
Cronaca
Tentato omicidio in piazza Di Vagno, indagini per individuare chi ha sparato
Viva per miracolo una 20enne, il vero obiettivo erano due ragazzi. Sullo sfondo il controllo dello spaccio di droga in città
Corato - martedì 27 maggio 2025
18.19
A ventiquattrore dagli arresti di Francesco Maldera, di 22 anni, e della convivente Vittoria Tarricone, di 25 anni, marito e moglie, entrambi di Corato e incensurati, accusati di tentato omicidio, la Procura della Repubblica di Trani sta stringendo i tempi per risalire a chi ha premuto il grilletto nel bel mezzo di piazza Di Vagno.
I fatti risalgono al 6 marzo scorso. Quella sera, secondo quanto ricostruito, furono feriti a colpi d'arma da fuoco due giovani, un ragazzo e una ragazza: il primo - il 21enne Giovanni Battista, ritenuto vicino ad ambienti della malavita locale, riportò ferite non gravi, mentre la ragazza, Simona Bovino, 20enne estranea a qualsiasi contesto criminale, fu colpita per errore, e poi sottoposta ad un intervento di rimozione della milza al Policlinico di Bari, dopo le ferite riportate al fianco sinistro.
Cinque gli indagati - (oltre ai due arrestati anche un 23enne, un 21enne e un 20enne) -, ognuno dei quali con un preciso ruolo nella vicenda. In modo particolare, in carcere, a Trani, sono finiti solo il marito e la moglie ritenuti, rispettivamente, il conducente del mezzo, usato dal sicario seduto alle sue spalle, il quale ha esploso 6 colpi di pistola da distanza ravvicinata, e la donna che, presente sulla scena, avrebbe fornito le indicazioni per la sua esecuzione, dando il via libera all'agguato.
Ma nonostante l'azione plateale, davanti a tanta gente nessuno ha voluto testimoniare. «Non c'è stata alcuna forma di collaborazione», ha spiegato il procuratore capo di Trani, Renato Nitti. Anche la Questura, in un comunicato, ha voluto sottolineare il «contesto di assoluta omertà» in cui si sono svolte le indagini, al punto che «numerosi sono stati i tentativi di depistaggio delle indagini da parte dei vari testimoni che sono stati ascoltati, denunciati per favoreggiamento personale».
Intanto i poliziotti del Commissariato di P.S. di Corato e quelli della Squadra Mobile stanno lavorando senza sosta per cercare chi ha esploso materialmente i sei colpi. «Il sistema delle telecamere comunali - ha aggiunto Nitti - ci ha consentito di acquisire moltissimi elementi». Quegli stessi filmati che saranno analizzati per cercare ulteriori dettagli. «Era fondamentale arrivare in tempi rapidi ad un risultato perché - ha concluso Nitti - vi era il rischio che ci fossero altre azioni di fuoco».
Alla base del tentato omicidio ci sarebbe il controllo dello spaccio di droga. Proprio Maldera, il 6 maggio scorso, è stato arrestato dopo essere stato trovato con 79 dosi di cocaina, 2 grosse pietre della stessa sostanza e 43 grammi di marijuana. La droga è stata trovata a casa, in due borselli sul seggiolone del bambino.
I fatti risalgono al 6 marzo scorso. Quella sera, secondo quanto ricostruito, furono feriti a colpi d'arma da fuoco due giovani, un ragazzo e una ragazza: il primo - il 21enne Giovanni Battista, ritenuto vicino ad ambienti della malavita locale, riportò ferite non gravi, mentre la ragazza, Simona Bovino, 20enne estranea a qualsiasi contesto criminale, fu colpita per errore, e poi sottoposta ad un intervento di rimozione della milza al Policlinico di Bari, dopo le ferite riportate al fianco sinistro.
Cinque gli indagati - (oltre ai due arrestati anche un 23enne, un 21enne e un 20enne) -, ognuno dei quali con un preciso ruolo nella vicenda. In modo particolare, in carcere, a Trani, sono finiti solo il marito e la moglie ritenuti, rispettivamente, il conducente del mezzo, usato dal sicario seduto alle sue spalle, il quale ha esploso 6 colpi di pistola da distanza ravvicinata, e la donna che, presente sulla scena, avrebbe fornito le indicazioni per la sua esecuzione, dando il via libera all'agguato.
Ma nonostante l'azione plateale, davanti a tanta gente nessuno ha voluto testimoniare. «Non c'è stata alcuna forma di collaborazione», ha spiegato il procuratore capo di Trani, Renato Nitti. Anche la Questura, in un comunicato, ha voluto sottolineare il «contesto di assoluta omertà» in cui si sono svolte le indagini, al punto che «numerosi sono stati i tentativi di depistaggio delle indagini da parte dei vari testimoni che sono stati ascoltati, denunciati per favoreggiamento personale».
Intanto i poliziotti del Commissariato di P.S. di Corato e quelli della Squadra Mobile stanno lavorando senza sosta per cercare chi ha esploso materialmente i sei colpi. «Il sistema delle telecamere comunali - ha aggiunto Nitti - ci ha consentito di acquisire moltissimi elementi». Quegli stessi filmati che saranno analizzati per cercare ulteriori dettagli. «Era fondamentale arrivare in tempi rapidi ad un risultato perché - ha concluso Nitti - vi era il rischio che ci fossero altre azioni di fuoco».
Alla base del tentato omicidio ci sarebbe il controllo dello spaccio di droga. Proprio Maldera, il 6 maggio scorso, è stato arrestato dopo essere stato trovato con 79 dosi di cocaina, 2 grosse pietre della stessa sostanza e 43 grammi di marijuana. La droga è stata trovata a casa, in due borselli sul seggiolone del bambino.