Claudia Lerro
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"Note di Resistenza" il contributo dell'ANPI Maria Diaferia al primo Festival della Liberazione

Un video intepretato da Claudia Lerro e Fabio Di Gennaro

Si chiama "Note di Resistenza" il contributo artistico di Claudia Lerro e Fabio Di Gennaro al primo "Festival della Liberazione" lanciato a Corato dalla locale sezione Anpi "Maria Diaferia" in occasione dello scorso 25 aprile 2021.
Per la produzione del video, realizzato a distanza a causa del distanziamento imposto dalla normativa allora in vigore e girato nelle campagne dell'agro coratino, ci si è avvalsi della preziosa interpretazione di Claudia Lerro, attrice coratina di grande valore, che ha fondato e conduce in città una rinomata scuola di recitazione che ha permesso a tanti giovani di accostarsi all'Arte della Recitazione, ma è sicuramente nota e apprezzata anche a livello nazionale per la sua intensa carriera teatrale e più recentemente per importanti apparizioni cinematografiche e televisive.

Claudia, di convinta fede antifascista, ha accettato con entusiasmo l'invito dell'ANPI e si è da subito resa disponibile a interpretare alcuni brani estratti dalle "lettere dei condannati a morte della Resistenza Europea" e la "Lettera a Vincenza", quest'ultima elaborazione creativa in forma epistolare composta dalla giovanissima Adriana Latti in occasione della cerimonia inaugurale della pietra d'inciampo dedicata a Domenico Leone, concittadino assassinato a Corato dai nazisti l'11 settembre 1943.

Di seguito riportiamo il suo commento alla partecipazione al Festival, pubblicato sulla propria pagina facebook: "Lo ammetto, sono razzista. E sono razzista verso una sola razza: quella dei fascisti. Mi sento quasi adolescente mentre scrivo queste parole. E forse non è un caso. Da adolescenti si crede più ferocemente, più fermamente nelle proprie idee. E io oggi, avendo avuto l'onore grande di dar voce ad alcune lettere di partigiani uccisi, ho sentito di nuovo quanta bellezza c'è nel credere in un ideale che ti batte talmente forte nel cuore da svegliarti la notte, da convincerti a donare la vita per salvarla ad un altro. Oggi ho letto di miei coetanei che salutavano figli, genitori, mogli, mariti in nome della libertà, della liberazione dalla dittatura. Quanta gratitudine ho nel cuore per loro. I nostri Partigiani. Grazie a loro esiste l'Italia di oggi, la stessa che ancora fatica a sostenere diritti umani fondamentali. Non so se sarei mai stata in grado di donare la mia vita. Vorrei tanto esserne certa, ma non lo sono. So che posso donare la mia voce, il mio tempo, le mie scelte quotidiane alla battaglia delle battaglie: quella dei diritti umani. Quella della libertà. Grazie nonno Riccardo che col tuo esempio mi hai insegnato tutto questo. Grazie Anpi Corato che oggi mi hai dato la possibilità di onorare al meglio questo 25 Aprile. Grazie Domenico Leone, mio concittadino morto per difendere Corato dai fascisti e grazie Paolo che a soli 39 anni, alla mia età, il giorno prima di essere fucilato dai fascisti, scrivevi a tua moglie: "Non essere triste. Muoio per la libertà. Puoi esserne fiera. La battaglia però non è finita se, per esempio, lasciamo morire persone innocenti nel Mediterraneo. La battaglia non è finita e io voglio esserci."

Le note musicali che impreziosiscono questo lavoro sono di Fabio Di Gennaro, giovane intellettuale e professionista coratino particolarmente impegnato in politica e nel sociale, da sempre attento ai temi dell'antifascismo e della cultura militante. Questa, riprendendo le sue parole, è la motivazione della sua partecipazione al Festival: "Perchè le celebrazioni del 25 aprile non assumano la forma di un rituale folkloristico, ma deprivato del suo significato profondo, occorre ripensare quotidianamente il concetto di Resistenza ricontestualizzandolo nella prassi politica quotidiana. Quali sono i nuovi fascismi oggi? A quale lato oscuro della forza è necessario e doveroso opporsi per tutelare in ultimo la nostra libertà?Quali le patologie e i virus della nostra ormai stanca e fiacca democrazia? Quali le forze che riducono nel presente la nostra libertà di azione? Senza porci il problema del ritorno all'origine di che cosa significa essere Partigiani, la commemorazione della liberazione dalle forze nazifasciste rischia di diventare solo una forma di tradizionalizzazione passiva e apatica di un evento ascrivibile a un giorno del calendario, funzionale solo a musealizzare la liberazione in una teca di vetro, in una forma innocua e non storica."

Da parte di tutto il direttivo ANPI c'è stata grande soddisfazione per questo lavoro e, in particolare, della vicepresidente vicaria, Daniela Maggiulli, da sempre convinta del valore dell'Arte, in tutte le sue forme, quale veicolo privilegiato per la trasmissione del sapere e della cultura antifascista alle nuove generazioni. A tal proposito dichiara: "Attraverso il nostro Festival alla sua prima edizione e nonostante le evidenti limitazioni dovute al distanziamento per motivi sanitari, abbiamo voluto rilanciare il valore storico e morale collettivo di uno dei principali momenti della Storia nazionale e locale, ritrovando e rinnovando il senso pieno, contemporaneo, inclusivo e trasversale della parola RESISTENZA, che esce dai libri di Storia per farsi memoria collettiva, punto di riferimento e di unità, che consenta a tutti, e soprattutto ai giovani, di rileggere oggi il nostro passato migliore, contribuendo a progettare un futuro basato sulla difesa e sul rilancio dei principi delle libertà costituzionali. In questo video abbiamo scelto di interpretare artisticamente la Storia per farla arrivare lontano e perché l'Arte, dopo tutto, è una grande forma di Resistenza, di passionecivile, di amore per l'Altro."
Il video è una produzione di Anpi Corato, Casa della Poetessa e Teatri DiVersi. È stato realizzato da Mirko Petrone, e le riprese sono state effettuate con la collaborazione di Antonello Parziale.


  • ANPI Corato
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