Antibiotici, igiene, Pandemia: l'inchiesta di Report condotta dal Coratino Ciccolella

Ieri la presentazione del libro presso Sonicart B-Side

martedì 11 luglio 2023 15.18
A cura di Michele Paganelli
La redazione di Report, noto programma televisivo nazionale di inchiesta, annovera nella sua scuderia il giornalista coratino Cataldo Ciccolella. È lui che insieme a Giulio Valesini, ha recentemente pubblicato un libro sul delicato tema della sanità in Italia. Gli autori hanno analizzato il legame tra infezioni batteriche, condizioni sanitarie e utilizzo degli antibiotici, alla luce della pandemia da Covid-19.


Ieri, presso la libreria Sonicart B-Side si è tenuta la presentazione del libro, a cui ha partecipato un numeroso pubblico interessato. Vista la notevole affluenza registrata, il proprietario della libreria ha fatto un appello all'amministrazione comunale per poter usufruire di spazi pubblici più grandi e attrezzati.


Mediante l'esposizione chiara, scorrevole ed accessibile, visto che la maggior parte dei presenti non disponeva di conoscenze specialistiche, i due giornalisti hanno trattato a grandi linee il contenuto dell'inchiesta.


L'antefatto che ha innescato l'indagine è la morte di pazienti guariti dal Covid dovuta all'infezione di batteri contratti durante il ricovero ospedaliero in terapia intensiva. E' stata poi approfondita la correlazione tra le circostanze igienico-sanitarie e la probabilità di contrarre infezioni batteriche.

Attraverso l'analisi minuziosa di dati, le interviste e lo studio approfondito della materia, i due giornalisti hanno ricostruito un quadro a tinte fosche sulle condizioni igieniche delle strutture ospedaliere nel nostro Paese, evidenziando al contempo le criticità delle politiche attuate dai governi negli ultimi anni per migliorare la situazione.


Dalle parole dei giornalisti sono emersi gli effetti dell'utilizzo spropositato di antibiotici nel corso degli ultimi decenni, e la conseguente resistenza sviluppata dai batteri. L'inchiesta si è snodata lungo le filiere produttive internazionali delle case farmaceutiche per studiare il modo in cui i medicinali vengono prodotti.


Le conclusioni, non certo incoraggianti, sono rimesse a chi vorrà leggere il libro.