
Attualità
A Corato una marcia silenziosa per la pace in Palestina
Un grido unanime da bambini e adulti contro l'orrore della guerra per risvegliare le coscienze e chiedere la fine delle violenze
Corato - sabato 14 giugno 2025
10.04
Un'onda silenziosa di speranza ha attraversato le vie di Corato in una marcia per la pace in Palestina che ha visto la partecipazione commossa di numerosi cittadini, famiglie e, soprattutto, tanti bambini. L'iniziativa, promossa e organizzata da un gruppo spontaneo di cittadini uniti per l'occasione alla presenza del sindaco Corrado De Benedittis e dell'assessore Felice Addario, ha rappresentato un momento di profonda riflessione e di aperta condanna delle violenze che affliggono la Terra Santa.
La marcia, contraddistinta dal silenzio e dalle numerose bandiere palestinesi, è culminata in un momento di toccanti testimonianze. Tra queste ha risuonato forte il grido di dolore e rabbia di un uomo, le cui parole hanno squarciato il silenzio: «La Palestina non è morta, può ancora rifiorire!». Un'affermazione che ha colpito al cuore i presenti, ricordando l'urgenza di non rimanere indifferenti di fronte a tanta sofferenza.
Particolarmente significativa è stata la partecipazione dei bambini che, dopo aver marciato con le bandiere, si sono distesi a terra in un gesto carico di simbolismo. Non un gioco, ma la cruda riproduzione di una tragedia quotidiana fatta di sangue e morte, a cui assistiamo impotenti.
L'appello lanciato dai manifestanti è chiaro e diretto: rompere il silenzio, perché «il silenzio è dei colpevoli». Un invito a pregare, per chi ha fede, e a incalzare i governanti, per chi ripone in loro fiducia, affinché si agisca concretamente per la pace.
La marcia di Corato è stata una potente dimostrazione di come la solidarietà e l'impegno civile possano farsi sentire, portando un messaggio di speranza in un contesto di disperazione.
La marcia, contraddistinta dal silenzio e dalle numerose bandiere palestinesi, è culminata in un momento di toccanti testimonianze. Tra queste ha risuonato forte il grido di dolore e rabbia di un uomo, le cui parole hanno squarciato il silenzio: «La Palestina non è morta, può ancora rifiorire!». Un'affermazione che ha colpito al cuore i presenti, ricordando l'urgenza di non rimanere indifferenti di fronte a tanta sofferenza.
Particolarmente significativa è stata la partecipazione dei bambini che, dopo aver marciato con le bandiere, si sono distesi a terra in un gesto carico di simbolismo. Non un gioco, ma la cruda riproduzione di una tragedia quotidiana fatta di sangue e morte, a cui assistiamo impotenti.
L'appello lanciato dai manifestanti è chiaro e diretto: rompere il silenzio, perché «il silenzio è dei colpevoli». Un invito a pregare, per chi ha fede, e a incalzare i governanti, per chi ripone in loro fiducia, affinché si agisca concretamente per la pace.
La marcia di Corato è stata una potente dimostrazione di come la solidarietà e l'impegno civile possano farsi sentire, portando un messaggio di speranza in un contesto di disperazione.