Sognitudo 2030, lo Sviluppo Sostenibile passa dalla cura del creato

Anche a Corato la prima edizione del Festival di sensibilizzazione alla sostenibilità

giovedì 8 ottobre 2020
A cura di Tiziana Di Gravina
Si conclude oggi in tutta Italia il programma di eventi della quarta edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, un vero e proprio movimento di sensibilizzazione e mobilitazione dei cittadini verso l'azione concreta a sostegno della sostenibilità economica, sociale e ambientale, all'insegna degli obiettivi dell'Agenda 2030.

Iniziativa che, per il primo anno, ha visto scendere in campo anche Corato, su iniziativa di Fondazione Vincenzo Casillo, in collaborazione con Teatro delle Molliche, Morpheus Ego, SECOP edizioni, Buoncampo e Radio00, e il patrocinio di ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), organizzatrice del Festival a livello nazionale, in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci).

Cura e attenzione nei confronti dell'ambiente, lotta alla povertà, eliminazione della fame, contrasto ai cambiamenti climatici e agli sprechi della società moderna, sono solo alcuni degli obiettivi che tutti i Paesi firmatari dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile si impegnano a perseguire e realizzare entro il 2030. Il programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità è stato sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell'ONU e ingloba 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d'azione per un totale di 169 traguardi da sviluppare dal 2016 al 2030.

A Corato il festival ha assunto il titolo Sognitudo 2030, «Il sogno di un'energia vitale che conduce al cambiamento» - spiega il direttore artistico dell'intera iniziativa Francesco Martinelli.

Diverse le attività previste dal 23 settembre all'8 ottobre anche a Corato con la volontà di porre l'attenzione su quanto accade nel nostro mondo e su quanto il nostro vivere quotidiano influisca in maniera determinante a modificarlo, e con la speranza di stimolare, attraverso la riflessione condivisa, una maggiore attenzione e consapevolezza sui temi dello sviluppo sostenibile.

Così, cittadini, associazioni, imprenditori e scuole coratine sono stati coinvolti in un processo di sensibilizzazione e azione, dal dialogo alla condivisione, dalla ricerca all'informazione, dall'arte alla promessa di mettersi in gioco per dare il proprio contributo al benessere del pianeta che ci ospita, della comunità e personale, in termini di salute ed economia.

Condotto da Martinelli il laboratorio itinerante di comunicazione espressiva e digital storytelling "Chi Ama La Città", in collaborazione con la rete di associazioni del portale Buoncampo (Abracadanze, Associazione Francesco Ludovico Tedone, Harambè, Presidi del Libro Corato, Raggi di sole, Teatro delle Molliche). Un vero e proprio percorso di dialogo e confronto che si tramuterà in un racconto artistico attraverso il cortometraggio realizzato dal regista Michele Pinto.

Due i convegni tenutisi nella sala conferenze della Fondazione Casillo per porre l'accento sulla necessità di prestare attenzione ad ogni piccolo gesto quotidiano, modificando il proprio stile di vita nel rispetto dell'ambiente, di quel bene comune a cui anche Papa Francesco con le sue due encicliche, "Laudato si'" e "Fratelli Tutti", invita a dedicare profonda cura e riflessione.

1.3 miliardi di tonnellate di cibo viene sprecato ogni anno nel mondo, finendo nella spazzatura, 9 milioni di tonnellate di cibo rappresentano lo spreco annuale in Italia. «Ciò che si spreca in un anno in Europa sfamerebbe 200 milioni di persone». Sono solo alcuni dei dati riportati dal Prof. Alberto Fornasari, docente UNIBA e Direttivo RESS nel presentare il volume "Riduciamo gli sprechi. Come contrastare lo spreco alimentare e non solo", edito Progedit e promosso dall'Associazione RESS, con il sostegno di Fondazione Casillo. Dati, documenti, informazioni che non possono non smuovere una reazione tesa alla consapevolezza e al cambiamento onde evitare una deriva da cui sarebbe impossibile far ritorno. In diretta anche la prof.ssa Luisa Santelli Beccegato, prof. emerito UNIBA e Presidente RESS che ha dialogato assieme alla dott.ssa Cardenia Casillo - Consigliere delegato della Fondazione Vincenzo Casillo.

«È fondamentale avere un approccio sistemico, viviamo una società complessa e dobbiamo imporci il raggiungimento di obiettivi collegati fra loro, con attenzione, aprendo mente e cuore, ragionando come comunità desiderosa di dare il proprio contributo concreto» - le parole di Cardenia Casillo.

Viviamo nell'era dei moti ecologisti, dei giovani che scendono in campo per reclamare il benessere del proprio futuro, su esempio di Greta, ognuno, nel suo piccolo, deve iniziare a sentirsi responsabile del bene della collettività e dell'ambiente.

Un richiamo forte, all'azione e alla consapevolezza che viene anche dall'arte, ambasciatrice di messaggi universali e specchio di una società incapace di osservarsi. Ne sono un esempio i due cortometraggi, scritti e interpretati da Francesco Martinelli e diretti da Michele Pinto, "Figli di madre terra" e "Mio figlio è l'albero", presentati alla presenza dei due artisti e di Raffaella Leone - p.r. SECOP edizioni, Nadia Saltarelli - presidente Legambiente Corato e Nicolangela Nichilo - presidente Fondazione Cannillo.

Conoscenza, consapevolezza, impegno: sono questi i punti saldi da cui è necessario ripartire. Condivisione, rispetto, cura: sono i valori da recuperare per alimentare cultura del cambiamento e debellare quella del consumistico e frenetico vortice del "progresso". Lunga, impegnativa ma necessaria la strada verso un futuro sostenibile, non di certo impossibile se si fanno propri gli obiettivi comuni, assumendosi la responsabilità di aver cura della nostra madre terra, come se fosse nostra figlia.
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