Mercato in centro? L'ipotesi seduce ma...

I pro e i contro dello spostamento del mercato nel centro cittadino

mercoledì 16 maggio 2018 9.41
A cura di Giuseppe Di Bisceglie
La sperimentazione di portare la fiera di San Cataldo - e molto probabilmente anche la fiera di Settembre, la cosiddetta fiera di Santa Maria - nel centro cittadino ha avuto successo.

Da tempo non si vedevano le vie del corso pullulare di bancarelle e di persone a riprova che la storica tradizione della fiera sulla "mattonella" continua a sedurre. Sia il sindaco, sia i cittadini che gli operatori commerciali (a tal proposito si segnala anche una nota di plauso di alcune associazioni di categoria), hanno espresso parole di elogio per questa rinata tradizione e qualcuno ha rilanciato proponendo di riportare nel centro cittadino il mercato settimanale del sabato.

In realtà già nel 2014, ben 1200 persone avevano sottoscritto una petizione affinché si ritornasse a svolgere il mercato sul corso. Una petizione poi discussa in consiglio comunale con una mozione presentata dagli allora consiglieri comunali Domenico Perrone, Vito Bovino e Daniele De Benedittis che fu respinta dalla maggioranza.

L'allora consigliere comunale Domenico Perrone prevedeva di riportare il mercato su corso Mazzini, estendendolo fino a piazza Vittorio Emanuele, per restituire vitalità agli esercizi commerciali del centro, ed evitare il pagamento per l'utilizzo di aree private (successivamente il mercato di via De Nicola fu spostato su aree comunali), evitare di bloccare la zona di via Enrico De Nicola con grave disagio per i residenti e poter utilizzare i servizi igienici presenti nel centro cittadino anziché i bagni chimici. Inoltre lo spostarsi dalla prossimità di un distributore di carburante avrebbe reso più sicuro il passeggio degli avventori.

Ad onor del vero, sempre nel 2014, l'emittente televisiva Punto TV realizzò un servizio giornalistico, intervistando gli operatori del mercato: nessuno di essi si definì soddisfatto della collocazione del mercato, anzi da più parti fu manifestato il disagio e il calo di appeal dello stesso mercato, relegato a ridosso della statale.

C'era però un problema: il mercato, sia che fosse ubicato in via Santa Maria e zone limitrofe, sia che fosse ubicato nel centro cittadino, avrebbe avuto comunque un carattere di provvisorietà non in linea con la direttiva regionale che prevede l'installazione del mercato settimanale in una zona attrezzata. Zona che a Corato manca e che, con grande probabilità, mancherà a lungo. A proposito di questo, si era individuata la via che costeggia lo stadio comunale e che porta a via Prenestina, per ospitare il mercato. Conti alla mano, però, l'area individuata non può garantire la collocazione del numero di stalli attualmente presenti nel mercato cittadino. Si tratta di un'area troppo piccola. E - ci rivela l'ex assessore ai lavori pubblici Malcangi - l'area comunale individuata nei pressi di via Della Macina che sarebbe potuta servire sia da area mercatale che da parcheggio per il cimitero, non è stata affatto presa in considerazione dall'amministrazione.

Spostare il mercato settimanale nel centro, dunque, significherebbe spostarlo temporaneamente e provvisoriamente in un'area che non gode dei requisiti della legge regionale. Che si decida o meno di riportare il mercato in centro, questa sarebbe una collocazione assolutamente provvisoria e destinata a mutare.

Non è escluso che possa tornare in consiglio comunale una mozione per lo spostamento del mercato settimanale nelle vie del centro. Lo si comprende dalla nota diffusa dal Movimento Schittulli e dalle dichiarazioni dei consiglieri comunali Vito Bovino e Daniele De Benedittis che tornano alla carica accusando l'amministrazione di aver perso 4 anni per ridare una dignità alla fiera.

Intanto in questi anni si è passati dagli oltre 200 operatori che aderivano al mercato a poco meno di 150. E la Fiera di San Cataldo nel centro ha portato una cinquantina di operatori. E comunque si è dovuto ottemperare alle direttive ministeriali in materia di sicurezza, alla luce degli attentati terroristici che si sono verificati in Europa.

Oggi il centro cittadino avrebbe lo spazio per ospitare i seppur diminuiti stalli del mercato settimanale? Ci sarebbero i requisiti tecnici per ospitare un mercato per tre volte più grande della fiera? E ci sarebbe lo spazio per ospitare i furgoni autoportanti che hanno di fatto sostituito le bancarelle? A queste domande dovranno rispondere i tecnici. E soltanto allora potremo pensare di essere sedotti dalla suggestiva idea di rivedere il mercato nel centro cittadino.