pop' (dal chi è il doppiatore di Toy Story a chi ha scritto 'Le cronache del freddo e del fuoco') che di vera cultura generale.

Il pesce, si sa, puzza dalla testa e per anni siamo rimasti inascoltati quando abbiamo sostenuto che il direttore generale (figura tecnica) di un'agenzia così importante non poteva essere scelto solo per meriti 'politici' per avere contribuito a una vittoria elettorale con una sua lista (Popolari per Emiliano). Nulla contro le persone ma è evidente che con questo sospetto d'origine, la trasparenza, l'imparzialità e l'equità di prospettive di accesso al lavoro dei nostri giovani si vanno a far benedire o a raccomandare!

Anche questa volta, dopo averlo importunato senza ricevere risposta sulle nomine dei capi dipartimento, non ci rimane che scrivere al ministro Brunetta per sapere come coniuga il suo concetto di 'efficienza nella Pubblica Amministrazione' con quello che accade all'ARPAL Puglia e alle procedure concorsuali in atto».

La consigliera del M5S Antonella Laricchia, dal canto suo, ha avanzato richiesta di audizione in VI Commissione Lavoro e Formazione del Direttore Generale dell'Arpal Massimo Cassano e dell'Assessore alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo.

«Non si può restare indifferenti dopo aver letto delle modalità con cui si è proceduto all'espletamento delle prove concorsuali dell'Arpal Puglia. In tanti hanno segnalato la banca dati non pubblicata; la presenza di materie non contemplate nel bando di gara (logica, informatica e inglese) e l'assenza delle materie specifiche di diritto previste dal bando; codice a barre aventi la medesima stringa alfanumerica identificativa e univoca su quali sono state sollevate perplessità sulle modalità di riconoscimento» - denuncia Laricchia.

«Sono diverse le incongruenze registrate: ad esempio il fatto che ogni commissione abbia deciso in maniera autonoma se prevedere accanto al test composto da 30 domande ulteriori domande di riserva. Molti hanno chiesto alla commissione la verbalizzazione delle incongruenze rilevate, e anche qui si è proceduto in maniera diversa da commissione a commissione: ad alcuni questa possibilità è stata concessa, ad altri negata. Parliamo di assunzioni per un servizio pubblico strategico, per cui serve la massima chiarezza. Per questo voglio sapere cosa intenda fare la Regione dopo tutte le segnalazioni arrivate. Non si può far finta che vada tutto bene».