Legambiente (repertorio)
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Comunicazioni

"Zona 30", la proposta di Legambiente

La lettera aperta all'amministrazione per approvare il PUMS

Non sappiamo se e quando la nostra città sarà mai pronta o preparata ad affrontare una questione nodale del traffico urbano e delle relative conseguenze.



Non stiamo parlando del passaggio di un esame universitario, ma pensiamo ad un provvedimento già preso da moltissimi comuni italiani: l'istituzione della zona 30 nella nostra città.

Le "zone 30" nascono con lo scopo di proteggere pedoni e ciclisti, migliorare la funzionalità e la sicurezza della strada, ridurre l'inquinamento atmosferico, acustico e visivo grazie a interventi di moderazione del traffico (schemi circolatori, rialzi della pavimentazione stradale, chicanes, ecc.) finalizzati al contenimento dei flussi di attraversamento e alla moderazione della velocità di percorrenza. Già il nostro circolo all'interno dell'ultimo incontro con l'amministrazione ha evidenziato l'importanza del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Quest'ultimo è un piano strategico che si basa sugli strumenti di pianificazione esistenti e tiene in debita considerazione i principi di integrazione, partecipazione e valutazione per soddisfare, l'oggi e il domani.

È fondamentale rimarcare che un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile si costruisce su piani già esistenti estendendone i contenuti. Il circolo ha fatto notare che è strategico e fondamentale approvare quanto prima questo strumento per orientare la cittadinanza verso forme di mobilità sostenibile a cui va dato una vera impronta di sostenibilità territoriale e orientato, quindi, verso la riduzione dei rischi di inquinamento e del potere dei vari inquinanti, la salvaguardia della salute e dello spazio pubblico come bene comune, e il risparmio energetico. Tuttavia, proponiamo sin da ora l'istituzione della zona 30. Bologna ha già iniziato facendo propria la proposta dei punti della legge 'Città 30'.Le finalità per lo sviluppo delle Città 30 in Italia sono: la tutela della vita umana e aumento della sicurezza stradale; la promozione della mobilità sostenibile; il controllo dell' ambiente e del clima; la qualità e la democrazia dello spazio pubblico; la qualità della vita degli abitanti; la riscoperta della dimensione di prossimità; la valorizzazione dell'economia di vicinato, es. acquistare a km 0. Per la prima volta viene introdotta una definizione normativa di Città 30, che prevede quattro punti: l'applicazione generale del limite massimo di velocità di 30 km/h su tutte le strade urbane salvo soltanto quelle a scorrimento veloce a 50 km/h, l'adeguamento dell'infrastruttura stradale per la moderazione del traffico e della velocità, il rafforzamento dei controlli sul rispetto delle regole di comportamento in strada, campagne di educazione, informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza e a tutti gli utenti.

Molti cittadini, soprattutto famiglie con bambini, rinunciano ad utilizzare la bicicletta nei vari spostamenti, perché può essere considerata pericolosa in alcuni tratti delle strade urbane. Stiamo constatando che si sta facendo poco: l'eliminazione delle piste ciclabili senza trovare una nuova riformulazione della mobilità dolce; possiamo constatare come la velostazione sembra un monumento a futura memoria non ci sembrano evidenziate alcune prospettive, almeno a breve termine.

A questo punto chiediamo che venga fatto un piano di comunicazione sociale per un uso più responsabile dei mezzi privati, nel contempo vanno attivate una serie di campagne della mobilità sostenibile e a forme di incentivazione. Dobbiamo essere tutti protagonisti della nostra città anche con le piccole e grandi scelte che possano fare del bene comune della mobilità un'opportunità di stare in collegamento reale con tutti. Diamo la nostra disponibilità a collaborare con tutte le persone e le istituzioni che vorranno farlo.
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