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«Carburante agricolo agevolato e semplificato», la richiesta di Coldiretti alla Regione

Emergenza Covid e maltempo aggravano i costi per il comparto

Richiesta l'assegnazione del carburante agricolo agevolato con procedure semplificate per aiutare gli agricoltori nelle campagne pugliesi alle prese con le difficoltà causate dall'emergenza Covid e le frequenti ondate di maltempo e la morsa di gelo che aggravano i costi di stalle, serre e lavorazioni aggiuntive. È quanto ha chiesto Coldiretti Puglia all'Assessorato all'agricoltura regionale, dopo che la Giunta regionale aveva già disposto un analogo provvedimento l'anno scorso in occasione del primo lockdown dovuto alla pandemia.

«Numerose le esigenze di lavorazioni aggiuntive in campagna dopo le improvvise ondate di maltempo di violenza inaspettata, per riscaldare gli animali nelle stalle e per il riscaldamento delle serre per cui è necessaria la dotazione di gasolio agevolato per gli agricoltori. È vitale la semplificazione di tutti gli iter amministrativi e burocratici, ancora più gravosi in questo momento a causa delle limitazioni alla movimentazione sul territorio per il Covid e agli uffici pubblici che lavorano a ranghi ridotti», dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Coldiretti Puglia per questo ha richiesto l'approvazione dell'assegnazione del gasolio agricolo, per quelle imprese che ne facciano richiesta, attraverso la concessione di un anticipo nella misura del 50 per cento rispetto alla dotazione ricevuta nell'anno precedente, secondo le procedure semplificate.

«La burocrazia fa perdere fino a 100 giorni di lavoro all'anno che vengono 'rubati' all'attività degli agricoltori. Le imprese agricole hanno espresso chiare aspettative per il futuro, con il 62% percento che ha chiesto con forza proprio la semplificazione amministrativa», aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – afferma Coldiretti Puglia– che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali.

Sono 230 i comuni pugliesi a rischio frane e alluvioni e a pagarne i costi, oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l'81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, secondo le elaborazioni di Coldiretti Puglia sulla scorta dei dati ISPRA.
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