
Attualità
Commemorazione strage di Capaci, Massimo Giletti critica il sindaco De Benedittis per la sua assenza
Il noto giornalista punta il dito contro la mancata partecipazione del primo cittadino all'incontro con Angelo Corbo
Corato - lunedì 2 giugno 2025
9.18
Corato è stata teatro di una forte polemica in occasione della commemorazione del 33° anniversario della strage di Capaci. L'evento, che ha visto la partecipazione straordinaria di Angelo Corbo, uno degli agenti della scorta di Giovanni Falcone sopravvissuto all'attentato, è stato macchiato dalla clamorosa assenza del sindaco di Corato, Corrado Nicola De Benedittis.
A sollevare il caso, con toni duri e diretti, è stato il giornalista Massimo Giletti, noto per le sue inchieste e il suo impegno civile. Presente alla manifestazione per documentare l'importante testimonianza di Corbo, Giletti non ha esitato a denunciare pubblicamente la mancata partecipazione del primo cittadino, sottolineando l'importanza simbolica di un momento così significativo per la memoria e la lotta alla mafia.
«È inaccettabile che in un giorno come questo, con la presenza di una testimonianza così preziosa e toccante come quella di Angelo Corbo, il sindaco di Corato non sia qui», ha dichiarato Giletti ai microfoni dei presenti. «Questo è un momento per ricordare chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia, per educare le nuove generazioni e l'assenza delle istituzioni è un segnale preoccupante».
L'incontro con Angelo Corbo ha rappresentato un'occasione unica per la comunità di Corato per confrontarsi direttamente con la storia, ascoltando il racconto di chi ha vissuto in prima persona uno dei momenti più tragici della storia italiana. La sua presenza, carica di significato e di monito, avrebbe meritato, secondo molti, la massima attenzione e partecipazione da parte di tutte le figure istituzionali.
Al momento, non sono giunte dichiarazioni ufficiali o giustificazioni da parte dell'amministrazione comunale in merito all'assenza del sindaco. La vicenda ha scatenato un acceso dibattito sui social media e tra i cittadini di Corato, molti dei quali hanno espresso disappunto per l'accaduto, sottolineando l'importanza della presenza istituzionale in eventi che toccano valori fondamentali come la legalità e la memoria.
La denuncia di Massimo Giletti riaccende i riflettori sull'impegno civile e sulla necessità che le istituzioni siano sempre in prima linea nel promuovere la cultura della legalità, soprattutto in contesti in cui la memoria delle vittime della mafia è ancora così viva e necessaria.
A sollevare il caso, con toni duri e diretti, è stato il giornalista Massimo Giletti, noto per le sue inchieste e il suo impegno civile. Presente alla manifestazione per documentare l'importante testimonianza di Corbo, Giletti non ha esitato a denunciare pubblicamente la mancata partecipazione del primo cittadino, sottolineando l'importanza simbolica di un momento così significativo per la memoria e la lotta alla mafia.
«È inaccettabile che in un giorno come questo, con la presenza di una testimonianza così preziosa e toccante come quella di Angelo Corbo, il sindaco di Corato non sia qui», ha dichiarato Giletti ai microfoni dei presenti. «Questo è un momento per ricordare chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia, per educare le nuove generazioni e l'assenza delle istituzioni è un segnale preoccupante».
L'incontro con Angelo Corbo ha rappresentato un'occasione unica per la comunità di Corato per confrontarsi direttamente con la storia, ascoltando il racconto di chi ha vissuto in prima persona uno dei momenti più tragici della storia italiana. La sua presenza, carica di significato e di monito, avrebbe meritato, secondo molti, la massima attenzione e partecipazione da parte di tutte le figure istituzionali.
Al momento, non sono giunte dichiarazioni ufficiali o giustificazioni da parte dell'amministrazione comunale in merito all'assenza del sindaco. La vicenda ha scatenato un acceso dibattito sui social media e tra i cittadini di Corato, molti dei quali hanno espresso disappunto per l'accaduto, sottolineando l'importanza della presenza istituzionale in eventi che toccano valori fondamentali come la legalità e la memoria.
La denuncia di Massimo Giletti riaccende i riflettori sull'impegno civile e sulla necessità che le istituzioni siano sempre in prima linea nel promuovere la cultura della legalità, soprattutto in contesti in cui la memoria delle vittime della mafia è ancora così viva e necessaria.