Bambine (repertorio)
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Politica

Il consiglio comunale approva la carta dei diritti della bambina

La proposta della Fidapa è stata accolta all'unanimità

Il consiglio comunale di Corato ha approvato all'unanimità l'adozione della "Nuova carta dei diritti della bambina", accogliendo la richiesta del presidente della sezione coratina della Fidapa (federazione italiana donne arte professioni affari).

La carta, nella sua formulazione originaria, fu presentata ed approvata a Reykjavik nel 1997 durante il IX congresso della Federazione Europea della Bpw (business professional women) ed è ispirata alla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia del 1989 e rappresenta uno strumento che fornisce una lettura "di genere" dei diritti sanciti dalla Convenzione Onu dei diritti della infanzia da cui estrapolare principi direttamente finalizzati alla tutela delle bambine e delle ragazze che, nel panorama dell'infanzia rappresentano un obiettivo di discriminazione ancor più grave e necessitano pertanto di forme specifiche di protezione e va letta come una premessa fondamentale per l'affermazione e la tutela dei diritti della donna fin dalla nascita.

A vent'anni da una prima formulazione (1979) la carta è stata aggiornata in considerazione delle leggi sopravvenute in tutto il mondo e del fatto che i principi in essa contenuti oggi devono essere considerati dei diritti veri e propri giustamente rappresentati nella vita economica, civile e politica delle donne.

«Il progetto, che consiste nel far approvare i nove punti della "Carta dei diritti della bambina" alle amministrazioni comunali, si è diffuso a livello nazionale» ha sostenuto Francesca Di Ciommo, presidente Fidapa Corato. «L'obiettivo è fare in modo che le amministrazioni, le associazioni e le scuole possano portare avanti progetti divulgativi per far conoscere i contenuti della carta».

Il presidente della Commissione cultura Eliseo Tambone, assente per motivi di salute, ha fatto pervenire un suo messaggio in consiglio: «Il riconoscimento e la tutela dei diritti della persona sono il fondamento degli stati liberal-democratici. Che cosa accade quando i diritti cominciano a venir meno? Se, come accade oggi, i diritti vengono considerati quasi un lusso incompatibile con la crisi economica, pandemica, russo-ucraina?
Accade che, inevitabilmente, anche lo Stato democratico entra in crisi!
Quando in tempo di crisi i diritti vengono considerati come un lusso che non possiamo permetterci, vuol dire che sono un lusso anche la politica e la democrazia! E quando la politica democratica entra in crisi a decidere è il mercato che, però, non tutela primariamente i diritti della persona, ma quelli del profitto!

Così avviene che il mercato, oltrepassando i limiti della sua legittimità, si annette tutto l'ambito economico e l'ambito della competenza politica annullando, uno dopo l'altro, i diritti del lavoro, della salute e dell'istruzione. Queste (non)politiche cosiddette neoliberiste sono negli ultimi anni condivise da partiti di destra e di centro sinistra, pensiamo, per esempio, ai disegni di legge sulla "Autonomia regionale differenziata" e sulla "Concorrenza e il Mercato": quest'ultimo, per esempio, porterà a privatizzare anche l'acqua potabile!

A noi spetta il compito di rimettere i diritti fondamentali della persona al centro della nostra attenzione. A partire dai diritti dei più piccoli, dei più fragili. A partire dai diritti delle bambine. Perciò accogliamo la proposta di adozione della "Carta dei diritti della bambina", da parte della Fidapa, con gioia e speranza che si rinnovi una nuova età dei diritti»

I 9 punti della Carta dei diritti della bambina


Ogni bambina ha il diritto:
Articolo 1
Di essere protetta e trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro anche in relazione alle esigenze genitoriali, dai servizi sociali, sanitari e dalla comunità;
Articolo 2
Di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, sfruttamento, abusi sessuali e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l'equilibrio psico-fisico,
Articolo 3
Di beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali e di poter accedere in presenza di disabilità a forme di sostegno specificamente previste;
Articolo 4
Di essere trattata con i pieni diritti della persona dalla legge e dagli organismi sociali;
Articolo 5
Di ricevere una idonea istruzione in materia di economia e di politica che le consenta di crescere come cittadina consapevole;
Articolo 6
Di ricevere informazioni ed educazione su tutti gli aspetti della salute, inclusi quelli sessuali e riproduttivi, con particolare riguardo alla medicina di genere per le esigenze proprie dell'infanzia e dell'adolescenza femminile;
Articolo 7
Di beneficiare nella pubertà del sostegno positivo da parte della famiglia, della scuola e dei servizi socio-sanitari per poter affrontare i cambiamenti fisici ed emotivi tipici di questo periodo;
Articolo 8
Di apparire nelle statistiche ufficiali in dati disaggregati per genere ed età;
Articolo 9
Di non essere bersaglio, né tantomeno strumento, di pubblicità per l'apologia di tabacco, alcol, sostanze nocive in genere e di ogni altra campagna di immagine lesiva della sua dignità.
La bambina, si legge nei principi di riferimento, deve essere aiutata, protetta fin dalla nascita e formata in modo che possa crescere nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri contro ogni forma di discriminazione.
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  • consiglio comunale Corato
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