Ponte via Castel del Monte
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Territorio

Infrastrutture, Codacons: «Occhio a quei ponti»

L'associazione di categoria denuncia la presunta pericolosità di altri cavalcavia

All'indomani della tragedia accaduta a Genova, il Codacons concentra la sua attenzione sullo stato delle infrastrutture sul territorio, e con riferimento alla Regione Puglia indica un manufatto che necessiterebbe di verifiche e indagine per accertarne il livello di sicurezza. Oggetto di attenzione sarebbe infatti un viadotto che oltrepassa la SS16 bis in territorio di Trani, situazione messa in evidenza in un articolo pubblicato ieri da "La Stampa" di Torino.

Ma non sarebbe solo questo il solo pericolo che incombe per il territorio. Ci sarebbe anche il ponte sulla Lama Paterno, che collega Bisceglie e Trani da oltre duecento anni sul corridoio della strada statale 16 (o via nazionale) che versa in un evidente stato di degrado manutentivo, con le erbacce e le radici degli alberi che hanno letteralmente attanagliato le basi delle colonne che lo sorreggono.

Due invece, le situazioni di pericolo che si registrano in territorio di Andria. Si tratta di ponti, in cemento armato prefabbricato che fanno parte della ex strada provinciale 231, uno che in contrada Coppe, sovrastante la strada comunale parallela a via Sgarantiello e che immette verso il canalone Ciappetta-Camaggio e, l'altro, situato poco distante, in contrada Martinelli, chiuso al traffico da ormai numerosi anni: il primo ponte è situato al chilometro 45,360 della ex provinciale 231 e l'altro poco distante, esattamente al chilometro 45,600. Ferri arrugginiti che spuntano dalle travi portanti e dai piloni di sostegno, oltre ad evidenti segni di degrado e di umidità che fanno seriamente temere per l'integrità statica di questi tratti autostradali. Per ironia della sorte, sotto il primo di questi ponti, vi è il passaggio della ciclovia della Trifora, una delle strade di collegamento che da Andria portano alla Murgia e quindi a Castel del Monte, catalogata dalla Regione come una delle strade in cui è praticabile appunto il ciclo turismo.

Il Codacons chiede quindi il blocco dei mezzi pesanti su questo cavalcavia/viadotto per 30 giorni (ovvero del viadotto che oltrepassa la SS16 bis in territorio di Trani), così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura. E impiego del genio militare - non di privati - per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l'impatto sul traffico. In questo senso il Codacons ha deciso di diffidare il prefetto di Barletta-Andria-Trani. A lui, chiamato in causa quale responsabile diretto della sicurezza pubblica, l'Associazione chiede di disporre un blocco "temporaneo" per alleggerire il traffico sui viadotti a rischio (quindi anche quelli che insistono su altri territori come quelli di Bisceglie ed Andria n.d.r.): una necessità che s'impone alla luce dei fatti per dar modo di svolgere un'attenta opera di monitoraggio e valutazione del rischio, con disagi minimi per l'economia e il commercio (vista la possibilità per gli autotrasportatori di individuare percorsi alternativi, come accade normalmente allorché i sindaci vietano il passaggio dei TIR nel loro Comune).

Il Codacons mette il suo staff legale a disposizione dei cittadini piemontesi che vogliano segnalare situazioni di ponti e viadotti a rischio. Per contattare l'Associazione basta scrivere all'indirizzo info@codacons.it, o - dal 20/8 - contattare il numero verde 800.582493.
  • Viabilità
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