
Politica
Dirigente Cacosso, le opposizioni: «Conflitto d'interessi e mancato controllo dell'amministrazione»
La nota critica sull'operato poco trasparente nel Settore III
Corato - giovedì 17 luglio 2025
9.21 Comunicato Stampa
È fortemente critica la nota che i partiti e i movimenti di opposizione rivolgono ad Antonio Cacosso, dirigente del comune di Corato del Settore III. Si evidenzia, in particolare, il potenziale conflitto di interessi in cui sarebbe incorso Cacosso, inficiando così il buon andamento e l'imparzialità dell'attività amministrativa.
Di seguito la nota stampa completa.
«La toppa è peggio del buco. Ci rivolgiamo al dirigente del Settore III appellandolo, come è giusto che sia, Ing. Antonio Cacosso. Lui ha preferito usare uno sprezzante "Signor", riferendosi a un tecnico con grande e lunga esperienza quale è l'ingegnere Vincenzo Petrone. La nota rilasciata a Coratolive fa acqua da tutte le parti.
Sottolineiamo la excusatio non petita (e poco credibile) che non ci sarebbe stata «alcuna forma di consultazione o di interessamento dell'amministrazione»; ricordiamo solo che il dirigente è stato scelto da questa amministrazione, con essa lavora a stretto contatto. E in tutta la vicenda l'amministrazione è assente (o almeno così si affanna a dichiarare l'ing. Cacosso); è mancata l'attività di indirizzo e controllo spettante alla amministrazione comunale.
Inopportune, e respinte al mittente, le accuse che il dirigente muove ai gruppi politici di opposizione di aver strumentalizzato politicamente la spiacevole e imbarazzante vicenda; ben sappiamo quali sono i ruoli che spettano ai dirigenti e quali all'amministrazione comunale!
Inspiegabile, poi, il motivo che ha indotto alla auto-nomina dopo un anno dall'inizio dei lavori, ma con i lavori stessi lungi dall'essere terminati. Ci sono parti di intervento non più ispezionabili a opera finita?
L'ing. Cacosso si avventura in una arzigogolata distinzione tra conflitto di interessi e incompatibilità; assodata la incompatibilità, sostiene che non ci sia conflitto di interessi nell'attribuire a sé stesso un incarico lautamente retribuito; se questo non è conflitto di interessi, e ne dubitiamo, si tratta quantomeno di un atto eticamente non corretto. Ma il culmine lo raggiunge quando asserisce che si sarebbe accorto di aver fatto un "errore" non dopo che si erano levate numerose segnalazioni, tra cui quella puntuale e tecnico-giuridica dell'ing. Petrone, ma (si sfiora e forse si supera il ridicolo) «in sede di revisione dell'atto». Revisione indotta da cosa? È forse un nuovo istituto quello della "revisione dell'atto" dopo e non prima della pubblicazione?
Ricordiamo che la determina "incriminata" è del 25 giugno, registrata e pubblicata il 30 giugno, e ben due settimane dopo, dopo le segnalazioni e il giorno stesso della nota dell'ing. Petrone, il dirigente la annulla e nomina un nuovo collaudatore. Fin troppo evidente che l'annullamento è stato provocato dalla pubblicità data alla questione da parte di cittadini, movimenti e dall'ing. Petrone.
Per concludere, evidenziamo ancora la grave mancanza ai precisi doveri di indirizzo e controllo degli atti amministrativi da parte dell'amministrazione e, in particolare, dell'assessore ai Lavori Pubblici. Insomma un grosso pasticcio, in cui la toppa è decisamente peggio del buco».
Di seguito la nota stampa completa.
«La toppa è peggio del buco. Ci rivolgiamo al dirigente del Settore III appellandolo, come è giusto che sia, Ing. Antonio Cacosso. Lui ha preferito usare uno sprezzante "Signor", riferendosi a un tecnico con grande e lunga esperienza quale è l'ingegnere Vincenzo Petrone. La nota rilasciata a Coratolive fa acqua da tutte le parti.
Sottolineiamo la excusatio non petita (e poco credibile) che non ci sarebbe stata «alcuna forma di consultazione o di interessamento dell'amministrazione»; ricordiamo solo che il dirigente è stato scelto da questa amministrazione, con essa lavora a stretto contatto. E in tutta la vicenda l'amministrazione è assente (o almeno così si affanna a dichiarare l'ing. Cacosso); è mancata l'attività di indirizzo e controllo spettante alla amministrazione comunale.
Inopportune, e respinte al mittente, le accuse che il dirigente muove ai gruppi politici di opposizione di aver strumentalizzato politicamente la spiacevole e imbarazzante vicenda; ben sappiamo quali sono i ruoli che spettano ai dirigenti e quali all'amministrazione comunale!
Inspiegabile, poi, il motivo che ha indotto alla auto-nomina dopo un anno dall'inizio dei lavori, ma con i lavori stessi lungi dall'essere terminati. Ci sono parti di intervento non più ispezionabili a opera finita?
L'ing. Cacosso si avventura in una arzigogolata distinzione tra conflitto di interessi e incompatibilità; assodata la incompatibilità, sostiene che non ci sia conflitto di interessi nell'attribuire a sé stesso un incarico lautamente retribuito; se questo non è conflitto di interessi, e ne dubitiamo, si tratta quantomeno di un atto eticamente non corretto. Ma il culmine lo raggiunge quando asserisce che si sarebbe accorto di aver fatto un "errore" non dopo che si erano levate numerose segnalazioni, tra cui quella puntuale e tecnico-giuridica dell'ing. Petrone, ma (si sfiora e forse si supera il ridicolo) «in sede di revisione dell'atto». Revisione indotta da cosa? È forse un nuovo istituto quello della "revisione dell'atto" dopo e non prima della pubblicazione?
Ricordiamo che la determina "incriminata" è del 25 giugno, registrata e pubblicata il 30 giugno, e ben due settimane dopo, dopo le segnalazioni e il giorno stesso della nota dell'ing. Petrone, il dirigente la annulla e nomina un nuovo collaudatore. Fin troppo evidente che l'annullamento è stato provocato dalla pubblicità data alla questione da parte di cittadini, movimenti e dall'ing. Petrone.
Per concludere, evidenziamo ancora la grave mancanza ai precisi doveri di indirizzo e controllo degli atti amministrativi da parte dell'amministrazione e, in particolare, dell'assessore ai Lavori Pubblici. Insomma un grosso pasticcio, in cui la toppa è decisamente peggio del buco».


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