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Politica

Ospedale, la denuncia del sindacato: «Criticità e sperpero di denaro pubblico»

Il lungo elenco porta la firma del dirigente sindacale Salvatore Mascoli

A distanza di pochi giorni dalla visita del governatore Michele Emiliano alle strutture ospedaliere di Molfetta, Corato e Terlizzi, il sindacato FSI - CNI pone alla pubblica attenzione una lettera inviata al direttore generale della ASL dott. Vito Montanaro e allo stesso presidente della Regione in cui si denunciano «copiose criticità, anomalie, discrepanze e discriminazioni che hanno causato e continuano a causare situazioni foriere di risk management elevato, malapractice, empiricità dei governo clinico, culpa invigilando e sperpero di denaro pubblico con relativo danno erariale».

Denuncia già effettuata nel passato dal segretario sindacale Salvatore Mascoli e ripresa nel recente passato.

«Fondamentale ci sembra sottolineare che la Corte dei Conti boccia tutte le AA.SS.LL. di Puglia ritenendo inutile il piano per abbattere le liste di attese o quanto meno contenerle, dall'esame dei bilanci i quali risultati risultano disastrosi. Altresì allarmante risultano essere le proroghe degli appalti di alcune convenzioni, consulenze ancorché dei tickets non pagati. Esoso è il listino prezzi dei presidi e degli ausili sanitari del nomenclatore, ancorché lacunosi risultano essere í dati contabili richiesti dalla medesima Corte dei Conti nei confronti delle AA.SS LL» evidenzia Mascoli nella nota.

«Possiamo affermare che l'outcome dell'assistito non può essere associato ad una singola prestazione ma è il risultato di una concatenazione sinergica integrata di organizzazioni che devono essere gestiti complessivamente attraverso il principio di consapevolezza di massima precauzione per eliminare al massimo il risk-management. Di fatto oggi purtroppo le condizioni attuali risultano essere violative di una serialità di norme di legge che al contrario ne aumentano l'esponenzialità al rischio» si legge nella nota.

Non solo criticità sul piano amministrativo ma anche relativa al personale. Nella nota il sindacato rimarca «la grave carenza di Infermieri, Medici e carenze e/o assenza di personale di supporto (O.S.S. e O.T.A.) nei reparti di Ostetricia e Ginecologia per n. 32 posti letto, con annesso ambulatorio per consulenze interne ai PP. OO. Corato, Ruvo, Terlizzi e Molfetta oltre all'ambulatorio esterno per utenza proveniente da CUP e Pronto Soccorso, ancorché nella U.O. di Pediatria e Neonatologia, anch'essa dotata di ambulatorio esterno che soddisfa una platea di almeno 200.000 abitanti; stessa complessità dicasi per Pronto Soccorso triage Chirurgia d'urgenza, Medicina e accettazione e osservazione clinica di utenti in attesa di ricovero o dimissioni dai Pronto Soccorso dopo aver effettuato le varie consulenze specialistiche interne ed esterne al PO di Corato. La carenza di personale medico, infermieristico e ausiliario si appalesa nella U.O. di Medicina Generale anch'essa dotata di ambulatori di Medicina Generale, Reumatologia e vulnologia ambulatori che richiedono alta complessità tecnico-operativa; stesse lacune di personale sono lapalissiane nella U.O. di Ortopedia e Traumatologia anch'essa dotata di ambulatorio interno ed esterno».

Nella lunga nota del sindacato inoltre si richiede la riapertura di alcuni reparti, con il ripristino dei posti letto nell'Unità Ospedaliera di Chirurgia ed ortopedia e traumatologia e la classificazione della cardiologia com area critica.

«La situazione attuale ormai inammissibile e inaccettabile origina condizioni terrificanti e drammatiche che pregiudicano e compromettono i livelli assistenziali lesive dei diritti dei lavoratori» rimarca Mascoli chiedendo inoltre di «disporre al fine di garantire la continuità assistenziale, che la struttura pubblica fornisca direttamente i farmaci, limitatamente al ciclo terapeutico completo, sulla base di direttive regionali, per il periodo immediatamente successivo alla dimissione del ricovero ospedaliero o alla visita specialistica ambulatoriale».

«Questo metodo - sottolinea Mascoli - eviterebbe sia i disagi agli utenti nel reperire i farmaci in tempo utile sia un risparmio del 60%».

Sotto la lente di ingrandimento del sindacato anche le criticità derivanti dalla «discrepanza tra domanda e offerta della medicina specialistica territoriale (Chirurgia, Ortopedia, Oculistica, Dermatologia, Neurologia, Cardiologia, Medicina Interna, Endocrinologia, Diabetologia, Otorino e Urologia».

«Si evidenzia inoltre la carenza assoluta dell'ambulatorio di Neurochirurgia e Oncologia tenuto conto che purtroppo il territorio di Corato registra una enorme affezione di patologie neoplastiche
Epicritica resta la discrepanza tra domanda e offerta nel servizio di neuropsichiatria infantile ove riveste un ruolo di fondamentale importanza l'intervento tempestivo per correggere deficit neuromotori e patologie correlate», aggiunge Mascoli suggerendo delle azioni. «Le criticità prima enunciate sono risolvibili con isorisorse economiche calibrando meglio la spesa nei settori di appalti, contratti, convenzioni, consulenze e contenziosi. Inoltre ci risulta che la ASL Bari è proprietaria di immobili censiti al catasto e inutilizzati di cui c'e un esborso di oneri, costi che potrebbero essere annullati vendendo gli immobili»
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