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"No all’autonomia regionale differenziata", il comitato discute online

Il resoconto dell'incontro di studio sul tema di particolare attualità

Il Comitato per l'Unità della Repubblica ha organizzato, lo scorso lunedì, un'assemblea pubblica online per proseguire una riflessione sul Disegno di Legge, collegato alla legge di bilancio 2021, che verrà discusso dal Parlamento il prossimo 18 dicembre, riguardante l'attuazione dell'autonomia regionale differenziata, ai sensi dell'art 116 Cost., 3° comma, che prevede la possibilità di attribuire alle Regioni interessate, ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.

Si tratta di un ulteriore passo pericoloso per l'Unità del Paese già fortemente provato dalla pandemia, che ha messo in luce ancora di più le forti disuguaglianze fra le regioni.

L'assemblea on line, aperta dal coordinatore del Comitato, Eliseo Tambone con i saluti anche del Sindaco Corrado De Benedittis, ha ospitato Marco Esposito, giornalista de "Il Mattino" di Napoli e autore di "Zero al Sud" e di "Fake Sud", attualmente in libreria e Marina Calamo Specchia, docente di Diritto costituzionale comparato presso l'Università di Bari e membro del direttivo nazionale dei Comitati territoriali per l'Unità della Repubblica.
Il giornalista Esposito ha ribadito quanto già evidenziato nei suoi libri a proposito di federalismo differenziato che garantisce maggiori autonomie, risorse e diritti alle regioni ricche, aggiungendo che proprio la pandemia che stiamo vivendo dovrebbe farci capire che serve un livello nazionale e anche sovranazionale per fronteggiarla (v. per es. l'acquisto del vaccino da parte dell'UE con precise regole per la distribuzione), piuttosto che una frammentazione di poteri fra le varie regioni.
Inoltre ha sottolineato che nella legge di bilancio è stato inserito un articolo che riguarda la perequazione per il Sud e cioè la realizzazione di tutte quelle infrastrutture necessarie come per esempio l'alta velocità o grandi arterie stradali che finalmente sembrerebbero essere realizzate, "in cambio" dell'attuazione del regionalismo differenziato a favore della Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che richiedono più poteri (e risorse) perché, a loro dire, "sanno gestirli meglio".
In realtà si stanziano 4,6 miliardi di euro molto diluiti nel tempo, si parla addirittura del 2033, con una prima tranche di 100 milioni (pochissimi per realizzare autostrade o ferrovie) e neppure dal 2021, ma solo dal 2022. Si stima, invece, che per realizzare tali opere occorrerebbero alcune decine di miliardi! Quindi si tratta di una "FAKE SUD", il tutto nel silenzio più assoluto dei media.
La Prof.ssa Calamo Specchia ha discusso degli aspetti più tecnici della questione a partire dalla nascita delle Regioni, previste dalla nostra Costituzione sin dal 1948 "come forse la più importante innovazione che doveva rivitalizzare lo spirito locale" e istituite solo nel 1970, fino ad arrivare alla modifica del Titolo V della Costituzione approvata nel 2001, in un contesto politico particolare, su pressione europea, confermata anche da un referendum popolare, che ha modificato i rapporti fra Stato e Regioni, creando però notevoli distorsioni.
Ha cercato anche di rispondere alla domanda "Quale regionalismo vogliamo?", tentando di coniugare alcuni principi molto presenti fin nell'Assemblea Costituente come unità, perequazione, solidarietà, per cui le regioni più ricche avrebbero dovuto cedere qualcosa a quelle in difficoltà, mentre la modifica del Titolo V della Costituzione, ha introdotto il 3° comma dell'art. 116, che è "il germe della dissoluzione", nel silenzio più totale delle forze politiche.
Di tutto questo e di altro ancora si è discusso nell'incontro, con spunti di riflessione davvero stimolanti, la cui diretta è disponibile sul canale YouTube "No Autonomia Differenziata – Assemblea pubblica".
Il Comitato cittadino per l'Unità della Repubblica, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica su questo importante tema per il Sud e per l'intero Paese, compatibilmente con le restrizioni anticovid, organizzerà ulteriori iniziative in vista della discussione parlamentare del 18 dicembre prossimo.
  • Autonomia differenziata
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