
Associazioni
Anpi, Maggiulli e Capurso ai vertici provinciali dell'associazione
Eletto anche il nuovo presidente provinciale
Corato - domenica 12 dicembre 2021
14.13
Si è tenuto nella giornata del 11 dicembre il XVII° Congresso provinciale dell'A.N.P.I. Bari, a cui ha partecipato anche la sezione Maria Diaferia di Corato assieme alle altre nove della provincia. Questa è stata l'occasione per il passaggio del testimone, nel ruolo di presidente provinciale, dal prof. Ferdinando Pappalardo a Pasquale Martino, ma anche l'occasione per eleggere il comitato provinciale e il relativo collegio dei revisori dei conti. Del primo fa adesso parte Daniela Maggiulli, del secondo il presidente di sezione Giovanni Capurso. '"Ad entrambi vanno i nostri auguri, uniti alla consapevolezza che sapranno svolgere il loro ruolo con la dedizione e le capacità che li caratterizzano" scrivono dall' associazion3.
Ma il Congresso non è stato dedicato solo alle importanti questioni formali; è stata l'occasione per un confronto tra il vari rappresentati delle 10 sezioni della provincia alla presenza del vicepresidente dell'A.N.P.I. Piero Cossu.
"In tutte le relazioni ascoltate è emerso un dato comune: nel nostro periodo storico, caratterizzato da un lato dallo svuotamento di senso e poteri delle istituzioni, in particolar modo del Parlamento, che dovrebbe essere il fulcro della nostra Repubblica e con la pandemia (pandemia che ha accelerato un processo già in atto) è divenuto sempre più subalterno alle decisioni dell'esecutivo, e dall'altro da un continuo aumento delle diseguaglianze, l'A.N.P.I. (e il mondo delle associazioni e dell'attivismo in generale) hanno il compito di catalizzare le forze positive della nostra società, senza però perdere la propria identità: politica, ma apartitica. "Due sono i compiti che si deve dare questa associazione – ha ricordato Cossu – difendere la memoria della Resistenza e difendere la Costituzione" Come si traduce questo impegno nel concreto? Nel primo caso come sta facendo la nostra sezione con una ricerca storica che batta anche i sentieri meno esplorati, per esempio la partecipazione di partigiane e partigiani meridionali. Un progetto di ricerca da noi già avviato e presentato al Congresso dai suoi fautori, i nostri Enzo Catalano, autore delle ricerche su Maria Diaferia e il nostro presidente Giovanni Capurso, che ha ricordato che "un terzo dei partigiani ha origini meridionali". Nel secondo caso, ciò che viene richiesto è prendere una posizione; la nostra Costituzionie è improntata sul lavoro, sulla sua dignità e sull'eguaglianza – formale e materiale – di uomini e donne. Ma tutto ciò viene costantemente smentito: dalle delocalizzazioni, che sono un offesa materiale a lavoratori e lavoratrici, al caporalato e al progetto dell'Autonomia differenziata che se attuato porterebbe alla fine dell'unità della nostra Repubblica, oltre ad essere implicitamente una riforma anti-progressiva. Contro tutto ciò l'A.N.P.I. è chiamata ad una nuova resistenza culturale e non violenta con tutti i soggetti -sindacati, associazioni, comitati territoriali -che si battono contro tutte le forme di sopraffazione dell'uomo sull'altro uomo, ovvero, oggi come sempre, contro tutte le forme di fascismo" si legge nel comunicato diffuso dalla associazione.


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