
Cronaca
"Necropoli di San Magno", le Guardie per l’Ambiente sollecitano intervento delle autorità competenti
La mancata manutenzione e gestione attiva del sito espone il territorio a seri rischi ambientali, compromettendo anche il valore storico e archeologico dell’intera zona
Corato - sabato 5 luglio 2025
9.32 Comunicato Stampa
L'associazione Guardie per l'Ambiente segnala, ancora una volta e con forte preoccupazione, il grave stato di degrado e incuria in cui versa l'area archeologica e naturalistica denominata "Necropoli di San Magno". La situazione rilevata evidenzia una chiara violazione delle normative vigenti in materia di prevenzione degli incendi boschivi, tutela della fauna selvatica e conservazione del patrimonio culturale.
Nonostante l'obbligo di attuazione, entro il 30 maggio 2025, delle misure preventive previste dalla normativa nazionale e regionale, l'area appare in stato di totale abbandono. La mancata manutenzione e gestione attiva del sito espone il territorio a seri rischi ambientali, compromettendo anche il valore storico e archeologico dell'intera zona.
Tale condizione risulta in contrasto con quanto stabilito dal D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 ("Codice dei beni culturali e del paesaggio"), nonché con le disposizioni del Piano Regionale Antincendio Boschivo (AIB) adottato ai sensi della Legge n. 353/2000. Entrambi gli strumenti normativi impongono obblighi stringenti di tutela, salvaguardia e intervento attivo sulle aree riconosciute di pubblico interesse.
Nonostante i numerosi solleciti formali inviati nel tempo dall'associazione, il soggetto responsabile ha continuato a ignorare ogni richiamo, mantenendo un atteggiamento di totale disinteresse e mancato intervento. Anche lo scorso anno la situazione si è ripetuta esattamente nello stesso modo, senza alcun miglioramento quest'anno.
Alla luce della gravità dei fatti, la documentazione sui fatti è stata trasmessa per conoscenza anche all'Autorità Giudiziaria, affinché valuti la sussistenza di eventuali profili di responsabilità legale per l'omesso rispetto degli obblighi normativi, con possibile danno arrecato a beni ambientali e culturali di rilevante valore pubblico.
L'associazione continuerà a monitorare la situazione e a segnalare ogni nuova criticità, chiedendo ancora una volta alle istituzioni di intervenire con urgenza per ristabilire la legalità e salvaguardare un patrimonio naturale e paesaggistico che è di tutti.
Nonostante l'obbligo di attuazione, entro il 30 maggio 2025, delle misure preventive previste dalla normativa nazionale e regionale, l'area appare in stato di totale abbandono. La mancata manutenzione e gestione attiva del sito espone il territorio a seri rischi ambientali, compromettendo anche il valore storico e archeologico dell'intera zona.
Tale condizione risulta in contrasto con quanto stabilito dal D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 ("Codice dei beni culturali e del paesaggio"), nonché con le disposizioni del Piano Regionale Antincendio Boschivo (AIB) adottato ai sensi della Legge n. 353/2000. Entrambi gli strumenti normativi impongono obblighi stringenti di tutela, salvaguardia e intervento attivo sulle aree riconosciute di pubblico interesse.
Nonostante i numerosi solleciti formali inviati nel tempo dall'associazione, il soggetto responsabile ha continuato a ignorare ogni richiamo, mantenendo un atteggiamento di totale disinteresse e mancato intervento. Anche lo scorso anno la situazione si è ripetuta esattamente nello stesso modo, senza alcun miglioramento quest'anno.
Alla luce della gravità dei fatti, la documentazione sui fatti è stata trasmessa per conoscenza anche all'Autorità Giudiziaria, affinché valuti la sussistenza di eventuali profili di responsabilità legale per l'omesso rispetto degli obblighi normativi, con possibile danno arrecato a beni ambientali e culturali di rilevante valore pubblico.
L'associazione continuerà a monitorare la situazione e a segnalare ogni nuova criticità, chiedendo ancora una volta alle istituzioni di intervenire con urgenza per ristabilire la legalità e salvaguardare un patrimonio naturale e paesaggistico che è di tutti.