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Scuola e Lavoro

Al liceo artistico Federico II la presentazione di "Parlami dentro. Oltre il carcere"

Studenti e studentesse a confronto sul tema dell'esistenza e della resistenza in carcere, tra riflessioni personali e spunti letterari

Grande coinvolgimento e interesse ha suscitato l'incontro del 31 maggio con Marilù Ardillo, tenutosi al liceo "Federico II Stupor Mundi", in occasione del Maggio dei libri e con il patrocinio morale del comune di Corato.

Responsabile alla comunicazione della fondazione Vincenzo Casillo di Corato e autrice del libro "Parlami dentro. Oltre il carcere" (la Meridiana edizioni), l'autrice ha dato modo alle studentesse e agli studenti di confrontarsi riguardo al tema esistenza e resistenza in carcere.

Le studentesse e gli studenti delle classi seconde e quarte (in particolare 4^B e 4^F) hanno partecipato attivamente all'incontro, condotto dalla docente di lettere e referente progetto lettura della scuola Alessandra Loprieno, condividendo domande e riflessioni personali in merito.

«La lettura del libro nelle classi ha messo in luce temi quasi sempre trascurati che hanno generato dibattiti e osservazioni su recenti casi di cronaca. Ciò che ha colpito sono le modalità del volume: un argomento attuale che merita e ha bisogno di attenzione, scritto in una forma letteraria classica (romanzo epistolare).

Persone diverse hanno potuto condividere loro esperienze di vita, anche molto intime, con degli sconosciuti considerati dalla società eticamente "non umani", perché detenuti. Nonostante fossero tra di loro ignoti, in maniera reciproca e incondizionata, hanno donato parte di sé, alleggerendo la solitudine della prigionia e riflettendo sul concetto di libertà.

Quante volte in una condizione di libertà apparente, ci siamo sentiti oppressi nei pensieri e nel corpo? Oltre il carcere ci sono uomini e donne, ragazzi e ragazze, ognuno con la propria storia, il proprio fardello di sofferenza, ma anche di fiducia e di fede nel futuro e nell' umanità, al di qua, questa volta, dei loro reati, dei loro errori, al di qua del carcere.

Grazie alla lettura delle lettere abbiamo compreso che spesso le limitazioni fisiche della prigione si presentano in maniera invisibile e tanto più frequente nella mente e nei pensieri, dove solitudine, castighi e riflessioni negative si trasformano nei confini più rigidi delle nostre esistenze.

Tra le considerazioni espresse dalle studentesse e dagli studenti, sono da citare quella in cui si associa il senso di isolamento costretto e fortissimo del protagonista di Tokyo Ghoul, una serie manga e anime, a quello di chi si trova imprigionato tra le mura della propria testa o di chi in prigione si trova fisicamente; oppure quella di critica nei confronti di una legge che anche oggi appare ingiusta e discriminante, capace di non considerare per esempio molestia ciò che effettivamente lo è; o ancora il pensiero secondo cui la scrittura, con cui si possono rendere tangibili le più intime cose, diviene valvola di sfogo e luogo sicuro in cui esistere per ciò che si è; o infine una riflessione in cui vi è la necessità di comprendere che il "mostro" assoluto non esiste e in cui vi è la richiesta di uno spazio diverso dalla prigione statica e disfunzionale per garantire una società buona e felice per ogni esistenza.

A fine esperienza l'autrice ha donato a tutte le studentesse e gli studenti dei segnalibri relativi al libro realizzato e dei bigliettini apprezzatissimi con scritte delle riflessioni provenienti dalle carceri visitate.

Ringraziamo dunque la prof.ssa Alessandra Loprieno, la prof.ssa Serena Petrone responsabile della sezione presidio del libro di Corato, il preside del liceo Savino Gallo, il prof. Pietro Cervellera, i professori dei dipartimenti di lettere, filosofia, diritto e religione e tutti gli studenti che hanno partecipato e collaborato per la realizzazione di questo importante evento».

Articolo scritto da Francesca Falcetta, Giorgia Servedio, Diana Tricarico (studentesse della 4^B), Claudia Stella, Giancarlo Losito, Roberta Leone e Lorenzo Tomeo (4^F)
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