
Religione
"Custodire e alimentare la speranza"
Riflessione sul senso del Natale di Don Paolo Spera
Corato - giovedì 25 dicembre 2025
6.59
Carissimi fratelli e sorelle,
il Natale torna a visitarci come una luce umile ma ostinata, capace di farsi spazio anche nelle pieghe più buie della nostra vita e della nostra città. In un tempo segnato da inquietudini, fatiche quotidiane e da un senso diffuso di smarrimento, avvertiamo più che mai il bisogno di sentirci comunità: non persone isolate, ma un popolo che cammina insieme, soprattutto qui, nella nostra periferia, dove le fragilità sono spesso più visibili ma non per questo meno cariche di speranza.
Il Bambino di Betlemme ci annuncia che Dio non resta distante né indifferente: sceglie di abitare la nostra umanità, di condividere le nostre povertà, le nostre attese e le nostre ferite. In Gesù, Dio ci dice che ogni vita conta, che nessuna storia è scartata, che il bene, anche quando appare piccolo e vulnerabile, ha una forza più grande di ogni male.
Per questo il Natale non ci permette di arrenderci alla rassegnazione o al cinismo. Ci invita, piuttosto, a custodire e alimentare la speranza. In ciascuno di noi, e nelle nostre famiglie, sono presenti semi di bene spesso silenziosi: la solidarietà concreta, l'onestà di ogni giorno, la cura per i più fragili, il rispetto delle regole, l'amore per la giustizia e per la legalità. Dio continua a fidarsi di questi semi e affida a noi la responsabilità di farli germogliare per il bene di tutti.
A ciascuno di voi e alle vostre famiglie rivolgo il mio augurio più sincero di un Natale di pace, di fiducia e di rinnovato impegno. Il Signore che nasce tra noi benedica la nostra città e il cammino personale di ognuno.
Buon Natale.
don Paolo
il Natale torna a visitarci come una luce umile ma ostinata, capace di farsi spazio anche nelle pieghe più buie della nostra vita e della nostra città. In un tempo segnato da inquietudini, fatiche quotidiane e da un senso diffuso di smarrimento, avvertiamo più che mai il bisogno di sentirci comunità: non persone isolate, ma un popolo che cammina insieme, soprattutto qui, nella nostra periferia, dove le fragilità sono spesso più visibili ma non per questo meno cariche di speranza.
Il Bambino di Betlemme ci annuncia che Dio non resta distante né indifferente: sceglie di abitare la nostra umanità, di condividere le nostre povertà, le nostre attese e le nostre ferite. In Gesù, Dio ci dice che ogni vita conta, che nessuna storia è scartata, che il bene, anche quando appare piccolo e vulnerabile, ha una forza più grande di ogni male.
Per questo il Natale non ci permette di arrenderci alla rassegnazione o al cinismo. Ci invita, piuttosto, a custodire e alimentare la speranza. In ciascuno di noi, e nelle nostre famiglie, sono presenti semi di bene spesso silenziosi: la solidarietà concreta, l'onestà di ogni giorno, la cura per i più fragili, il rispetto delle regole, l'amore per la giustizia e per la legalità. Dio continua a fidarsi di questi semi e affida a noi la responsabilità di farli germogliare per il bene di tutti.
A ciascuno di voi e alle vostre famiglie rivolgo il mio augurio più sincero di un Natale di pace, di fiducia e di rinnovato impegno. Il Signore che nasce tra noi benedica la nostra città e il cammino personale di ognuno.
Buon Natale.
don Paolo

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