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Quale destino per l'Asipu? Città Nuova interroga l'amministrazione

La nota del movimento politico dell'ex sindaco Mazzilli

Con una nota inoltrata agli organi di stampa, il movimento politico Città Nuova interroga l'amministrazione circa il destino dell'azienda comunale ASIPU, parlando in termini grigi. Di seguito pubblichiamo il testo integrale della missiva.

E' IL MOMENTO DI AGIRE

Con l'avvio dell'operatività di SANB spa (progetto fortemente voluto dall'Amministrazione Mazzilli di cui avremo modo di riparlare), ASIPU srl ha cessato di svolgere per conto del Comune di Corato i servizi di igiene ambientale (raccolta dei rifiuti, spazzamento delle strade e servizi accessori). A seguito di questo processo di riorganizzazione, lo staff di ASIPU srl (direzione, ufficio tecnico, servizi amministrativi) è quindi transitato in SANB, lasciando di fatto sguarnita ASIPU, che ad oggi mantiene tutti i suoi organi societari (Consiglio di Amministrazione e Collegio dei Revisori), ma è priva del management e, soprattutto, non ha indirizzi rispetto alla sua gestione futura.
E' necessario infatti evidenziare che ASIPU è una società pubblica in house partecipata al 100% del Comune di Corato: è l'Amministrazione Comunale che dà mandato al Consiglio di Amministrazione di operare per raggiungere determinati obiettivi, dotando la società di patrimonio e affidando alla società i servizi da svolgere. Ad oggi l'ASIPU non ha indirizzi sul suo futuro e, ancora peggio, non ha certezze neanche rispetto alla gestione corrente.
In assenza di certezze, non risulta infatti elaborato alcun piano industriale che dimostri – attraverso i pochi servizi attualmente affidati (fondamentalmente quelli cimiteriali) – come sia possibile garantire la sostenibilità della gestione e la prosecuzione della vita societaria. Lo ribadiamo: ASIPU Srl è una società la cui proprietà è dei cittadini di Corato e le quote sociali sono iscritte nell'Attivo del Bilancio Comunale.
In sintesi, un Consiglio di Amministrazione che ha terminato il suo mandato triennale e che opera in prorogatio (con non poche perplessità rispetto alla Legge Madia), l'assenza di management e servizi tecnici, con pochi lavoratori interinali e l'incertezza sul futuro, compongono una miscela che ha un unico esito: la liquidazione di ASIPU con un danno per il patrimonio del Comune di Corato e quindi ad una voce del Bilancio Comunale.
La questione è stata più volte posta in via informale al Sindaco e al suo entourage attraverso i social: le poche risposte lapidarie sono state del tipo "ci penseremo nei tempi dovuti". Certamente nessuno si aspetta che il tema sia affrontato nei tempi non dovuti, il punto è che i tempi non possono essere quelli della Pubblica Amministrazione, ma dell'impresa e del Codice Civile (l'ASIPU è una srl) e al 31/12 si chiude l'esercizio 2020: come si chiuderà in termini di bilancio l'anno 2020? Qualcuno ne ha contezza? Supererà il test della "continuità aziendale"?
Ci rivolgiamo quindi al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale che sta per insediarsi: il patrimonio, e quindi le partecipazioni societarie, sono un tema di Consiglio infatti. Anche l'assenza di decisione rispetto al destino di ASIPU Srl è un'assunzione di responsabilità in quanto determinerà degli effetti negativi che poi si ripercuoteranno sul Bilancio Comunale: sia perché i costi fissi e variabili comunque ci sono (a cominciare dagli emolumenti del CdA), sia perché nel 2021 – a chiusura del bilancio 2020 - vi è la concreta possibilità che il Presidente del CdA sia obbligato a portare i libri in Tribunale, ovvero che il Comune di Corato sia obbligato a ripianare la perdita. Chi risponderà di questi danni?
Nell'augurare buon lavoro al Consiglio Comunale e Buon Natale a tutti i coratini, chiediamo a tutti i nostri rappresentanti di mettere per un attimo da parte i problemi di minuta manutenzione (la buca, il tombino, il semaforo, l'aiuola…) che tanto affollano i social e – solitamente - i preliminari di Consiglio e di concentrarsi per la risoluzione dei problemi fondamentali su cui hanno competenza esclusiva e rispetto ai quali non potrà essere invocata la responsabilità dei dirigenti comunali: il bilancio, il patrimonio, le società partecipate e le strategie rispetto a queste.

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