«Un ragazzo dal cuore d’oro», chi era Gabriel Aurelian Petrescu, morto sul lavoro lungo la SP231

Il giovane operaio è stato investito durante il suo turno di lavoro. «Nonostante la giovane età, si è sempre dato da fare per la propria famiglia»

martedì 6 giugno 2023 14.55
A cura di La redazione
È stato investito da un'automobile mentre stava facendo il suo lavoro: Gabriel Aurelian Petrescu, 22 anni, di origini rumene ma residente da anni a Corato con la sua famiglia, ha perso la vita mentre era al lavoro come addetto alla sicurezza.

Sulla SP231, nel territorio di Terlizzi, era impegnato a segnalare ai veicoli la presenza di operai per le attività di sfalcio dell'erba dai margini della carreggiata, attività in corso in questi giorni lungo le principali strade del territorio, per prevenire il rischio incendi con l'impennata delle temperature estive.

Una ulteriore morte sul lavoro, l'ennesima che scuote le nostre cronache locali, che rattrista ancora di più per la giovane età della vittima.

Chi era Gabriel, morto mentre lavorava sulla SP231



Gabriel Aurelian Petrescu da ragazzo
A ricordarlo è una persona che conosce da vicino la famiglia di Gabriel: «Era un ragazzo dal cuore d'oro – ci racconta, chiedendo di mantenere l'anonimato – L'ho visto crescere e, nonostante la sua giovanissima età, si è sempre dato da fare per la propria famiglia, per contribuire al sostentamento dei genitori e delle sue sorelle, facendo vari lavori. Per un periodo aveva anche fatto l'agricoltore, fino a pochi anni fa, quando ha iniziato questo lavoro per conto di un'azienda di manutenzione stradale».

Lo ricorda con simili parole anche Mario Sicolo, giornalista, poeta e suo docente ai tempi del IPC "Tandoi" di Corato, dove Gabriel Aurelian Petrescu aveva studiato. «Si era trasferito sin da piccolo a Corato ed era un ragazzo autentico, dal carattere fumantino, intelligente e leale, tanto che fu eletto rappresentante di classe. Amava giocare a calcio, sport nel quale era abbastanza abile ed era indubbiamente l'idolo di molte ragazzine. Aveva due sorelle gemelle più giovani. A novembre scorso - spiega il prof - ci incontrammo, stavo aspettando il bus e, passando, si fermò e mi salutò con il consueto affetto, abbracciandomi. Mi raccontò che stava lavorando da stagionale in un frantoio. Temeva il giudizio della gente, mi spiegò, che a volte, come capita in piccole comunità, lo definiva leggerino nei rapporti sentimentali, ma lui aveva ampiamente messo la testa a posto, direi fosse diventato "saggio".

Stamane - è la sottolineatura più amara del docente - aveva realizzato una storia su Instagram con l'immagine della strada - esattamente la lingua d'asfalto dove era impegnato - e il nome della ditta di manutenzione presso cui lavorava. Col giubbotto catarifrangente e la bandiera da sventolare stava segnalando il cantiere. È morto - ci ha ripetuto commosso il prof. Sicolo -, morto come un cane. Oggi i ragazzi a scuola si interrogavano sul perché potesse essere successo. Alcuni - ha concluso - ricordavano di quando frequentavano una panchina della piazzetta, stavano sempre insieme e passavano le sere divertendosi assieme. Ora non c'è più».

Un tragico e fatale impatto


Alla guida dell'auto che ha investito Gabriel c'era una donna, che avrebbe dichiarato di non essersi accorta della presenza del giovane sulla carreggiata. L'impatto per il ragazzo è stato fatale.

La salma del ragazzo – coratino d'adozione - è stata trasportata all'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, a disposizione della autorità giudiziaria, mentre è stato aperto un fascicolo d'indagine seguito dai Carabinieri con il coordinamento della Procura di Trani.

Tutta la redazione di CoratoViva si unisce al cordoglio ed esprime vicinanza alla famiglia di Gabriel e a quanti lo conoscevano.