
Vita di Città
La fontana a singhiozzo di piazza Di Vagno
Simbolo della riqualificazione urbana, la fontana resta a secco dal 2023 nonostante le segnalazioni dei cittadini
Corato - sabato 5 luglio 2025
9.26
Nel cuore del centro storico, piazza Di Vagno è tornata a nuova vita grazie a un ambizioso progetto di riqualificazione concluso nel 2018. Tra i nuovi elementi architettonici, spicca una fontana circolare, pensata per evocare il legame con l'acqua e la memoria dell'antica chiesa del Monte di Pietà.
Eppure, proprio questo simbolo di rinascita urbana è oggi al centro di un piccolo ma significativo caso di abbandono. Dal 2023, la fontana non eroga più acqua e le segnalazioni dei residenti sembrano essere cadute nel vuoto.
La situazione ha suscitato malumori tra i cittadini, che si chiedono se si tratti di una scelta tecnica, di un malfunzionamento o di semplice incuria. In una piazza priva di ombra e con poco verde, la presenza costante dell'acqua non è solo decorativa, ma anche funzionale al benessere urbano.
La fontana di piazza Di Vagno, nata per essere un punto di riferimento estetico e simbolico, rischia così di diventare l'ennesimo esempio di opera pubblica dimenticata. I cittadini, però, non si arrendono: chiedono trasparenza, manutenzione e rispetto per uno spazio che dovrebbe rappresentare l'identità viva della città.
Eppure, proprio questo simbolo di rinascita urbana è oggi al centro di un piccolo ma significativo caso di abbandono. Dal 2023, la fontana non eroga più acqua e le segnalazioni dei residenti sembrano essere cadute nel vuoto.
La situazione ha suscitato malumori tra i cittadini, che si chiedono se si tratti di una scelta tecnica, di un malfunzionamento o di semplice incuria. In una piazza priva di ombra e con poco verde, la presenza costante dell'acqua non è solo decorativa, ma anche funzionale al benessere urbano.
La fontana di piazza Di Vagno, nata per essere un punto di riferimento estetico e simbolico, rischia così di diventare l'ennesimo esempio di opera pubblica dimenticata. I cittadini, però, non si arrendono: chiedono trasparenza, manutenzione e rispetto per uno spazio che dovrebbe rappresentare l'identità viva della città.