
Elettrodotto zona 167, Direzione Corato: «Nessuna soluzione in vista»
Dura critica del movimento civico di centrodestra verso l'amministrazione De Benedittis
Le proteste ambientaliste paiono essersi placate, ma le problematiche, al contrario, sono in aumento. La critica del movimento civico di centrodestra si concentra anche sulle prossime installazioni telefoniche che, al momento, sembrano non scuotere l'attenzione delle istituzioni.
Di seguito la nota completa di Direzione Corato.
L'elettrodotto nella zona 167 è stato per anni un tema "caldo". In molti ricorderanno comitati di lotta, cortei, fiaccolate, sit in e cartelloni "Sindaco abbia cura del nostro territorio", "difendiamo il territorio e la salute", "C'è troppa gente che si ammala"; addirittura interrogazioni parlamentari e altro ancora. Una parte politica, la sinistra, ha cavalcato le proteste.
Il prof. Corrado De Benedittis, oggi sindaco, dichiarava nel 2018:
- "Torna alla ribalta dell'attenzione il problema elettrodotto della 167 di Corato che ho seguito passo passo al fianco dei Comitati cittadini di lotta";
- "I cittadini e le cittadine di quel quartiere hanno continuato drammaticamente a patire la presenza di tralicci dell'alta tensione con gravi conseguenze su salute e benessere";
- "I consiglieri comunali fermino il gioco. Lascino all'ormai prossima amministrazione e al sindaco che verrà il diritto e la responsabilità di scegliere e soprattutto la possibilità di giocare una partita tutta diversa che non divida cittadini e quartieri, ma che detti a Terna condizioni e modalità di soluzione immediata del problema. La dignità di una città viene prima. Lo diremo, ci dovranno ascoltare e ci ascolteranno."
Passano circa due anni e "il sindaco che verrà" arriva a ottobre 2020, ed è proprio la stessa persona che aveva "seguito passo passo il problema a fianco dei comitati cittadini di lotta"; lo stesso che doveva "Dettare a terna le modalità di soluzione del problema" e dichiarava solennemente "ci dovranno ascoltare e ci ascolteranno".
Passano, poi, altri tre anni e non succede nulla, finchè il consigliere comunale Sen. Perrone, a novembre 2023, presenta una interrogazione in merito e fa notare come i vari comitati di lotta siano scomparsi e che dell'elettrodotto non se ne parli più.
Il sindaco, lo stesso Corrado De Benedittis che fino al 2018 era stato a fianco dei comitati di lotta e che dichiarava risolutamente «ci dovranno ascoltare e ci ascolteranno», dichiara in risposta a Perrone «Quando si è insediata la mia amministrazione incontrammo Terna per riprendere la questione dell'elettrodotto. Posi delle domande circa la possibilità di interrare e Terna mi rispose che tutto era possibile e che l'interramento era certamente possibile anche se a costi differenti», «Il dialogo tra Terna e Palazzo di Città è continuato», «Abbiamo chiesto di fare una variante al progetto per procedere all'interramento dell'elettrodotto del tratto che interessa la nostra città».
Peccato che, come da richiesta di accesso agli atti, non risulti né nessun documento che attesti gli incontri e il dialogo con Terna né la richiesta di variante al progetto. Il dirigente dichiara: «Non sono stati rinvenuti verbali degli incontri tra il sindaco e Terna». Quindi, se incontri ci sono stati, si è trattato di "interlocuzioni" (termine caro al Sindaco), ossia poco più che chiacchiere da bar.
È passato un altro anno e mezzo e non si sa nulla; nessuna soluzione è in vista. Adesso i comitati sono scomparsi; non ci si ammala più? Non si deve più difendere e tutelare il territorio e tutti gli slogan dell'epoca? Non è il solo esempio di ambientalismo a corrente alternata.
Ricordate i comitati NO RIP? Erano quelli che protestavano contro l'installazione di antenne di telefonia al grido "5G e aumento tumori, le ultime ricerche parlano chiaro: il pericolo esiste ed è fondato". Anche in questo caso il nostro attuale sindaco era in prima fila a protestare.
Oggi, invece, ha dichiarato che le nuove torri faro dello stadio non avranno ripetitori telefonici; peccato che dimentichi di dire che proprio in questi giorni le compagnie telefoniche hanno presentato un piano per una ventina di nuove installazioni e la nostra amministrazione ne prende atto senza aprire bocca: il pericolo non esiste più? Oppure non esiste se i ripetitori vengono installati in altre parti della città?
Viene quindi da pensare che certo ambientalismo sia frutto non di effettiva volontà di tutelare l'ambiente, ma semplicemente uno strumento di propaganda politica ed oggi che è la sinistra ad amministrare, i problemi sembra che non esistano più.