Renata La Serra
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Cultura

Nymphosis di Renata La Serra, la normalità dell'essere se stessi

Opera prima della giovane regista coratina che invita a spiegare le ali

Poetico, delicato, riflessivo ma con un forte ed importante messaggio, il primissimo cortometraggio della giovane coratina Renata La Serra dal titolo "Nymphosis" è un invito alla crescita e al cambiamento credendo in se stessi.

Diplomatasi al Liceo Classico "Oriani" di Corato, pronta per la sua carriera universitaria a La Sapienza di Roma dove studierà Filosofia, Renata La Serra è giovanissima ma la sua profonda sensibilità, l'attenzione con cui osserva il mondo e la passione per la scrittura ne fanno una promettente regista sin dalla sua prima opera filmica.

«Tutto è iniziato con la mia passione per la scrittura di racconti sin da quando ero piccola» - racconta Renata, poi un regalo che inizia a cambiare il suo modo di osservare il mondo. «Mi regalarono una macchina fotografica da cui non mi sono separata mai più. Mi piaceva associare alle mie fotografie anche dei pensieri, poi diventati anche racconti per immagini e parole, e pian piano mi sono avvicinata anche al mondo del cinema».

Il cinema l'ha talmente affascinata che Renata ha iniziato a studiare da autodidatta e cimentarsi con i suoi primi filmati scolastici, fino ad arrivare al primo cortometraggio. "Nymphosis", realizzato con il patrocinio del Comune di Corato ed in collaborazione con Fargo productions, è frutto di «un periodo di riflessione personale, nasce dall'urgenza narrativa di recuperare e analizzare una fase di vita per me terminata, quella dell'adolescenza, per poi proseguire il mio percorso di crescita e di vita».

La ninfosi è la serie dei processi che portano, nello sviluppo degli Insetti, dalla formazione delle ali allo sfarfallamento dell'adulto. "Nymphosis" parte dalla consapevolezza che tutti i ragazzi abbiano le proprie difficoltà affettive e necessitino di coraggio per far spuntare le ali ed essere liberi di essere se stessi.

«Non esiste uno standard di normalità. - dice Renata - Ognuno di noi è normale, anzi ognuno di noi è singolare a modo suo e può trasformarsi da bruco in farfalla accettando la crescita e il cambiamento. È questo che voglio comunicare, ed è quello che impara anche il protagonista di "Nymphosis", con pazienza e attesa, perchè ognuno ha i suoi tempi e il suo cammino da percorrere».

Scritto e diretto da Renata, girato a Corato e nel territorio murgiano fra il lago di Serra del Corvo di Poggiorsini e l'area dei Ventuno ponti di Spinazzola, le riprese sono state realizzate nell'ultimo anno, con le difficoltà dovute al Covid-19 che, però, ha dato a Renata il tempo e la possibilità di frequentare anche un corso di sceneggiatura on line per approfondire le sue conoscenze.

Cast quasi tutto coratino, fra cui troviamo i piccoli protagonisti Alberto Catucci - che interpreta Felice, ragazzino riservato che desidera tanto sentirsi "normale" - e Giulia Diaferia - l'amica che a suo modo gli insegna a diventare farfalla - e il giovane Antonio Quercia, tutte promesse attoriali selezionate in collaborazione con Teatri di Versi di Claudia Lerro.

Al momento il cortometraggio non è disponibile per la visione sulle principali piattaforme video perchè è già in viaggio per raggiungere alcuni festival del settore che selezionano opere inedite ma siamo certi che sentiremo certamente parlare molto presto della "nostra" giovane regista coratina.
4 fotoNymphosis di Renata La Serra
Nymphosis renata la serraNymphosis renata la serraNymphosis di Renata La SerraNymphosis renata la serra
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