Tratturi
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Cultura

L'Atlante dei Tratturi di Piero Rescio tra le attività di Teca del Mediterraneo

Il 22 gennaio la presentazione online del lavoro dell'archeologo pugliese che racconta anche Corato

Venerdì 22 gennaio, dalle 17.30, si terrà on line la presentazione del volume "Atlante dei tratturi. Archeologia e storia dei sistemi-agro-silvo-pastorali", di Pierfrancesco Rescio, edizioni Pegasus.

Dopo l'introduzione di Anna Vita Perrone, dirigente della Sezione biblioteca e comunicazione istituzionale del Consiglio regionale, il presidente ArcheoClub di Corato Michele Iacovelli dialogherà con l'autore.

L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle attività culturali di "Teca del Mediterraneo". La Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia realizza progetti ed eventi a favore della promozione della lettura, attività destinate a tutti i cittadini. Attraverso i propri servizi si impegna ad accrescere il benessere sociale e a migliorare le abilità e le capacità delle persone, facilitando l'accesso alla cultura, ai documenti e alle informazioni. Sostiene, inoltre, la formazione continua nel rispetto delle diversità culturali.

Evento on line gratuito, disponibile sulla pagina https://www.facebook.com/BibliotecaConsiglioRegPugliaTecadelMediterraneo oppure previa registrazione da effettuarsi nei giorni precedenti al link https://weon.consiglio.puglia.it/

Per ogni informazione e quesiti tecnici contattare email progetti.biblioteca@consiglio.puglia.it tel. 080 5402770

Il libro

Pubblicazione recentissima, del novembre 2020, lo studio del prof. Rescio è il risultato di dieci anni di ricerche, ma preparato materialmente in due anni e mezzo di analisi, collazioni, esplorazioni e ricerche bibliografiche.
Si tratta della prima indagine a tappeto sul fenomeno della transumanza dal punto di vista storico, archeologico, antropologico e topografico.

Ma perché un libro sui tratturi?

Come è ormai noto, per "tratturi" si intendono tutti quei percorsi della transumanza che dall'Abruzzo conducevano alla Puglia attraverso una serie di tappe, luoghi, taverne. Migliaia di greggi percorrevano centinaia di km in ogni condizione ambientale, passando per città antiche, preistoriche, magnogreche, romane, medievali e moderne. Il passaggio avveniva in certi periodi precisi, corrispondenti spesso a feste patronali, fiere, passaggi di stagione.
Per paradossale che sembri, non esiste oggi un vero atlante dei tratturi dell'Italia centro-meridionale perché ci troviamo di fronte al tipico caso di oggetti di ricerca sempre menzionati ma mai puntualmente studiati.
Se da un lato gli studi storici hanno fornito un sufficiente dettaglio espositivo del fenomeno, dal punto di vista "pratico" le pubblicazioni sono scarse di mappe e descrizioni. Praticamente, se ne parla continuamente, ma pochi ne hanno davvero compreso la ricchezza, l'importanza, la incisività nel territorio storicizzato; il motivo nasce dal fatto che si pensa solo alla transumanza come "tradizione" ormai perduta per sempre.
Nata in epoca preistorica con lo spostamento delle genti e degli animali durante il Paleolitico, la transumanza si sviluppa soprattutto nell'età del Bronzo (quattromila anni fa) sino a trovare una sistematica organizzazione nell'età romana, normanna e sveva. Sul finire del XV sec. l'allestimento della macchina fiscale avvertì la necessità di realizzare e programmare veri e propri percorsi che caratterizzarono per sempre il paesaggio agrario, trasformandolo definitivamente sino alla metà del XX sec. I "relitti" di questa cultura sono visibili sul territorio: toponimi, masserie, rifugi, chiese, muretti a secco, grotte e trulli sono luoghi sperduti e le grandi aree verdi rappresentano un paesaggio e una cultura scomparsi nel corso del XX sec., lasciando ancora problematiche le ricerche storiche ed etno-antropologiche.
Il libro, che chiude il cerchio su questo fenomeno, classificandolo per la prima volta come attività di natura iperspecializzata del nomadismo stagionale e ricostruisce i tracciati dei singoli tratturi in una forma semplice e precisa con l'ausilio di illustrazioni e ricostruzioni da un punto di vista tutto "archeologico".

Ecco alcune caratteristiche principali dell'Opera:

• 361 pagine a colori, formato A4 cm 21x29,7.
• Oltre 450 illustrazioni, mappe, percorsi, luoghi inediti e poco conosciuti.
• Ricostruzione di oltre 150 tratturi e "riposi", con descrizione minuziosa dei percorsi (quelli noti erano 98, mai ricostruiti per davvero).
• Oltre 300 località archeologiche.
• Oltre 200 località note menzionate.
• Oltre 120 mappe ricostruttive di tracciati elaborati dal formato GPS.
• 7 capitoli indivisibili: 1 di tipo metodologico e antropologico, 2 storici, 1 di ricostruzione geoambientale, 1 sul complesso di rapporti fra Abruzzo, Basilicata, nord Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia, 1 con un dizionario della "transumanza" e 1 prevalentemente archeologico con indicazione di siti.
Praticamente un lavoro immenso nato dalla necessità e dall'urgenza di osservare, in un quadro globale, il fenomeno dal punto di vista monumentale, con l'analisi puntuale di tutti i tracciati conosciuti dalla Letteratura scientifica e non, con una forma di revisionismo archeologico di tipo "postprocessuale", un termine in uso in archeologia per indicare quei processi di analisi degli effetti di disturbo che condizionano la "lettura" dei fenomeni etnico-antropologici.

L'autore

Pierfrancesco è nato a Triggiano nel 1967, ma ha sempre vissuto a Bari fino a quando, partito per Napoli, ha passato tutto il resto del tempo a insegnare Topografia Antica all'Università Suor Orsola Benincasa a Napoli.
Pur amando in maniera viscerale l'insegnamento ha provato a percorrere una serie di strade che lo hanno condotto a studi di natura paesaggistica e culturale che gli hanno consentito di spaziare fra il mondo della cultura e quello della conoscenza. Autore di decine di articoli e libri, ha sviluppato l'aspetto divulgativo delle sue pubblicazioni trattando temi come la via Appia, la via Traiana, le vie francigene, o studi analitici di documenti famosi come i castelli normanno-svevi, le cattedrali, i suoli e le formazioni geoarcheologica.
Personalità complessa, a volte schiva e solitaria, l'Autore ha cercato di proporre metodi di lettura della società e del paesaggio attuali sotto un aspetto nuovo e inusuale del rapporto fra uomo-ambiente in epoca antica e storica. In un momento in cui il libero pensiero sembra essere invaso da una tecnologia che invade ogni aspetto dell'esistenza, l'archeologia ha il potere di guardare una realtà storica concreta dove non prevale un'unica verità, ma tante quanto sono necessarie al processo di valorizzazione dei beni culturali. Per questo motivo il prof. Rescio, a soli 30 anni, ha ottenuto la cittadinanza onoraria di Campomaggiore nel 1997 in prov. di Potenza, portandolo alla ribalta dei canali televisivi nazionali, insieme a tante piccole scoperte come villaggi, chiese, centri urbani considerati "minori".
Tra le tante cose da dire, non ultimo è il suo impegno sociale che gli ha consentito di ricevere ben tre volte il prestigioso premio "Gallo d'Oro" di Marigliano (Napoli) contro le mafie e, in particolare, contro la Camorra.
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