Ristorazione ospedaliera (repertorio)
Ristorazione ospedaliera (repertorio)
Attualità

Ristorazione ospedaliera, gradimento elevato anche all'Umberto I

Secondo un'analisi condotta dall'Asl di Bari appena l'11.5% dei pasti somministrati resta non consumato

Oltre 610mila pasti in 438 giorni di attività, tra pranzo e cena, e una media giornaliera di 1.394 somministrazioni. Potrebbero essere i numeri di uno dei più grandi ristoranti di Puglia, in realtà è il report di monitoraggio del servizio di Ristorazione ospedaliera dell'Asl Bari nel periodo compreso tra il 1° febbraio 2021 e il 15 aprile 2022.

«La catena dei controlli verifica ogni singolo passaggio, dalla preparazione del pasto sino alla consegna in reparto, in coerenza con le linee di indirizzo regionali sulla ristorazione» ha commentato Pia Paciello, direttrice dall'area gestione del patrimonio dell'azienda sanitaria. «Con la giusta flessibilità che è risultata fondamentale nel periodo di pandemia, quando è stata avviata la nuova modalità, sono stati adottanti, a seconda delle necessità e delle situazioni - si pensi ai reparti Covid - i contenitori monouso in materiale biodegradabile e compostabile oppure le stoviglie in ceramica e la posateria» ha aggiunto.

Il servizio attuale consta di undici punti di erogazione per altrettante strutture di ricovero, comprendenti sette presidi ospedalieri (Monopoli, Di Venere, San Paolo, Putignano, Altamura, Corato e Molfetta), i presidi post acuzie di Terlizzi e Triggiano, Grumo e l'hospice di Monopoli.

«Gli obiettivi del servizio sono molteplici e poggiano sul binomio controlli-ascolto, da un lato per offrire al paziente ricoverato un'alimentazione sana ed equilibrata, grazie all'attenta supervisione dei servizi di Dietetica della Asl, dall'altro per garantire il rispetto dei parametri di qualità previsti per legge, senza tuttavia tralasciare aspetti fondamentali come il gradimento e la soddisfazione» ha evidenziato Annalisa Altomare, direttrice dell'esecuzione del contratto. Per questo è stata condotta un'indagine tra il 22 e il 28 novembre scorsi, con un'intervista sottoposta a mille degenti ricoverati in tutte le unità operative. Due i principali criteri di valutazione: la qualità percepita dei pasti e le quantità di cibo non consumate. «Il giudizio emerso è complessivamente positivo ed è confermato da una bassa percentuale di pasti non consumati». Quasi l'89% di pasti consumati e solo l'11.5% di scarto alimentare, infatti, è un dato particolarmente lusinghiero, soprattutto se confrontato con la percentuale nazionale attestata al 30%» ha aggiunto Altomare.

Il sistema dei controlli sulla qualità della ristorazione e sulla soddisfazione dei pazienti è continuamente in attività, con verifiche a campione e indagini sistematiche. Punti di forza del servizio sono rappresentati dalla flessibilità, con il passaggio dal menù emergenziale a singola scelta al menù stagionale previsto dall'offerta tecnica di gara; dalla varietà del menù, basato sulla scelta fra tre diverse opzioni; dalla possibilità di adattare l'offerta tenendo conto delle criticità emerse in corso d'opera e delle richieste dei singoli presidi, nonché l'attenzione prestata ai gusti dei degenti, grazie alla pianificazione della rilevazione della qualità percepita e alla validazione delle variazioni sottoposte al giudizio tecnico delle dietiste ospedaliere. Di sicura efficacia, inoltre, sta risultando il sistema informatizzato di prenotazione dei pasti, sperimentato in questa fase in due ospedali, che consente la personalizzazione del singolo pasto per ogni degente.

Un continuo lavoro di aggiustamento per rilevare e risolvere alcune criticità, dal dimensionamento dei condimenti alla cottura e al sapore della pasta o dei secondi, sempre nel rispetto delle grammature previste per la ristorazione ospedaliera, tendente il più possibile ma comunque diversa dal pasto a domicilio. «Differenze di gradimento sono emerse tra le diverse strutture servite in regime fresco-caldo e regime refrigerato, adottato in base alla maggiore distanza dal punto cottura, e per alcune ricette in particolare, ad esempio la carne ai ferri sostituita, in meglio, dall'hamburger» ha precisato la dottoressa Altomare. «Alla centralizzazione della produzione del pasto corrisponde specularmente la centralità del paziente, che percepisce il pasto come un momento di gratificazione e distrazione dalla malattia, un aspetto reso ancor più evidente nel periodo pandemico e che è stato particolarmente curato. Il servizio è senz'altro migliorabile e farlo in modo continuo è l'obiettivo finale a cui tendere. L'ascolto di suggerimenti e proposte da parte dei degenti va perciò di pari passo con l'attenzione che la Asl pone alla qualità della ristorazione».

Infine, recitano un ruolo determinante i servizi di dietetica ospedaliera, impegnati quotidianamente in un'attività di monitoraggio e verifica, di dialogo assiduo con i referenti della ditta di ristorazione per la correzione di alcune caratteristiche organolettiche e di ascolto diretto del paziente, al quale garantire una condizione nutrizionale ottimale.
  • Ospedale Umberto I
  • Asl Bari
  • ospedale Corato
Altri contenuti a tema
“Natale di bellezza in ospedale”: un'iniziativa rivolta alle donne presenti all’Umberto I di Corato “Natale di bellezza in ospedale”: un'iniziativa rivolta alle donne presenti all’Umberto I di Corato Una giornata di trattamenti finalizzati al rilassamento e al benessere psicofisico
Bollini Rosa Fondazione Onda, c'è anche l'ospedale di Corato Bollini Rosa Fondazione Onda, c'è anche l'ospedale di Corato Dieci riconoscimenti a nosocomi del Barese: presente anche l'Umberto I
Siglato il protocollo operativo sulle aggressioni e violenze agli operatori sanitari nell’area metropolitana di Bari Siglato il protocollo operativo sulle aggressioni e violenze agli operatori sanitari nell’area metropolitana di Bari Tavolo di lavori tra Prefetti della Puglia, Forze dell’Ordine e i vertici del sistema sanitario regionale
Nuovo Ospedale del Nord Barese, i sindaci fanno fronte comune Nuovo Ospedale del Nord Barese, i sindaci fanno fronte comune De Benedittis: «Investimento sul futuro e sul diritto alla salute». De Chirico: «Visione integrata e nuova viabilità». Chieco: «Un polo di eccellenza a soli 16 km da Ruvo»
Ospedale di Corato, aggredite due operatrici sanitarie Ospedale di Corato, aggredite due operatrici sanitarie Asl Bari: «A loro disposizione strumenti legali per tutelarle e assisterle»
Più accoglienza e sicurezza anche a Corato: l’infermiere di processo nei Pronto Soccorso della ASL Bari Più accoglienza e sicurezza anche a Corato: l’infermiere di processo nei Pronto Soccorso della ASL Bari Quasi 200 operatori formati e già in servizio per migliorare l’accesso in ospedale nei casi d’emergenza-urgenza
Si rinnova il Progetto Media 2.0, donati nuovi arredi al reparto di Pediatria dell’ospedale di Corato Si rinnova il Progetto Media 2.0, donati nuovi arredi al reparto di Pediatria dell’ospedale di Corato Si consolida la collaborazione tra Granoro, associazione Salute e Sicurezza e Asl
Granoro dona alla pediatria di Corato numerosi arredi Granoro dona alla pediatria di Corato numerosi arredi Venerdì 29 agosto la consegna ufficiale di armadi, comodini e tavolini all'ospedale Umberto I
© 2016-2025 CoratoViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
CoratoViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.