Nina Karablin Ali. <span>Foto Stefano Procacci</span>
Nina Karablin Ali. Foto Stefano Procacci
Cultura

Nina Karablin vince la 55ma edizione de "Il Pendio": l'intervista all'artista

Ventidue anni, tranese, la Karablin ha conquistato l'ambìto primo premio tra ventinove dipinti selezionati

"Ali" di Nina Karablin è il quadro vincitore della 55ma edizione de "Il Pendio". La mostra d'arte, quest'anno dedicata all'artista bitontino Nicola Tullo, ha visto affermarsi la giovane pittrice tranese, che a soli 22 anni, migliora il quarto posto dell'edizione 2022 e guadagna l'ambìto gradino più alto del podio. Studentessa dell'Accademia di Belle Arti di Bari, la Karablin è un nome già noto agli addetti ai lavori.

"Ali", dipinto ad olio su tela, rappresenta due ragazze che si muovono in un corso d'acqua sotto una luce argentea, quasi fatata. Il movimento dell'acqua rappresentato in maniera magistrale va in antitesi con le due figure, che sembrano immobili mentre intorno tutto scorre, in un bellissimo atto incompiuto. Una vicinanza? Un allontanamento? Un "inseguirsi"? L'interpretazione in questo caso è negli occhi e nel cuore dello spettatore, che non può restare indifferente dinanzi a quest'opera.

La giuria ha così motivato l'assegnazione del primo premio al dipinto: "La Giuria, dopo aver espresso apprezzamento per il livello artistico delle opere pervenute, premia l'artista Nina Karablin per la capacità di fissare su tela un frame di vita: la scena sembra far parte di una sequenza filmica. Le fanciulle sono prossime alla riva di un fiume o di un lago, non resistono alla tentazione di bagnarsi, scendono in acqua, forse tenendosi prima per mano. La prima donna lascia la presa ed è in procinto di prendere il largo; la seconda accarezza la superfice argentea dell'acqua, giocandoci. Il momento è apparentemente spensierato, dipinto mediante una gamma di colori che virano verso i toni freddi. È questa ultima scelta, insieme al titolo del quadro, "Ali", che induce ad ulteriori considerazioni che superano le prime impressioni. L'olio su tela palesa la voglia di libertà di due donne che trovano nel contatto con la natura la forza di essere se stesse, sia pure per pochi attimi. Il desiderio è di "volare alto" rispetto alle pressioni sociali della società contemporanea, strutturata su condizionamenti omologanti che - spesso - reprimono l'individualità dei singoli a vantaggio di una idea stereotipata della persona, alienante".

Il dipinto della Karablin ti prende e ti sorprende, ti trascina in questa istantanea dall'area sognante, quasi rarefatta, eterea, elegante, che rispecchia l'animo gentile e sognatore della giovane artista. Gentilezza e delicatezza che Nina Karablin ha mostrato anche al microfono di Coratoviva, che l'ha intervistata in esclusiva dopo la vittoria:

Perché hai deciso di dare questo titolo all'opera?
«"Ali" rappresenta pienamente il tema della libertà che avevo voglia di rappresentare. Queste due ragazze, incarnano per me il concetto dell'essere liberi, della spensieratezza. La ragazza dipinta a sinistra poi, in quella sua posizione singolare, sembra quasi che stia per spiccare il volo».

Quali tecniche utilizzi in "Ali" e quali ami utilizzare solitamente?
«Solitamente uso carboncino, grafite, o la pittura a tempera (gouache), mentre per "Ali" ho utilizzato la pittura ad olio, che sto adoperando da relativamente poco tempo. Sono ancora in una fase di sperimentazione e scoperta della "me" artista, sto ricercando costantemente, con il lavoro e la produzione artistica una mia pennellata, un mio stile, che sto affinando tela dopo tela. Ogni volta che termino un dipinto non sono mai soddisfatta ed in quello successivo cerco sempre di migliorarmi».

Come è nata la passione per la pittura?
«Dipingo da tre anni, ma coltivo questa passione sin da piccola, grazie all'influenza di mio padre, anche lui disegnatore ed artista. Posso dire di essere nata già con la passione per il disegno e l'arte in generale».

Quando dipingi, quali sono le tue quotidiane fonti di ispirazione?
«Mi faccio "condizionare" molto dal mondo che mi circonda, facendo attenzione ai dettagli, alle cose delicate. Ritengo di essere una persona molto poetica e romantica e amo osservare tutto ciò che attorno a me lo è. Il dettaglio di un palazzo, un fiore, un volto, sono tutte ispirazioni che poi cerco di trasportare sulla tela, non necessariamente in maniera diretta. Osservare ad esempio il dettaglio di un palazzo non mi porta a dipingere il palazzo stesso, ma in un effetto "domino" sblocca determinate ispirazioni in campi semantici differenti. Prediligo dipingere figure femminili, spesso con il volto parzialmente o totalmente nascosto, in modo tale che tutti possano identificarsi nelle mie opere».

Progetti per il futuro?
Mi piacerebbe continuare a dipingere sempre di più. Ringrazio Il Pendio, l'evento più serio ed importante con la quale mi sono confrontata nella mia carriera. In questo periodo sto vivendo un "blocco artistico", l'ultimo dipinto realizzato è stato proprio "Ali", nel dicembre del 2022. Il fatto che la mia opera sia stata così apprezzata dall'esperta giuria del "Pendio", mi ha motivato tantissimo, non mi sentivo artisticamente compresa. Voglio continuare a dare spazio e voce alle mie idee, senza lasciarmi abbattere da eventuali commenti negativi, senza lasciarmi snaturare dal parere altrui, continuando ad inseguire a testa bassa i miei piccoli grandi sogni».

A chi dedichi questa vittoria?
«Dedico questa vittoria a mio nonno che è venuto a mancare il mese scorso. Il titolo "Ali, riprende un po' il suo andarsene via e questo mi commuove. Sarebbe stato fiero di questo mio risultato».

Le "Ali" del dipinto, forse, permetteranno prima o poi ad una o ad entrambe le protagoniste del quadro di andare lontano, chissà dove. Noi nel frattempo ci auguriamo che questa giovane e promettente artista possa presto spiccare il volo e realizzare i suoi sogni.
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