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Attualità

Senza mascherine risparmio di 10 milioni per le aziende agricole

La soddisfazione di Coldiretti

Non solo aria di libertà per i 4 milioni di cittadini pugliesi ma anche taglio dei costi per le imprese agricole con la fine dell'obbligo delle mascherine che fa risparmiare almeno 10 milioni di euro nelle campagne nel secondo semestre dell'anno in cui si concentrano le attività di raccolta della verdura, del grano e della frutta oltre, alla vendemmia e alla raccolta delle olive. E' quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia sugli effetti del superamento dell'obbligo di indossare la mascherina all'aria aperta nel rispetto del distanziamento a partire dal 28 giugno.

"E' stato enorme lo sforzo delle imprese agricole per assicurare sicurezza e welfare aziendale nelle oltre 100mila aziende agricole, stalle e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare, dove non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione", afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. "Si è trattato di uno sforzo necessario a garantire sicurezza che va riconosciuto e premiato – ha insistito Muraglia - quando l'emergenza ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza in Puglia che può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali".

Una scadenza importante quella dello stop alla mascherine all'aria aperta – sottolinea la Coldiretti regionale - per circa 1.200.000 lavoratori nelle campagne pugliesi dove gran parte delle attività si svolge all'aria aperta con la possibilità di rispettare le distanze.

"In merito alle giornate di afa che stanno caratterizzando l'estate pugliese, l'ordinanza del presidente della Regione Puglia Emiliano è perfettamente in linea - spiega il presidente Muraglia - con quanto già avviene nelle campagne. Sia gli agricoltori che gli operai agricoli non possono materialmente lavorare oltre mezzogiorno, perché il caldo rende impossibile condurre le normali attività agronomiche che riprendono nel pomeriggio. La sicurezza e le condizioni di lavoro di chi vive e lavora in campagna sono valori imprescindibili per il popolo dei campi".

Non è un caso che – precisa la Coldiretti – riguardano l'agricoltura appena lo 0,3% delle 156.766 denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall'Inail in Italia al 28 febbraio 2021. Si tratta – evidenzia la Coldiretti – della percentuale più bassa di contagi tra le diverse attività mentre la percentuale in industria e servizi è del 97,6%. Anche per questo il 17% degli italiani ha scelto di trascorrere le vacanze estive 2021 in campagna, parchi naturali e oasi, tra verde ed enogastronomia, coniugando la voglia di normalità con la garanzia di stare in sicurezza senza rischiare gli affollamenti, secondo l'indagine Coldiretti/Notosondaggi sui cittadini che hanno deciso la destinazione delle ferie. La campagna è diventata così la seconda meta delle vacanze subito dopo il mare – sottolinea Coldiretti – proprio per effetto dell'emergenza sanitaria che ha fatto cambiare i programmi di una fetta consistente della popolazione nazionale. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in aree rurali in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse – conclude la Coldiretti Puglia – le mete turistiche dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
  • Coldiretti
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