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Ambiente
Xylella fastidiosa, nuova pianta infetta: cresce la preoccupazione
Loiodice (Unapol): «Agire con tempestività, non possiamo permetterci superficialità»
Corato - giovedì 17 aprile 2025
11.50
La recente scoperta di una pianta infetta da Xylella fastidiosa in agro di Minervino Murge accende nuovamente i riflettori su una problematica che ha segnato duramente l'agricoltura pugliese, in particolare il settore olivicolo. A esprimere forte preoccupazione è Tommaso Loiodice, presidente nazionale dell'Unapol, che lancia un appello alla tempestività e alla prevenzione.
«Mi auguro sia un caso isolato – dichiara Loiodice – e che si intervenga subito con l'eradicazione della pianta colpita e di quelle circostanti, come avvenne già cinque anni fa nel vivaio di Canosa di Puglia». Il riferimento è a un precedente episodio di infezione prontamente gestito grazie all'intervento delle autorità competenti.
Loiodice sottolinea l'importanza del monitoraggio costante e capillare del territorio, in particolare in un raggio di 2,5 chilometri dal focolaio e nell'intera area della provincia Bari-BAT. «La Regione Puglia – afferma – ha già dimostrato grande attenzione e operatività, e ringrazio l'assessore Pentassuglia e il dipartimento per l'impegno. Tuttavia, non basta».
Il presidente Unapol invita anche i comuni e la Città Metropolitana ad assumersi responsabilità concrete, a partire da misure di prevenzione da tempo discusse, come la pulizia di bordi stradali, parchi pubblici e aree agricole abbandonate. «Terreni infestati da erbe spontanee rappresentano un habitat ideale per la sputacchina, insetto vettore del batterio – avverte – Serve un'azione decisa, anche attraverso ordinanze sindacali contro i proprietari di terreni in stato di abbandono».
Loiodice conclude con un richiamo alla responsabilità collettiva: «Non possiamo permetterci il lusso di affrontare il problema con superficialità. La Xylella è una minaccia reale e concreta: fermarla significa proteggere l'economia agricola, il paesaggio e l'identità stessa della nostra terra».
«Mi auguro sia un caso isolato – dichiara Loiodice – e che si intervenga subito con l'eradicazione della pianta colpita e di quelle circostanti, come avvenne già cinque anni fa nel vivaio di Canosa di Puglia». Il riferimento è a un precedente episodio di infezione prontamente gestito grazie all'intervento delle autorità competenti.
Loiodice sottolinea l'importanza del monitoraggio costante e capillare del territorio, in particolare in un raggio di 2,5 chilometri dal focolaio e nell'intera area della provincia Bari-BAT. «La Regione Puglia – afferma – ha già dimostrato grande attenzione e operatività, e ringrazio l'assessore Pentassuglia e il dipartimento per l'impegno. Tuttavia, non basta».
Il presidente Unapol invita anche i comuni e la Città Metropolitana ad assumersi responsabilità concrete, a partire da misure di prevenzione da tempo discusse, come la pulizia di bordi stradali, parchi pubblici e aree agricole abbandonate. «Terreni infestati da erbe spontanee rappresentano un habitat ideale per la sputacchina, insetto vettore del batterio – avverte – Serve un'azione decisa, anche attraverso ordinanze sindacali contro i proprietari di terreni in stato di abbandono».
Loiodice conclude con un richiamo alla responsabilità collettiva: «Non possiamo permetterci il lusso di affrontare il problema con superficialità. La Xylella è una minaccia reale e concreta: fermarla significa proteggere l'economia agricola, il paesaggio e l'identità stessa della nostra terra».