Lega Menduni
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Politica

La Lega di Corato si presenta: «Da qui si parte»

I vertici regionali e provinciali del partito tengono a battesimo la nuova sezione cittadina

Inaugurazione in grande stile per la Lega di Corato che da ieri ha ufficialmente aperto i battenti a Corato con il taglio del nastro della nuova sede e con l'arrivo in città dei vertici regionali e provinciali del partito.

C'erano proprio tutti: a partire dal coordinatore regionale del partito, il consigliere regionale Andrea Caroppo, al coordinatore provinciale Enrico Balducci, il commissario cittadino Pino Monaco, i parlamentari Annalisa Tateo e Rossano Sasso. A fare gli onori di casa i vice commissari Luigi Menduni e Marcello Mastromauro. In prima fila anche gli "alleati"o potenziali tali: il sen. Gino Perrone, il segretario di Forza Italia Giancarlo Ungaro ed altri esponenti politici che gravitano nell'area di centro destra, come gli ex assessori Tarricone, Leo e Tatò, ma anche l'ex consigliere comunale Sergio Tedeschi.

Un incontro molto affollato non soltanto da esponenti politici coratini, ma anche da nutriti gruppi giunti a Corato dai paesi limitrofi e da tanti curiosi, molti dei quali traditi dall'idea di vedere a Corato il leader della Lega Matteo Salvini. Aspettativa delusa, anche perché non era previsto alcun intervento del ministro dell'interno.

Ad aprire la convention è stato Marcello Mastromauro, uno dei primi attivisti della Lega ed in particolare di Noi con Salvini a Corato. Nel suo saluto Mastromauro non ha dimenticato di ripercorrere i passaggi che hanno visto nascere il partito definendo il percorso "difficile". Effettivamente a Corato i primi sostenitori di Salvini si sono visti in tempi non sospetti, quando nemmeno lontanamente si poteva percepire l'exploit che la Lega avrebbe avuto anche nel sud Italia.

Volti storici e volti nuovi per far correre spedito un partito che a livello nazionale sta avanzando in maniera sensibile. Questo in sintesi il breve intervento di Pino Monaco, commissario cittadino della Lega, che ha ricordato come la sua nomina a responsabile del partito di Corato è proprio legata al sostegno di questo fermento che, proprio a Corato, si sta sviluppando intorno alla Lega.

Ma è già nelle parole del segretario provinciale Balducci che si nota l'impronta di questa nuova Lega che vuole essere leader nel centrodestra e che non disdegna anche stoccate ai futuri colleghi di coalizione. Balducci parla già di liste e di campagna elettorale.
«La Lega è il primo partito in Italia. Adesso dobbiamo avere la capacità di mettere insieme la tendenza forte a livello nazionale con la costruzione di una lista fortissima qui a Corato, trovando le persone giuste, che siano anche nuove e che rappresentino quello che viene sentito come Lega nel paese. Siamo il partito che rappresenta la protesta e la programmazione: questa è la differenza vera tra noi e i Cinque Stelle. Corato ha avuto delle presenze illustri, come il Sen. Perrone che ha egemonizzato la vita politica nel paese, facendo del bene e facendo del male, anche se io penso che abbia fatto più del bene che del male. Ma dobbiamo riuscire a mettere insieme il passato con la novità: non voglio dire che Perrone sia il passato ma che c'è tutta un'altra città che sta guardando alle possibilità della Lega».

Stessa carica da parte del coordinatore regionale Andrea Caroppo che ha rimarcato il ruolo di "centrodestra" della Lega e la prospettiva ad essere leader dello stesso centrodestra.

Per ultimo ha preso la parola il vice commissario Menduni. Un discorso preparato, non a braccio, con dei punti ben precisi. Menduni parla già da leader e si toglie qualche sassolino dalla scarpa rispondendo alle critiche dei social, avanzando proposte programmatiche e quasi dettando la linea che il centrodestra locale deve adottare. Il suo è un discorso di chi certamente non vuole stare a guardare.

«Si parte dai giovani nominati negli ultimi anni da tanti politici o pseudo tali ma che non hanno mai avuto la possibilità di essere protagonisti in toto di un cambiamento. Ma dal 4 marzo il Paese Italia ha chiesto di cambiare rotta. Ha scelto il cambiamento ha scelto una rivoluzione di buon senso. La Lega oggi rappresenta il partito di maggioranza relativa come attestano anche gli ultimi sondaggi, la ricetta è stata semplice e complessa: semplice mettendo insieme giovani con esperienza, idee progetti e valori e complessa perché si doveva e si deve combattere con chi nonostante gli anni sia anagrafici e di incarichi istituzionali non voleva e non vuole fare un passo lateralmente» ha esordito Menduni.

«Noi oggi tutti siamo qui in rappresentanza di una svolta storica cittadina, siamo qui per il cambiamento, siamo qui per dire basta ai soliti protagonisti, siamo qui perché la Lega ha il dovere politico istituzionale di mostrare all'intero popolo coratino che ci sono persone valide giovani intraprendenti intelligenti persone curiose che hanno voglia di imparare di aiutare e di servire, perché un politico ha un unico dovere quello di servire il popolo» ha proseguito.

E quindi la stoccata a chi lo ha criticato sui social: «Il sottoscritto negli ultimi dieci anni è stato candidato ed eletto in una lista civica regionale di centro destra e che in questo lungo periodo non ho mai avuto tessere di partito. A chi racconta e scrive che il sottoscritto è stato inserito all'interno della Lega per giochi politici, per distogliere l'attenzione da altri soggetti locali e per tenermi buono, posso solo dire che sono male informati. A chi dice che politicamente sono un incoerente rispondo che da oggi metto all'asta con valore di partenza inestimabile la mia coerenza politica e la metto in vendita in esclusiva solo per chi dice o scrive questo perché ho già vinto, visto che loro rappresentano e portano la bandiera di chi cambia casacca da un giorno all'altro, di chi sventola la bandiera delle strategie politiche fallite, di chi è scomparso politicamente negli ultimi anni della politica locale, di chi voleva inserire a tutti i costi un assessore, di chi cercava qualcosa e non è riuscito ad ottenerla perché al limite del legittimo o dell'illegittimo, di chi si candida a sindaco per fare il consigliere comunale altrimenti non prenderebbe voti, di chi pensa che fare il consigliere comunale sia riscaldare la sedia, di chi non ha mai lasciato tracce tangibili dopo anni di consigliatura, di chi pensava di farmi anche scavalcare dai propri figli senza che gli stessi avessero mai fatto politica attivamente come me con sacrificio mettendo da parte famiglia, affetti personali, lavoro e tempo libero».

Dopo questo sfogo, Menduni torna a parlare di programmi e di Lega: «Io parto da qui per parlare di rivoluzione del buon senso, per parlare di cambiamento, per parlare di riscatto e di speranza. La lega oggi è speranza per questa città che ha bisogno di sicurezza, di famiglia, di lavoro». Ed ammonisce: «Il vero cambiamento deve radicalizzarsi nel modo di pensare di fare politica locale. Tutti insieme dovremmo essere orgogliosi quando il tuo amico politico che ti siede accanto che è dello stesso tuo partito o della tua stessa coalizione o è un avversario politico fa del ben per la città».

Ed in conclusione l'invito ai colleghi di coalizione: «Io invito ufficialmente tutti i coordinatori presenti e non ad incominciare un nuovo percorso che offra un nuovo modo di pensare. Da domani vorrei parlare di ciò che è bene per il popolo, ciò che è giusto per il popolo tramite i nostri valori. Ogni nostra azione come ogni nostro comportamento, parole, pensieri o meglio le nostre scelte riguardo a ciò che vogliamo fare, dire, o comportarci, dipende soprattutto dai valori che per noi sono importanti nella nostra vita, come l'onestà, la sicurezza, la passione, la libertà, la lealtà».
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