
Scuola e Lavoro
Gli studenti del “Tandoi" di Corato a lezione di legalità con Angelo Corbo
Presente anche il giornalista Massimo Giletti. «La memoria è un dovere, la legalità una scelta quotidiana»
Corato - mercoledì 4 giugno 2025
10.03 Comunicato Stampa
Sabato 31 maggio, gli studenti dell'Istituto Professionale "Tandoi" di Corato hanno partecipato a una mattinata carica di emozione, sguardi attenti e domande profonde: l'incontro con Angelo Corbo, agente della scorta di Giovanni Falcone, sopravvissuto alla strage di Capaci del 23 maggio 1992. Un testimone diretto, che ha guardato negli occhi la morte e che oggi ha scelto di raccontare non solo ciò che ha vissuto, ma soprattutto ciò che ha imparato, attraverso la lettura di alcuni passi tratti dal suo libro "Strage di Capaci. Paradossi, omissioni e altre dimenticanze".
Accompagnato dal giornalista Massimo Giletti, Corbo ha ripercorso con lucidità e intensità i minuti precedenti e successivi all'attentato mafioso che sconvolse l'Italia, portando via il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. «Essere qui oggi significa cercare di trovare una speranza, affinché il sacrificio di tanti uomini possa servire a fare aprire ancora di più la mente dei ragazzi, in modo che possano scegliere un domani diverso - dichiara Angelo Corbo - Io spero che, grazie a questi incontri, la scuola possa dare ai giovani la possibilità di riflettere su come vogliono veramente vivere la vita».
Durante la mattinata, gli studenti del Tandoi, coinvolti in un percorso di educazione alla legalità, hanno avuto la rara occasione di toccare con mano la storia, attraverso la voce di chi quella storia l'ha vissuta sulla propria pelle. Le parole di Corbo hanno parlato al cuore dei ragazzi, trasformando nomi e date, spesso studiati sui libri, in vite, scelte ed esempi di coraggio. E soprattutto in consapevolezza: quella per cui la legalità non è un concetto astratto, ma una scelta quotidiana, fatta di piccoli gesti, di rifiuto delle scorciatoie, di attenzione agli altri.
L'iniziativa si inserisce in un percorso più ampio di cittadinanza attiva promosso dall'istituto, con l'obiettivo di educare i giovani non solo alla memoria, ma anche al pensiero critico e al coraggio civile. «La testimonianza di Corbo non è stata solo un racconto di dolore e sopravvivenza - ha dichiarato il dirigente scolastico Francesco Catalano - ma soprattutto un appello alla responsabilità. Abbiamo voluto offrire ai nostri alunni l'incontro con un testimone vero, autentico, che non porta una lezione scritta, ma la vita. Perché è così che si insegna davvero la legalità».
Massimo Giletti ha invitato i ragazzi a coltivare sempre il rispetto per il prossimo, anche attraverso la lotta per la verità, e a non avere paura di porsi domande scomode. Non è facile parlare di mafia, morte e Stato davanti a studenti adolescenti. L'incontro con Angelo Corbo, però, è riuscito a toccare corde profonde, trasformando un'aula in uno spazio di coscienza collettiva. L'eredità di questo incontro non è fatta solo di emozione, ma di semi di responsabilità piantati nelle menti dei giovani. Sta ora a loro – e a tutti noi – farli crescere.
Al termine dell'intenso e toccante incontro, gli ospiti presenti hanno potuto concludere la mattinata con un momento conviviale di alto livello. Il pranzo, preparato interamente dagli alunni dell'Istituto Alberghiero "L. Tandoi", ha rappresentato non solo un'occasione di ristoro, ma anche un vero e proprio saggio di competenze, passione e professionalità. I piatti proposti, frutto di studio e creatività, hanno saputo coniugare tradizione e innovazione, esaltando i sapori del territorio con eleganza e precisione tecnica.
Il servizio in sala, curato anch'esso dagli studenti dell'indirizzo dedicato, ha confermato l'eccellente formazione offerta dall'Istituto. Con garbo, competenza e spirito di squadra, i giovani hanno reso l'esperienza ancora più piacevole per tutti gli invitati, offrendo un'accoglienza attenta e impeccabile.
L'evento si è così concluso con un messaggio forte e chiaro: l'educazione, la memoria e la valorizzazione dei talenti giovanili sono le vere fondamenta su cui costruire una società migliore.
Per seguire tutti gli eventi e le iniziative organizzate dall'IPC "Tandoi", è necessario seguire l'account @ipctandoicorato sulle pagine social.
Accompagnato dal giornalista Massimo Giletti, Corbo ha ripercorso con lucidità e intensità i minuti precedenti e successivi all'attentato mafioso che sconvolse l'Italia, portando via il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. «Essere qui oggi significa cercare di trovare una speranza, affinché il sacrificio di tanti uomini possa servire a fare aprire ancora di più la mente dei ragazzi, in modo che possano scegliere un domani diverso - dichiara Angelo Corbo - Io spero che, grazie a questi incontri, la scuola possa dare ai giovani la possibilità di riflettere su come vogliono veramente vivere la vita».
Durante la mattinata, gli studenti del Tandoi, coinvolti in un percorso di educazione alla legalità, hanno avuto la rara occasione di toccare con mano la storia, attraverso la voce di chi quella storia l'ha vissuta sulla propria pelle. Le parole di Corbo hanno parlato al cuore dei ragazzi, trasformando nomi e date, spesso studiati sui libri, in vite, scelte ed esempi di coraggio. E soprattutto in consapevolezza: quella per cui la legalità non è un concetto astratto, ma una scelta quotidiana, fatta di piccoli gesti, di rifiuto delle scorciatoie, di attenzione agli altri.
L'iniziativa si inserisce in un percorso più ampio di cittadinanza attiva promosso dall'istituto, con l'obiettivo di educare i giovani non solo alla memoria, ma anche al pensiero critico e al coraggio civile. «La testimonianza di Corbo non è stata solo un racconto di dolore e sopravvivenza - ha dichiarato il dirigente scolastico Francesco Catalano - ma soprattutto un appello alla responsabilità. Abbiamo voluto offrire ai nostri alunni l'incontro con un testimone vero, autentico, che non porta una lezione scritta, ma la vita. Perché è così che si insegna davvero la legalità».
Massimo Giletti ha invitato i ragazzi a coltivare sempre il rispetto per il prossimo, anche attraverso la lotta per la verità, e a non avere paura di porsi domande scomode. Non è facile parlare di mafia, morte e Stato davanti a studenti adolescenti. L'incontro con Angelo Corbo, però, è riuscito a toccare corde profonde, trasformando un'aula in uno spazio di coscienza collettiva. L'eredità di questo incontro non è fatta solo di emozione, ma di semi di responsabilità piantati nelle menti dei giovani. Sta ora a loro – e a tutti noi – farli crescere.
Al termine dell'intenso e toccante incontro, gli ospiti presenti hanno potuto concludere la mattinata con un momento conviviale di alto livello. Il pranzo, preparato interamente dagli alunni dell'Istituto Alberghiero "L. Tandoi", ha rappresentato non solo un'occasione di ristoro, ma anche un vero e proprio saggio di competenze, passione e professionalità. I piatti proposti, frutto di studio e creatività, hanno saputo coniugare tradizione e innovazione, esaltando i sapori del territorio con eleganza e precisione tecnica.
Il servizio in sala, curato anch'esso dagli studenti dell'indirizzo dedicato, ha confermato l'eccellente formazione offerta dall'Istituto. Con garbo, competenza e spirito di squadra, i giovani hanno reso l'esperienza ancora più piacevole per tutti gli invitati, offrendo un'accoglienza attenta e impeccabile.
L'evento si è così concluso con un messaggio forte e chiaro: l'educazione, la memoria e la valorizzazione dei talenti giovanili sono le vere fondamenta su cui costruire una società migliore.
Per seguire tutti gli eventi e le iniziative organizzate dall'IPC "Tandoi", è necessario seguire l'account @ipctandoicorato sulle pagine social.