Il presidio di "Libera", contro le mafie, avrà un campo estivo a Corato

La notizia emersa a margine dell'incontro tenutosi ieri nell'Open

mercoledì 15 marzo 2023 14.06
A cura di Stefano Procacci
"Libera" avrà il suo campo estivo a Corato. È questo quanto emerso dall'interessantissima conferenza dal titolo "Il turismo nelle mani della criminalità organizzata". Libera, in contrasto con questi fenomeni, ma anche per educare ed inculcare in giovani e meno giovani il seme della legalità, organizza da anni questi campi estivi con "animazione sociale" e una delle città che ospiteranno l'iniziativa nel 2023 sarà proprio Corato. La notizia è di quelle belle e importanti per la nostra città, in quanto il presidio, nato nel 1995, è tra i capisaldi della legalità e della lotta attiva alle mafie del nostro Paese.

Il campo, della durata di una settimana, si terrà in agosto, dove gli ospiti (tutti maggiorenni, d'età compresa tra i 18 ed i 36 anni), dormiranno e svolgeranno gran parte delle attività. Saranno previste anche attività al di fuori, ma il programma è ancora in divenire.

Tra gli scopi del campo, la scoperta e valorizzazione dei quartieri periferici, la scoperta e il riutilizzo di beni confiscati alla criminalità organizzata ed una serie di attività con il punto focale della legalità, leitmotiv della settimana.

Il campo sarà lanciato ufficialmente in aprile, allorquando, in un quartiere periferico della nostra cittadina non ancora individuato, sarà dipinto un murales con la scritta "È possibile".

Nel corso della conferenza però sono stati toccati tanti altri temi importanti, come quello delle infiltrazioni mafiose nel comparto turistico, con autorevoli interventi.

Claudia Leo, moderatrice e prima relatrice della serata a rappresentare Libera, ha parlato del fenomeno radicato ma latente delle mafie che intervengono sul comparto turistico per fini personali, spesso in maniera subdola: appalti truccati, abusivismo edilizio e ovviamente ricatti, violenza, soprusi.

In video collegamento poi, le testimonianze di Giuseppe Laselva e Sofia Corsato, responsabili di due beni confiscati alle mafie e messi a disposizione della collettività: il primo si occupa di Casa Bachi, una villa lussuosa sul promontorio di Polignano, diventata spazio di turismo sostenibile; la seconda di una magione a Bussolengo (in provincia di Verona), trasformata in un Bike Hostel.

In presenza gli importanti e sentiti interventi di Giuseppe Faretra e Beppe De Leo per Legambiente, che hanno ricordato le figure di Renata Fonte e Angelo Vassallo (a quest'ultimo è intitolata Legambiente Corato) due vittime della mafia, che si erano contrapposte a logiche criminose nell'ambito di concessioni di suolo pubblico.

Interessanti e coinvolgenti anche i contenuti proposti dalla dottoressa Marinella Tandoi, guida ambientale escursionistica ed operatrice di turismo ecosostenibile. Ella ha approfondito la tematica dell'immagine che l'Italia ha ancora oggi all'estero, legata a cliché antiquati che minano all'immagine del mezzogiorno del nostro stivale. Con una critica nemmeno troppo velata agli stessi italiani, che per attirare turisti, vertono l'attenzione sugli stereotipi degli italiani mafiosi, in un odioso trittico "mafia-pizza-mandolino". «Nostro compito - sostiene la Tandoi - è quello di sradicare tali stereotipi, purtroppo molto radicati, boicottando questo genere di turismo».

Una serata interessante e ricca di spunti, con tante buone notizie sulla nostra città. Perché cambiare le cose può anche sembrare un'utopia, ma le migliori rivoluzioni, si sa, partono sempre dal singolo, partono sempre dalle piccole cose.