
Vita di Città
Da oggetti di scarto a natività: “Una mostra di arte e fantasia” del maestro Francesco Lastella
Torna a Corato l’appuntamento con l’antica arte presepiale
Corato - sabato 20 dicembre 2025
10.02
C'è un piccolo angolo della città in cui oggetti destinati allo scarto prendono vita e si caricano di valore e significato. In Via Duomo, la mostra presepiale del maestro Francesco Lastella, giunta alla sua 8ªedizione, è ormai un punto di riferimento dell'arte presepiale della nostra città.
Salumiere di professione, il maestro Lastella dedica il suo tempo libero a questa passione che porta avanti ormai da vent'anni.
Interamente realizzati a mano, i 30 presepi esposti sono realizzati principalmente con il polistirene, materiale più compatto e meno friabile del polistirolo. Utilizzati anche la scagliola, colla, cartoni, stuzzicadenti, cannucce e tutto ciò che, a un costo sostenibile, permette all'artigiano di reinventarsi.
Quest'anno tre novità: il ferro da stiro, la radio e una vecchia chitarra, che accolgono pienamente la natività.
Le mostre del maestro hanno il Patrocinio morale del Comune di Corato e l'aiuto economico di alcuni sponsor.
La mostra sarà visitabile dall'8 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026. Il maestro si rende disponibili ad accogliere gruppi e scuole interessate, previo appuntamento.Di seguito l'intervista al maestro:
-Come e quando è nata la sua passione per l'arte presepiale?
«Questa passione è nata con mio padre. Facevamo il presepe in casa con la terra, con le pietre bucate e le spine. Prima era questa la tradizione. Facevamo il presepe sul mobile in cucina. Su tre fratelli ero l'unico che seguivo mio padre e, negli anni, non l'ho mai lasciata».
-Qual è l'idea che c'è dietro questa mostra?
«È un lavoro già di vent'anni. Faccio presepi in vari oggetti di riciclaggio. Vedo presepi negli oggetti che mi piacciono oppure in ogni oggetto che vedo immagino una natività. Rimetto in vita oggetti come, per esempio, il pallone da calcio che è stato buttato e rotto».
-Come vede il futuro di questa tradizione?
«In futuro non vedo più presepi in casa e vedo sempre meno mostre presepiali in giro. Ad oggi, le mostre vengono realizzate maggiormente nella zona del napoletano o del leccese. In queste zone, invece, sembrano essere sempre meno».
-Ha progetti futuri?
«Un domani vorrei allargarmi. Ma al momento lo faccio principalmente per Corato e per i ragazzi, purtroppo, non sanno nemmeno com'è fatto un presepe. Sono contento di aver messo in mostra i presepi anche quest'anno. Il mio orgoglio sono le persone che vengono e si interessano a ciò che faccio. Ci sono ragazzi che guardano e rimangono stupiti».
Salumiere di professione, il maestro Lastella dedica il suo tempo libero a questa passione che porta avanti ormai da vent'anni.
Interamente realizzati a mano, i 30 presepi esposti sono realizzati principalmente con il polistirene, materiale più compatto e meno friabile del polistirolo. Utilizzati anche la scagliola, colla, cartoni, stuzzicadenti, cannucce e tutto ciò che, a un costo sostenibile, permette all'artigiano di reinventarsi.
Quest'anno tre novità: il ferro da stiro, la radio e una vecchia chitarra, che accolgono pienamente la natività.
Le mostre del maestro hanno il Patrocinio morale del Comune di Corato e l'aiuto economico di alcuni sponsor.
La mostra sarà visitabile dall'8 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026. Il maestro si rende disponibili ad accogliere gruppi e scuole interessate, previo appuntamento.Di seguito l'intervista al maestro:
-Come e quando è nata la sua passione per l'arte presepiale?
«Questa passione è nata con mio padre. Facevamo il presepe in casa con la terra, con le pietre bucate e le spine. Prima era questa la tradizione. Facevamo il presepe sul mobile in cucina. Su tre fratelli ero l'unico che seguivo mio padre e, negli anni, non l'ho mai lasciata».
-Qual è l'idea che c'è dietro questa mostra?
«È un lavoro già di vent'anni. Faccio presepi in vari oggetti di riciclaggio. Vedo presepi negli oggetti che mi piacciono oppure in ogni oggetto che vedo immagino una natività. Rimetto in vita oggetti come, per esempio, il pallone da calcio che è stato buttato e rotto».
-Come vede il futuro di questa tradizione?
«In futuro non vedo più presepi in casa e vedo sempre meno mostre presepiali in giro. Ad oggi, le mostre vengono realizzate maggiormente nella zona del napoletano o del leccese. In queste zone, invece, sembrano essere sempre meno».
-Ha progetti futuri?
«Un domani vorrei allargarmi. Ma al momento lo faccio principalmente per Corato e per i ragazzi, purtroppo, non sanno nemmeno com'è fatto un presepe. Sono contento di aver messo in mostra i presepi anche quest'anno. Il mio orgoglio sono le persone che vengono e si interessano a ciò che faccio. Ci sono ragazzi che guardano e rimangono stupiti».


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