
Attualità
Formazione continua, il motore nascosto del project management
La trasformazione del project management, negli ultimi anni, è stata radicale
Corato - giovedì 11 settembre 2025
10.00
Parlare oggi di project management vuol dire innanzitutto allargare lo sguardo oltre l'idea di una mera disciplina tecnica fatta di scadenze, budget e strumenti di controllo, per arrivare a concepire project manager come una figura in grado di portare vero valore aggiunto, non solo nella gestione dei processi ma nella capacità di dare forma a strategie complesse, 'innovazione e raggiungimento di risultati concreti.
In questo contesto la formazione continua emerge come elemento imprescindibile, non tanto intesa come aggiornamento occasionale, ma come pratica costante che accompagna l'intera carriera.
D'altra parte, la trasformazione del project management, negli ultimi anni, è stata radicale.
Da funzione di supporto a ruolo di guida, il project manager è diventato sempre più un facilitatore di cambiamento, chiamato a governare la complessità di mercati e tecnologie in costante evoluzione.
In altre parole, le imprese, per restare competitive, devono necessariamente saper scenari mutevoli e adattare rapidamente strategie e strumenti.
La formazione continua assume una centralità decisiva, proprio in questo senso, in quanto diventa motore di rinnovamento, integrazione di nuovi modelli, di aggiornamento delle competenze trasversali come comunicazione efficace, leadership e gestione dei conflitti.
Un project manager preparato è colui che riesce a creare valore perché mantiene viva la propria curiosità professionale, attingendo a percorsi formativi che lo aiutano a interpretare il cambiamento prima che questo diventi vincolo.
Un altro aspetto che emerge con forza, poi, riguarda l'importanza della contaminazione. La formazione in questo senso va intesa come un ecosistema che mette in relazione discipline diverse, dalla tecnologia alla psicologia del lavoro, dal change management alla sostenibilità.
L'approccio olistico diventa il vero segreto per affrontare progetti sempre più interfunzionali, dove le variabili da governare non sono solo economiche, ma anche culturali e organizzative.
In definitiva, il project management non è più solo una tecnica della gestione, ma una competenza strategica, che si alimenta di aggiornamento continuo e visione integrata.
Le aziende che investono sulla crescita delle proprie risorse non stanno semplicemente aggiornando un organico, ma stanno costruendo la resilienza necessaria per affrontare le sfide del futuro.
Le scuole di alta formazione professionale, che da sempre lavorano gomito a gomito con le più grandi realtà aziendali del Paese, questo, lo sanno bene e sono in grado di aggiornare costantemente i percorsi proposti, proprio per rispondere alle nuove necessità manageriali, come il Master in Project Management di 24ORE Business School.
Il master propone un programma che combina strumenti consolidati e nuove prospettive, sempre con un occhio attento alle trasformazioni del mercato, puntando tutto sulla metodologia innovativa.
Durante il corso, si lavora su un modello didattico che alterna momenti teorici, applicazioni pratiche e confronto diretto con casi reali. I partecipanti sono coinvolti in simulazioni e progetti concreti, che riproducono le dinamiche aziendali, imparando a gestire gruppi di lavoro, definire obiettivi, affrontare imprevisti e misurare i risultati.
Questa impostazione permette di sviluppare una mentalità flessibile e operativa, indispensabile per chi si prepara a ruoli di responsabilità, coltivando quella propensione al miglioramento continuo che è la chiave di ogni buon project manager.
In questo contesto la formazione continua emerge come elemento imprescindibile, non tanto intesa come aggiornamento occasionale, ma come pratica costante che accompagna l'intera carriera.
D'altra parte, la trasformazione del project management, negli ultimi anni, è stata radicale.
Da funzione di supporto a ruolo di guida, il project manager è diventato sempre più un facilitatore di cambiamento, chiamato a governare la complessità di mercati e tecnologie in costante evoluzione.
In altre parole, le imprese, per restare competitive, devono necessariamente saper scenari mutevoli e adattare rapidamente strategie e strumenti.
La formazione continua assume una centralità decisiva, proprio in questo senso, in quanto diventa motore di rinnovamento, integrazione di nuovi modelli, di aggiornamento delle competenze trasversali come comunicazione efficace, leadership e gestione dei conflitti.
Un project manager preparato è colui che riesce a creare valore perché mantiene viva la propria curiosità professionale, attingendo a percorsi formativi che lo aiutano a interpretare il cambiamento prima che questo diventi vincolo.
Un altro aspetto che emerge con forza, poi, riguarda l'importanza della contaminazione. La formazione in questo senso va intesa come un ecosistema che mette in relazione discipline diverse, dalla tecnologia alla psicologia del lavoro, dal change management alla sostenibilità.
L'approccio olistico diventa il vero segreto per affrontare progetti sempre più interfunzionali, dove le variabili da governare non sono solo economiche, ma anche culturali e organizzative.
In definitiva, il project management non è più solo una tecnica della gestione, ma una competenza strategica, che si alimenta di aggiornamento continuo e visione integrata.
Le aziende che investono sulla crescita delle proprie risorse non stanno semplicemente aggiornando un organico, ma stanno costruendo la resilienza necessaria per affrontare le sfide del futuro.
Le scuole di alta formazione professionale, che da sempre lavorano gomito a gomito con le più grandi realtà aziendali del Paese, questo, lo sanno bene e sono in grado di aggiornare costantemente i percorsi proposti, proprio per rispondere alle nuove necessità manageriali, come il Master in Project Management di 24ORE Business School.
Il master propone un programma che combina strumenti consolidati e nuove prospettive, sempre con un occhio attento alle trasformazioni del mercato, puntando tutto sulla metodologia innovativa.
Durante il corso, si lavora su un modello didattico che alterna momenti teorici, applicazioni pratiche e confronto diretto con casi reali. I partecipanti sono coinvolti in simulazioni e progetti concreti, che riproducono le dinamiche aziendali, imparando a gestire gruppi di lavoro, definire obiettivi, affrontare imprevisti e misurare i risultati.
Questa impostazione permette di sviluppare una mentalità flessibile e operativa, indispensabile per chi si prepara a ruoli di responsabilità, coltivando quella propensione al miglioramento continuo che è la chiave di ogni buon project manager.


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