Campagna elettorale, il veleno è nella coda. Amorese: «Chi ci accusa venga in piazza»

Lo sfogo social del candidato sindaco del Polo di Centro

giovedì 6 giugno 2019 11.57
A cura di Giuseppe Di Bisceglie
Il duello, si sa, è la parte più accesa della campagna elettorale. A maggior ragione quando manca meno di una settimana al verdetto definitivo dal quale Corato conoscerà il nome del suo sindaco.

Negli ultimi giorni si stanno inseguendo una serie di denunce affidate a social network. In realtà si tratta di allusioni, illazioni, per nulla circostanziate e definite. Colpi nel mucchio ma al contempo accuse gravissime che meriterebbero una importante attenzione.

Le accuse più gravi, lanciate all'indirizzo di ignoti, al momento sono quelle legate a presunte pressioni per l'esercizio del voto. A parlarne è stato il candidato sindaco Corrado De Benedittis, seguito dal candidato al consiglio comunale Carlo Roselli. Al momento non è noto se i due esponenti politici abbiano formalizzato denunce presso gli organi preposti. Sul piano politico, però, la denuncia è molto pesante.

Pesante al punto che il più suffragato degli eletti, il futuro consigliere comunale UDC Vincenzo Labianca, è entrato sull'argomento invitando chi parla di presunte pressioni a denunciare formalmente fatti di cui sarebbero a conoscenza.

Anche il candidato sindaco del Polo di Centro Claudio Amorese interviene, sempre via social, sull'argomento sostenendo di essere bersaglio di pesanti accuse. Quali sono le accuse? Da parte di chi? «Accusatori demagogici e leoni da tastiera». Nessun nome. Che il pettegolezzo abbia preso il sopravvento?

«La politica non è offesa, né tanto meno arte di accusatori demagogici e leoni da tastiera, come vogliono farci credere. C'è chi ci accusa con infamanti ed irricevibili illazioni» scrive Amorese su Facebook.

E invita ad un confronto pubblico gli accusatori: «Noi vogliamo cambiare Corato con i fatti, e invitiamo chi ci accusa a stabilire una data ed un'ora per un incontro con la cittadinanza, un'agorà in Piazza Sedile, davanti a tutta la città entro il termine della campagna elettorale, dove vengano esposte le fantomatiche prove di quanto si afferma. La nostra e la mia è una piena disponibilità ad un limpido confronto per restituire ai cittadini chiarezza e non falsità! Se questo invito non dovesse essere accettato sarà comunque mia premura informare la città di quanto avvenuto in queste ore. Da piazza Sedile tutto è iniziato e questi inaccettabili modi di fare devono finire!»